La polizia penitenziaria del reparto di Bologna ha trovato questa mattina un detenuto morto nel settore giudiziario.
Lo ha reso noto Giovanni Battista Durante (Sappe), precisando che il detenuto era italiano, poco più che trentenne, tossicodipendente e in attesa di giudizio. Sarebbe stato trovato riverso sul letto e secondo i primi accertamenti, riferisce il Sappe, si tratterebbe di morte naturale. ”Non possiamo comunque non evidenziare che nel carcere bolognese ci sono circa 1.150 detenuti, a fronte di una capienza di circa 500 posti”.
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“La tragica morte del giovane all’interno del carcere della Dozza di Bologna purtroppo conferma la gravità di una situazione che avevamo avuto modo di appurare lo scorso giovedì, quando, con altri consiglieri di maggioranza e con gli avvocati dell’Associazione Antigone, abbiamo visitato la struttura carceraria”- dichiara ilcapogruppo di SEL-Verdi Gian Guido Naldi.
“I dati allora fornitici sulla presenza di detenuti tossicodipendenti sono apparsi immediatamente allarmanti. Ora, a mio parere, è necessario approfondire, attraverso tutti i canali istituzionali possibili, compresa la Commissione Salute della Regione Emilia-Romagna, l’indagine sulle modalità detentive dei detenuti tossicodipendenti.
Servono urgentemente percorsi terapeutici extra carcerari per i tossicodipendenti autori di reati minori, o, quanto meno, basterebbe iniziare a rispettare le leggi già esistenti. E’ veramente vergognoso il fatto che nel nostro Paese persino le carceri sono fuorilegge” – conclude Naldi (SEL-Verdi).