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Limina, dirigente dell’Ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna, propone un patto


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Marcello Limina, il dirigente dell’Ufficio scolastico dell’Emilia-Romagna finito nella bufera per una lettera-richiamo inviata nei giorni scorsi ai dirigenti provinciali perchè evitassero di fare ai media commenti critici e drammatici sulla scuola, propone un patto: ”Abbassiamo i toni, cerchiamo di educare i nostri figli alla reale capacità di vivere in democrazia e confrontiamoci per meglio risolvere i problemi della nostra scuola”.

Dai microfoni del Tgr Rai dell’Emilia-Romagna, Limina ha chiarito alcuni aspetti della sua circolare. ”La sintesi del mio messaggio è in queste tre righe – ha detto – che non sono state adeguatamente commentate: ‘Ferma restando la libertà di manifestazione del pensiero, occorre osservare che la stessa trova limiti nell’etica e nella correttezza professionale nonchè nella tipicità della funzione educativa”’.

Ha quindi proposto: ”Non più conflittualità, contrapposizione esasperata, toni ultimativi e da tragedie. Chi opera nella scuola ha il dovere di dare un’educazione ai nostri figli, al rispetto sì delle prerogative dei singoli, ma anche ad esempio alle decisioni che il nostro Parlamento democraticamente approva. Ma a tutte, non solo quelle che taluni prediligono”.

Tuttavia, resta confermato il presidio organizzato domani dal Coordinamento delle scuole superiori di Bologna e provincia e del Coordinamento dei precari per chiedere le dimissioni di Limina. L’appuntamento è alle 15 davanti alla sede dell’Ufficio scolastico regionale a Bologna; hanno aderito anche i Cobas.