Le parole del sindaco Delrio e della presidente Masini, il messaggio del presidente della Juventus Andrea Agnelli.
“Ricordare oggi, a 25 anni dalla tragedia, il nostro caro concittadino Claudio Zavaroni e le altre 38 vittime dello stadio Heysel ha per noi più di un significato: vuol dire essere vicini alla mamma, ai familiari e ai tanti amici di Claudio, vuol dire riaffermare il valore dello sport e della cultura per la crescita di una società pacifica, coesa e civile; significa riproporre ancora una volta lo sport come strumento educativo per i giovani che lo praticano, per le famiglie e per il pubblico che lo segue; significa inoltre che i valori della comunità e della solidarietà devono essere costantemente riproposti per superare ogni forma di emarginazione che spinge a sentirsi estranei e può indurre alla violenza”.
Lo ha detto oggi il sindaco Graziano Delrio, intervenendo alla commemorazione del fotografo reggiano Claudio Zavaroni, scomparso a 28 anni, e delle altre vittime dell’Heysel, stadio di Bruxelles, durante gli scontri del 29 maggio 1985, poco prima dell’inizio della partita Juventus-Liverpool finale di Coppa dei campioni. L’incontro di ricordo, a cui hanno partecipato anche la presidente della Provincia Sonia Masini, i tanti amici di Claudio e numerosi sportivi, è avvenuto al monumento delle vittime dell’Heysel, accanto allo stadio Mirabello in via Matteotti. Vicino ai mazzi di fiori, grappoli di bandiere – italiana, britannica, belga, delle squadre della Juve, del Liverpool, della Reggiana, dell’Inter e del Milan – in segno di fratellanza e pace.
“Ricordiamo le vittime – ha aggiunto il sindaco Delrio – e non dimentichiamo che quei gravi disordini, quella violenza, nacquero da un senso di estraneità, di emarginazione profonda, in cui probabilmente versavano quei tifosi, ragazzi di Liverpool, una città all’epoca afflitta da una grave crisi, da una forte disoccupazione che li spingeva verso una marginalità che loro stessi non volevano”.
E ricordando Claudio Zavaroni, Delrio ha aggiunto: “E’ un reggiano per esempio, come lo definisce la mostra di Fotografia Europea 2010 a lui dedicata. La sua vita, pur breve, è stata straordinariamente feconda, piena di interesse e partecipazione alla vita degli altri, generosa, ricca di entusiasmo, pacifica. Sulle sue tracce, nel suo ricordo che si mantiene vivo con iniziative nate spontaneamente dalla comunità, dall’associazione Amici di Claudio Zavaroni, abbiamo lavorato insieme e continueremo a farlo, con i suoi familiari e i suoi amici, per ricordarlo e per uno sport come luogo di educazione e pace”.
“La madre di Claudio – ha detto la presidente Masini – non è sola nel ricordo di un figlio così amato dalla sua città. Claudio, che conobbi e apprezzai come fotografo fra l’altro in occasione di una mostra fotografica dedicata al nostro Appennino, era ed è nella nostra viva memoria un reggiano aperto, un giovane con la voglia sana di conquistare il modo e di cambiarlo sempre in meglio. Oggi siamo dunque testimoni di una speranza che si rinnova, di una vitalità che si rinnova di generazione in generazione, una tensione al miglioramento della nostra società. Claudio è un esempio per i giovani, per questo abbiamo dedicato alla sua memoria la palestra della scuola che ha frequentato, l’istituto agrario Zanelli”.
“Quella dell’Heysel – ha aggiunto la presidente Masini – fu una tragedia per tutta l’Europa. Nacque da una conflittualità, in parte ancora presente, che dobbiamo essere in grado di gestire e superare. In questo senso, la memoria che facciamo oggi è un invito forte a un’Europa unita e salda nei valori di solidarietà e pace. Il futuro dell’Europa, cioè di tutti noi, è nella pace. Questo è il futuro che Claudio voleva”.
Fra le persone che hanno ricordato Claudio Zavaroni, Tolmino Menozzi, Enzo Cerlini, Giovanni Marconi, Dante Maltesi, reggiano emigrato in Belgio e individuò Claudio tra i morti dell’Heysel, e il giornalista Roberto Fontanili.
Maltesi ha ricordato, con commozione, il riconoscimento di Claudio, i contatti con il sindaco di Reggio in quegli anni, Ugo Benassi e la toccante accoglienza che Benassi preparò per l’arrivo della salma di Claudio nella sua città. Fontanili, collega e amico di Claudio, ha detto fra l’altro: “Claudio era un uomo franco, vero, sincero. Amava vivere e aggrediva la vita con entusiasmo unico. Nel suo lavoro alla associazione di agricoltori Cia aveva a che fare con i contadini. Non era facile instaurare un dialogo con loro, spesso gente schiva. Lui vi riusciva sempre. Con la sua umanità, Claudio sapeva trovare ed entrare in contatto con l’umanità degli altri”.
La coincidenza con la commemorazione delle vittime dell’Heysel avvenuta oggi a Torino, ha impedito al presidente della Juventus, Andrea Agnelli, di essere presente a Reggio. Per testimoniare la vicinanza della società juventina, Agnelli ha inviato un messaggio che è stato letto durante la commemorazione al Mirabello (vedere lettera allegata).
La commemorazione di oggi al monumento dell’Heysel è stata promossa dalla Fondazione comunale per lo sport e dal comitato “Per non dimenticare Heysel” e patrocinata da Comune e Provincia di Reggio Emilia, Coni, Figc, Lega dilettanti, Csi, Uisp e Filef. Hanno aderito il gruppo tifosi granata della Reggiana e di Juventus, Inter e Milan.
Dopo l’apertura della mostra fotografica “Caludio Zavaroni – Un reggiano per esempio” (visitabile sino al 13 giugno nella Galleria Parmiggiani) e l’intitolazione della palestra dell’istituto Zanelli (entrambe promosse dall’associazione ‘Amici di Claudio Zavaroni’), con l’iniziativa di oggi si sono ricordate insieme a Zavaroni tutte le persone e gli sportivi
vittime di una colpevole disattenzione alla sicurezza negli stadi e del comportamento incivile e violento ancora oggi diffuso in luoghi che dovrebbero essere contenitori di valori positivi.
Il gruppo musicale Faber noster ha eseguito canzoni di Fabrizio De Andrè. E ‘stata letta la poesia Fermate gli orologi, di Rimoux, a cura di “Nati per leggere”. Poi, allo stadio Mirabello, la partita commemorativa di calcio giovanile.
Le iniziative dedicate a Claudio Zavaroni sono state realizzate con il contributo di Progeo, Legacoop di Reggio e Cia.