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In E-R l’alleanza con i Comuni ha già fatto incassare al fisco 1 milione di euro


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Quasi 3 mila segnalazioni, 718 avvisi di accertamento notificati, 23 milioni di imponibile recuperato a tassazione per una maggiore imposta evasa che tocca quota 5 milioni di euro: sono questi i numeri dell’alleanza tra Fisco e Comuni resi noti oggi a Bologna, alleanza che in Emilia-Romagna ha già portato nelle casse dell’erario oltre 1 milione di euro riscosso. L’azione congiunta fisco-Comuni ha consentito di ‘scoprire’ trucchi e trucchetti che portavano all’evasione fiscale.

L’alleanza fisco-Comuni ha consentito dunque un forte balzo in avanti rispetto al 31 dicembre 2009 per merito degli strumenti ‘caccia evasori’ messi in campo. La task force di funzionari dell’Agenzia delle Entrate e degli enti locali e la guida operativa per individuare concreti casi di evasione hanno permesso ai 187 Comuni “alleati del fisco” (il 54% del totale regionale) di incrementare del 60% le segnalazioni (passate da 1.866 a 2.993), del 267% la maggior imposta accertata (+ 3,6 mln) e del 1.565% le somme riscosse (da 63.060 euro a 1.050.253).

Il Comune che guida la classifica delle segnalazioni inviate è Bologna (607), seguito da Carpi (269) e Rimini (256); quindi Mirandola (186) e Forlì (125). Su scala provinciale, i comuni più collaborativi sono quelli della provincia di Modena (1.102), Bologna (877) e Reggio Emilia (254); seguono Rimini (238) e Forlì-Cesena (204), che mostra rispetto al dato del 31 dicembre scorso l’incremento percentuale piuù elevato (+398%), Ravenna (144), Ferrara (115), Piacenza (53), chiude Parma con sei segnalazioni.

L’ambito in cui si registra il maggior numero di segnalazioni è quello della “proprietà edilizia e patrimonio immobiliare”: le 2.040 segnalazioni, pari al 68% del totale, si riferiscono in particolare a proprietà di immobili non indicati in dichiarazione e a redditi derivanti da affitti in nero. A questa tipologia di evasori si aggiunge la schiera di soggetti che operano nell’ambito del “commercio e professioni” e chi ha “residenze fittizie all’estero” (181 segnalazioni in totale).

L’ambito più proficuo, se si considera il rapporto tra numero di segnalazioni (175) e maggior imposta accertata (2mln) è quello dell'”urbanistica e territorio”, che riguarda soprattutto la compravendita di aree edificabili camuffata da cessioni di terreni agricoli o di fabbricati fatiscenti.

Seguono le segnalazioni di “beni indicativi di capacità contributiva” (597 segnalazioni, 2 milioni di maggiore imposta accertata) sui soggetti che manifestano un tenore di vita palesemente superiore rispetto al reddito dichiarato.

La classifica delle somme accertate vede in testa il Comune di Bologna, con 1,6 milioni di euro di maggiore imposta accertata, che precede Gambettola (Cesena) con 520mila euro, e Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena (390mila euro). E’ sempre Bologna a primeggiare per le somme riscosse (400mila euro); alle spalle del capoluogo, Soliera con 253mila euro e Castelfranco Emilia (210mila euro). 

 “L’esperienza dell’Emilia-Romagna – ha detto il direttore dell’Agenzia Regionale dell’Emilia Romagna Antonino Gentile – dimostra che la collaborazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate è vincente. Occorre fare sistema per assicurare al meglio il controllo del territorio fiscale. Formazione mirata su casi concreti, creazione di una task force congiunta tra Anci e Agenzia delle Entrate, chiari e ben individuati percorsi investigativi, organizzazione di una rete di funzionari di collegamento con i Comuni, sono stati i fattori di successo”.