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Sanità Emilia Romagna, bocciata la commissione d’inchiesta: dichiarazioni


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In merito alla bocciatura della commissione di inchiesta sulla sanità chiesta dal Popolo della Libertà all’Assemblea legislativa regionale, il Consigliere regionale del PDL, Andrea Leoni, ha dichiarato:

“Vogliamo fare sapere ai cittadini che oggi il PD e la sinistra che governano la Regione hanno impedito, con motivazioni ridicole e strumentali, di fare chiarezza rispetto ai buchi di bilancio, ai disservizi e alla malagestione della sanità emiliano romagnola. Uno schiaffo alla democrazia, alla trasparenza e al diritto dei cittadini di sapere come vengono spesi i loro soldi. Negando la commissione di inchiesta proposta dal PDL per fare luce sulle spese, sugli sprechi e sui disservizi della sanità, il PD si è assunto una grave responsabilità nei confronti dei cittadini. Oggi si è scritta una brutta pagina nella storia della Regione.

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Gian Guido Naldi, capogruppo di SEL-Verdi in Consiglio Regionale interviene così contro la proposta del PDL di istituire una commissione d’inchiesta sulla gestione dei concorsi e degli appalti indetti da Ausl e aziende ospedaliere dell’Emilia-Romagna, dopo le diverse indagini aperte dalla magistratura a Forli’, Bologna e Ferrara:

“Quelle indagini – afferma Naldi – sono iniziate proprio su indicazione degli organi di controllo della Regione Emilia-Romagna, non certo dell’opposizione. Forse è per questo, per mascherare le inadempienze di allora, che ora i consiglieri del centrodestra si battono tanto per cercare di rifarsi una verginità”.

“La richiesta della commissione d’inchiesta – chiosa Naldi – è l’esplicito riconoscimento dell’incapacità dell’opposizione di svolgere il proprio ruolo nelle istituzioni:vigilare. E a questo ora cercano di mettere una pezza”.

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Dopo il caso del concorso farsa del policlinico Sant’Orsola di Bologna, ci è sembrato corretto, per tutelare i cittadini, chiedere all’Assemblea l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione dei concorsi e degli appalti presso le Asl e le Aziende ospedaliere regionali. Richiesta bocciata dalla maggioranza regionale. A sinistra evidentemente temono un nuovo organo di controllo. Le anomalie, in regione, sono ancora troppe, meglio gettare la polvere sotto i mobili – Così Fabio Filippi (PDL).

Solo un anno fa -prosegue Filippi – nell’Arciospedale del Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, in seguito alla sentenza del tribunale è stato annullato il concorso indetto per sostituire il primario di urologia, medico poi reintegrato al suo lavoro.

In questi giorni ci hanno segnalato anomalie in un concorso bandito dall’ospedale di Guastalla. Un concorso con già pochi candidati, che poi, per una serie di defezioni incomprensibili, si dimezzano. Temiamo che anche in questo caso il vincitore fosse già stato deciso a tavolino. Un risultato scontato? Comportamenti che inevitabilmente si ripercuotono sui cittadini che si rivolgono ai nostri ospedali. Se le competenze sono scarse, conseguentemente i servizi peggiorano.

Ci era sembrato quindi corretto chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta per cancellare anomalie evidenti in tutta la regione.

Per fare un ultimo esempio, a Reggio Emilia abbiamo l’Arciospedale del Santa Maria Nuova e l’Azienda ospedaliera, entrambi con il direttore generale, con il direttore amministrativo, svariati dirigenti e funzionari, e naturalmente due sedi fisiche. Perché due strutture che svolgono compiti praticamente identici? Accorpiamole e i cittadini potranno risparmiare un bel po’ di quattrini, circa 2 milioni di euro all’anno, che diventano una decina in tutta l’Emilia Romagna. Ma l’ipotesi alla Regione non piace, meglio moltiplicare le cariche…

Chiediamo maggiori controlli in un settore appetibile a tanti come quello della sanità. Certe pratiche, abituali in Emilia Romagna – conclude Filippi -, devono cessare.

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I Consiglieri del MoVimento a 5 Stelle hanno votato a favore dell’Istituzione di una Commissione Assembleare d’inchiesta sulla gestione dei ricorsi e degli appalti presso le ASL e le aziende ospedaliere della Regione. La votazione ha però dato esito negativo (45 votanti, 16 SI e 29 NO), con la maggioranza unita nel voler negare la Commissione.

“Nel nostro intervento abbiamo voluto sottolineare l’importanza politica del voto di oggi. Da parte dell’Assessore Lusenti abbiamo sentito parole senza connessione con la realtà. Ci ha dipinto la Sanità regionale come un Paese delle Meraviglie, cosa che invece non è – e basta mettere il naso fuori dalla porta per capirlo. Credo che il negare l’esistenza di un problema o accusare le opposizioni, come fatto dal Consigliere Mazzotti, di uso strumentale della questione, sia una direzione pericolosa. Dico pericolosa” – ribadisce Defranceschi – “perché evidenzia la mancanza della volontà di vigilare. E vigilare per prevenire è fondamentale, perché chiudere la stalla quando i buoi stanno già scappando è tardi: l’ultima volta sono scappati con 50 milioni. C’è infine un dettaglio che mi dispiace molto” – conclude il Presidente del Gruppo Assembleare 5 Stelle – “e cioè che proprio oggi, nel quale si discute di una questione tanto importante, non ci sia la trasmissione in diretta streaming della seduta, come invece accade di solito. Sarà un caso?”

(Andrea Defranceschi · Giovanni Favia, Gruppo Movimento 5 Stelle – Beppegrillo.it, Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna)

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I consiglieri regionali del PD Forlì Thomas Casadei e Tiziano Alessandrini rispondono con una dichiarazione congiunta alle affermazioni del consigliere di minoranza Luca Bartolini secondo cui la proposta della commissione d’inchiesta sulla sanità forlivese è stata rifiutata perchè nel PD ci sarebbero degli “omertosi”.

“La sanità forlivese – affermano Casadei e Alessandrini – non la si difende con le commissioni d’inchiesta: è una proposta strumentale e finalizzata a sollevare polveroni di ogni genere. Tutti devono sapere che la sanità di Area Vasta Romagnola è un’opportunità per diminuire i costi e per qualificare i servizi e le prestazioni”. Il metodo giusto è quello di fare squadra”. “Nel ribadire che la Regione nell’Area Vasta deve fare da arbitro – concludono i consiglieri forlivesi – occorre fissare un sistema di regole definite che consenta alle quattro AUSL di collaborare in piena armonia, sapendo che non si possono suddividere le Ausl e i loro direttori in gruppi di serie A e serie B.”

(Thomas Casadei e Tiziano Alessandrini, Consiglieri regionali PD Forlì)