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Manovra, Cna E-R: senza crescita e non strutturale


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Così Cna Emilia Romagna giudica il provvedimento presentato dal Governo. ”Di fronte ad una crisi così pesante – spiega il presidente Paolo Govoni – i cui effetti stanno gravando specialmente sulle fasce più deboli della società e dell’economia, viene emanata una manovra depressiva senza provvedimenti significativi per lo sviluppo e che punta a tagliare anche gli unici ed ultimi residui di una politica incentivante come gli stanziamenti per il Fondo Unico dell’Industria,che per l’Emilia Romagna vorrebbe dire il venir meno di 75 milioni di euro l’anno di sostegni agli investimenti dell’artigianato e delle Pmi e la probabile soppressione della detrazione del 55% per le eco-ristrutturazioni, nonostante dai dati forniti dall’Enea risulti un saldo positivo per le entrate dello Stato”.

Ma la manovra è anche ”insufficiente” secondo Cna perchè di fronte al pesante debito pubblico, i provvedimenti adottati ”non sembrerebbero neppure sufficienti a raggiungere l’obiettivo prefissato di correzione dei conti pubblici, in particolare per le consistenti previsioni di entrate dalla lotta all’evasione, che, seppur auspicabile, resta molto aleatoria per lo meno nelle quantita’, oltrechè per le correzioni di spese ed entrate basate su previsioni difficili da rispettare o su iniziative una tantum”.

Secondo Cna si tratta di una ”manovra non strutturale”, perchè le ”misure rischiano di penalizzare prevalentemente quella destinata ai servizi sociali/sanitari ed agli investimenti e non quella improduttiva o legata alle spese di funzionamento. Inoltre, il taglio lineare dei trasferimenti agli Enti Locali, che si aggiunge ai vincoli di un patto di stabilita’ indifferenziato che si calcola abbia già determinato una contrazione degli investimenti degli enti locali pari al 60%, e ciò nel pieno della crisi economica, produrrà una ulteriore compressione degli investimenti in servizi ed infrastrutture, oltre ad un allungamento ancora più forte dei tempi di pagamento della Pa; il tutto senza alcun disegno di riorganizzazione complessiva di ciascuna macchina amministrativa, anzi, provocando una penalizzazione delle Istituzioni virtuose che colpisce le basi stesse della costruzione del federalismo”.

La Cna dell’Emilia Romagna ritiene dunque necessario intervenire per riallineare i conti pubblici e mettere in ”sicurezza il Paese”, ma ”con una manovra che getti le basi per impostare una efficace azione strutturale di lungo periodo. Una manovra che al di là degli aggiustamenti congiunturali dei saldi, che, anzi, andrebbero rafforzati come stanno facendo i principali Paesi Europei, porti l’Italia ad adottare riforme incisive e scelte coraggiose che vadano nella direzione di liberare le energie dell’economia e di abbassare la pressione fiscale per imprese e famiglie, spostandola sulle rendite e sui patrimoni”.