Home Modena Limina, Siena (Pd): una circolare in stile “dopoguerra”

Limina, Siena (Pd): una circolare in stile “dopoguerra”


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Continuano le prese di posizione contro la circolare che il Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) per l’Emilia-Romagna, Marcello Limina, ha inviato ai dirigenti degli Uffici scolastici provinciali. Oggi è la volta di Giorgio Siena, dirigente scolastico, consigliere provinciale e responsabile del Forum scuola del Pd.

«Nel merito l’intervento del Dirigente dell’Ufficio Regionale sembra rifarsi al testo unico degli impiegati dello Stato del dopoguerra, quando la scuola era il terminale del governo centrale, non alle norme recenti sull’autonomia scolastica e neppure al dibattito attuale sul federalismo (a proposito, cosa ne pensa la Lega ?).

Le responsabilità dei dirigenti e dei docenti oggi sono maggiori: sono rivolte al territorio, agli studenti ed alle famiglie. E’ questo il senso di tutte le norme di ispirazione federalista della fine degli anni ‘90 (legge Amato, Bassanini e da ultimo Frattini, nonché la modifica del titolo V della Costituzione) che attribuiscono ai dirigenti precise responsabilità gestionali verso il territorio e non verso il ministero.

Io penso che all’origine vi sia la protervia con la quale il governo impone i tagli indiscriminati alle scuole. La crisi c’è ed è diffusa, le difficoltà della spesa pubblica coinvolgono anche le scuole. Si può investire meglio sull’istruzione e la scuola deve cambiare per affrontare il futuro, ma questo non si ottiene con atteggiamenti costantemente ostili verso di essa.

Non si possono negare i contributi dovuti e non dati alle scuole. I tagli sugli organici sono un impoverimento complessivo nascosto dietro l’enfasi delle riforme epocali. E’ necessario verso le scuole un atteggiamento di fiducia, come verso i dirigenti scolastici che fanno responsabilmente il loro dovere. La protesta nasce da ragioni legittime, come tale assume anche caratteri politici. Ma la politica è l’espressione della democrazia. Il richiamo alla responsabilità dei dirigenti, alla misura, al rispetto dei dati oggettivi non ha nulla a che fare con le intimazioni di tipo prescrittivo e censorio.

Invito il dottor Limina ad ascoltare di più “il grido di dolore che viene dalle scuole”, a dialogare in modo costruttivo con le istituzioni scolastiche autonome, con le forze economiche e con le istituzioni locali per preservare il valore dell’istruzione nella nostra Regione: è in gioco il nostro futuro e quello dei nostri giovani».