Nella replica dell’assessore del Comune di Modena Sitta alle mie valutazioni su sviluppo della città e del territorio provinciale, c’è l’accusa alla Cgil di non voler dare risposte di merito ai quesiti da Lui posti, quasi che la Cgil fosse disinteressata ai temi della casa e del lavoro, alle esigenze dei soggetti più deboli.
Questo sì è sconcertante, ma peggio è sbagliato! E questo lo sanno bene le Istituzioni, i lavoratori, coloro che vivono in affitto e chi sta lottando per difendere il proprio posto di lavoro. Persone tutte che da sempre trovano nella nostra Organizzazione, e nelle sue Categorie, il primo fondamentale punto di riferimento e di sostegno, e di lotta. Ciò che pare fatichi a capire l’Assessore è il concetto di confronto e di coinvolgimento delle parti sociali e dei cittadini, che per essere tale deve essere preventivo.
Nel mio intervento di 2 giorni fa, ho cercato di evidenziare la questione inedita con cui dovrà misurarsi il nostro territorio stante l’insieme delle problematiche presenti: crisi, occupazione, crescita, qualità del lavoro e dello sviluppo, qualità della vita, difesa e allargamento del welfare. Nasce da questa lettura l’esigenza più volte ribadita dalla Cgil di aprire un confronto vero sui temi della prospettiva e della crescita capace di orientare le scelte su cui costruire il futuro della nostra città e del nostro territorio provinciale.
Modena e i Comuni limitrofi (Area vasta) debbono trovare, così come l’insieme della provincia, una unica sede di programmazione degli interventi e per fare ciò è a nostro parere necessario aprire una grande stagione di confronto e di partecipazione con i Sindacati, le Associazioni e i cittadini per costruire insieme un tessuto sociale ed economico coeso e solidale. E’ una richiesta di confronto, dialogo e partecipazione sulle grandi opzioni che, ancora una volta, rivolgo all’insieme delle Amministrazioni comunali, sapendo che dalle scelte che si faranno in questi mesi dipenderà gran parte del nostro futuro e delle persone che rappresentiamo (lavoratori, pensionati, giovani, disoccupati, cittadini/cittadine stranieri).
Per me non è parlare d’altro, e non vorremmo essere chiamati a pronunciarci a decisioni assunte! Compete alle Amministrazioni decidere quale rapporto avere con i Sindacati e con il tema più ampio della partecipazione democratica. A me pare una strada sempre obbligata. Resa ancora più urgente dalle difficoltà sociali presenti e che saranno rese ancora più drammatiche dal permanere della crisi e dai provvedimenti annunciati dal Governo – sbagliati, iniqui e inaccettabili per la Cgil, e come dice il Sindaco Pighi “vigliacchi” – che ancora una volta scaricano i costi della crisi su lavoratori e pensionati e sulla riduzione del welfare e dei diritti.
Basti pensare a provvedimenti tesi a ridurre la presenza dello Stato nell’economia e nel welfare, il blocco dei contratti pubblici e del turn-over, sostegni inesistenti o inadeguati per chi ha perso il lavoro e per le prospettive di migliaia di lavoratori in cassa integrazione, l’ulteriore forte riduzione dei trasferimenti agli Enti locali e alle Regioni che colpiranno sanità, welfare e le famiglie più deboli (non autosufficienza, disabilità).
Questi sono i temi che dovranno vedere le Amministrazioni in prima linea con il coinvolgimento di tutte le parti sociali.
(Donato Pivanti segretario Cgil Modena)