Un consiglio comunale dedicato a parlare dei problemi della scuola, senza però invitare ad esempio il dirigente provinciale, che forse qualche dato utile sulla nostra zona avrebbe potuto fornirlo. Una specie di manifestazione contro il Ministro solo che il contesto è stato quello istituzionale della sala del consiglio comunale dei Modena.
Una sequenza di accuse, di paure sul futuro della scuola nella nostra provincia che non ha avuto nessun contraltare, ovvero nessun responsabile che potesse dire se davvero gli scenari saranno quelli descritti. Piuttosto accuse contro il dirigente regionale, che ha la colpa di aver invitato a vigilare affinchè gli insegnanti non usassero il loro ruolo in cattedra per fare propaganda politica. Che non è una censura alle idee, ma solo un invito a non abusare del proprio ruolo. In ossequio ad una deontologia professionale che dovrebbe essere da guida. Avremmo sentito le stesse parole in difesa della libertà di pensiero se un insegnante avesse fatto apologia del Governo Berlusconi, anche in quel caso abusando del proprio ruolo?
Lo scorso anno sentimmo parlare di scenari simili, si disse ai genitori che non avrebbero avuto il tempo pieno per i loro figli, e invece neanche una richiesta nella nostra Provincia è stata rifiutata. Come da tempo diceva il Dirigente, senza essere ascoltato, e come poi è avvenuto nel concreto.
Le difficoltà ci sono, e sono comuni a tutto il paese, che si trova ad affrontare un momento difficile, dove ciascuno è chiamato a fare il proprio dovere. Ma non è fomentando paure che si fa l’interesse dei cittadini. E non è trasformando la sede del parlamentino modenese nella piazza della protesta del PD contro il Ministro Gelmini che si aiuta la scuola ad uscire da un guado che arriva da lontano.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)