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Rimandato a casa due volte dal PS del Policlinico, viene poi ricoverato a Sassuolo e trasferito a Baggiovara


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Un pensionato modenese, Luigi R., ha scritto una lettera al sindacato pensionati Fnp-Cisl per raccontare quanto gli è accaduto un paio di mesi fa. Ecco la sua testimonianza:

«Sabato 10 aprile alle ore 16 circa telefono alla Guardia Medica ubicata presso il Policlinico di Modena perché da alcune ore provo forti dolori addominali. La persona che mi risponde al telefono mi invita a presentarmi al Pronto Soccorso del Policlinico, dove mi faccio accompagnare da un famigliare. Vengo adagiato su una barella e mi somministrano una terapia a base di Levopraid e Ranidil. Alle 18,12 il dolore è diminuito, per cui mi dimettono consigliando una terapia di Levopraid, prima dei pasti. “Priorità verde, ticket non esente” (Si paga il ticket per la guardia medica?). Il giorno dopo, verso mezzanotte, a causa di dolori lancinanti all’addome che durano da alcune ore, sono costretto a chiamare il 118 che mi trasporta per la seconda volta al Pronto Soccorso del Policlinico. Dopo la somministrazione della terapia, alle ore 1,45 circa mi dimettono; il dolore è diminuito, ma mi consigliano un’ecografia alle vie biliari con la solita “Priorità verde, non esente ticket”. Rientro a casa prendendo un taxi. Il mattino successivo incontro un amico (ex infermiere) che nota il mio stato sofferente e telefona a un medico dell’ospedale di Sassuolo, consigliandomi di farmi visitare. Al Pronto Soccorso di Sassuolo provvedono agli accertamenti diagnostici del caso e decidono l’immediato ricovero nel reparto di Chirurgia, dove sono sottoposto a una terapia liquida per tre giorni e dove effettuano ulteriori accertamenti. Dato che la strumentazione in dotazione non fornisce sufficiente chiarezza, vengo inviato all’ospedale di Baggiovara – Medicina Interna e Gastro-enterologia, dove completo il percorso diagnostico. L’esame RMN ha rivelato che non è nulla di grave”.

«Tutto è bene quel che finisce bene, – commenta la Fnp-Cisl – però ci domandiamo perché al secondo accesso al Pronto Soccorso del Policlinico non sono stati fatti approfondimenti della diagnosi ed eventualmente non si è proceduto al ricovero, come è poi avvenuto a Sassuolo. Non deve più accadere che casi come questi siano trattati con superficialità. Segnalando i disservizi non intendiamo fare polemica, ma – conclude la Fnp-Cisl – offrire il nostro contributo per aiutare la sanità modenese a migliorare la qualità delle sue prestazioni».