Dopo essere stata convertita da tassa a tariffa ora la TIA, Tariffa di Igiene Ambientale, potrebbe conoscere il percorso inverso, una possibilità che crea non poche preoccupazioni per le associazioni di categoria come Confesercenti Modena, che nel corso della riunione del Consiglio di Area di Modena, tenutosi anche con la partecipazione dell’assessore all’ambiente del Comune di Modena Simona Arletti, ha discusso le conseguenze che l’aumento della TIA del 2,5% potrebbe avere sulle piccole e medie imprese.
Confesercenti ha apprezzato la disponibilità dell’assessore all’incontro, accogliendo con favore il fatto che l’amministrazione comunale sia impegnata per quanto nelle sue possibilità a fare in modo che la TIA resti tariffa. Una situazione che metterebbe il Comune in condizione di sostenere maggiormente le imprese e certo non gravarle di ulteriori prelievi fiscali.
All’aumento proposto dall’amministrazione comunale si aggiungerebbe infatti un ulteriore 10% nel caso in cui la tariffa venisse riconvertita nuovamente in tassa, aggravando ulteriormente la pressione fiscale sulle imprese. Disagi reali e non legati semplicemente alla crisi in corso da tempo, ma che hanno portato imprenditori e funzionari presenti al consiglio a sviluppare in modo più ampio la tematiche dei rifiuti, non solo in termini economici. Molti degli operatori presenti pur operando in settori diversi del commercio, dal commercio ambulante a quello fisso, dall’alimentare ai servizi, hanno rimarcato come i parametri di calcolo della produzione dei rifiuti fissati nel 2007 non siano più attuali visto il tempo trascorso e la situazione economica corrente, dal momento che le vendite sono calate e con esse anche la produzione dei rifiuti.
Tra le richieste di Confesercenti Modena anche quella di rivedere il sistema di incentivi e sgravi per chi si impegna in modo serio nella raccolta differenziata: tanti sono gli operatori virtuosi in questo senso, un comportamento di civiltà e responsabilità che rimane troppo spesso non valorizzato. Il tema della raccolta differenziata ha permesso anche di ampliare il confronto tra l’associazione e l’amministrazione comunale, le quali hanno evidenziato un uguale interesse non solo nel contrastare con i mezzi possibili il ritorno della tassa e i conseguenti appesantimenti fiscali, ma anche nell’individuare possibili azioni per ridurre alla radice la produzione stessa dei rifiuti, oggi sempre più legata ad abitudini di consumo rivolte all’eccesso e al superfluo a partire dagli stessi imballaggi.