Il debito delle amministrazioni locali emiliano-romagnole e’ aumentato nel 2009 dell’1,2 per cento, passando dal 4,2 al 4,4 per cento del PIL. Sia il rapporto fra debito e PIL sia la sua dinamica restano inferiori a quelli medi per le regioni a statuto ordinario. E’ quanto emerge dal Rapporto sull’economia dell’Emilia Romagna presentato a Bologna dalla Banca d’Italia nei giorni scorsi e che ha analizzato la situazione su un esteso campione di enti locali della regione.
Nel periodo 2006-2008 la spesa pro- capite delle Amministrazioni locali dell’Emilia Romagna e’ cresciuta del 3,4 per cento in media all’anno, in linea con le altre Regioni a statuto ordinario. L’aumento si e’ concentrato nella spesa corrente, a fronte di un calo di quella in conto capitale. La spesa per investimenti fissi e’ calata in media dell’1,4 per cento su base annua, contro un modesto incremento per le regioni a statuto ordinario. Dati preliminari relativi al 2009 segnalano una riduzione degli investimenti fissi del 7,5 per cento rispetto al 2008, a fronte di una sostanziale stasi per le regioni a statuto ordinario. In un contesto di crisi – evidenzia ancora il Rapporto Bankitalia sull’E.Romagna – i ritardi nei pagamenti delle amministrazioni locali acuiscono le difficolta’ finanziarie delle imprese; tempi lunghi di pagamento comportano costi elevati per il debitore e per il creditore e possono avere effetti distorsivi sulla concorrenza.
In Italia alla fine del 2009 i crediti commerciali delle imprese verso le Amministrazioni pubbliche erano stimati in circa il 4 per cento del PIL. I tempi medi di pagamento delle stesse amministrazioni pubbliche sono piu’ elevati rispetto a quelli di debitori del settore privato e circa il doppio della media europea; il ritardo medio rispetto al termine contrattualmente stabilito e’ di 52 giorni. Le dilazioni piu’ lunghe si registrano nel comparto sanitario. In particolare, per le forniture di prodotti biomedicali i tempi di pagamento erano nel 2009 di 272 giorni in Emilia-Romagna, in linea con la media nazionale, ma i piu’ elevati tra le regioni del Nord.