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Nuovi Dipartimenti accademici a Reggio Emilia


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L’accresciuta dimensione della sede reggiana dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha indotto gli organi accademici dell’Ateneo a dare vita a due nuovi Dipartimenti universitari, capaci di cogliere meglio le vocazioni e le specificità delle numerose attività condotte dai gruppi di ricerca ormai operanti stabilmente presso quella sede.

Si tratta del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e del Dipartimento di Comunicazione e Economia, strutture in grado di rappresentare con più omogeneità una realtà universitaria che in questi anni ha compiuto un notevole salto qualitativo e quantitativo non solo per quanto riguarda la popolazione studentesca, ma soprattutto per quanto riguarda l’insediamento di permanenti gruppi di ricerca diventati – per prestigio – punti di riferimento nazionale ed internazionale.

Fino ad ora le nuove strutture convivevano all’interno di un unico Dipartimento di Scienze Sociali, Cognitive e Quantitative che non poteva più consentire di valorizzare a pieno il lavoro di gruppi piuttosto eterogenei che spaziavano dall’economia, alla sociologia, alla pedagogia, alla comunicazione, e non poteva rispondere in maniera puntuale a quei principi di affinità e interesse disciplinare che la riforma della governance degli Atenei contemplata nel Disegno di Legge n. 1905. I due dipartimenti, infatti, danno vita a una struttura sperimentale in cui viene integrata sia la facoltà sia il dipartimento, ossia una struttura che capace di far dialogare e procedere insieme didattica e ricerca. Questo va nella direzione di fornire un ambito maggiormente integrato (didattica e ricerca, appunto) tra le principali funzioni dell’università e anche va nella direzione auspicata dalla prossima riforma sulla governance degli Atenei che ha per obiettivo la riduzione delle strutture decisionali.

E così, dopo una riflessione che ha visto impegnati sia il Senato Accademico il 16 marzo scorso che il Consiglio di Amministrazione nella sua seduta del 23 marzo, il 31 maggio il Rettore prof. Aldo Tomasi ha firmato il decreto di scioglimento del Dipartimento di Scienze Sociali, Cognitive e Quantitative e di istituzione del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane e del Dipartimento di Comunicazione e Economia.

Al primo, affidato fino al 31 ottobre alla Direzione della prof. ssa Roberta Cardarello, afferiscono 6 professori ordinari, 5 associati e 10 ricercatori.

“La costituzione del Dipartimento di Educazione e scienze umane – spiega la prof. ssa Roberta Cardarello – dà finalmente visibilità agli studiosi del nostro Ateneo che si occupano dei processi formativi, con plurimi punti di vista e aperture interdisciplinari nell’orizzonte delle scienze umane, tanto innovative da avere già accumulato importanti riconoscimenti sul piano della ricerca sia nazionale che internazionale. Nasce dunque con una forte caratteristica di vivacità scientifica: che è di buon auspicio anche per la sua crescita. L’istituzione di un Dipartimento di ricerca sull’Educazione e sui processi formativi appare del resto una scelta strategica: sia perché arricchisce con un nucleo originale e inedito il repertorio dei dipartimenti del nostro Ateneo, sia perché appare capace di sostenere con la ricerca la vocazione <educazionale> dei territori su cui agisce la nostra Università”.

Al secondo, affidato anch’esso fino al 31 ottobre alla Direzione della prof. ssa Giovanna Galli, afferiscono 13 professori ordinari, 14 associati e 20 ricercatori.

“La costituzione del Dipartimento di Comunicazione ed Economia – spiega la prof. ssa Giovanna Galli – consente di consolidare e dare maggiore visibilità alla numerose linee di ricerca avviate dai membri componenti che hanno già ottenuto significativi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Il Dipartimento si connota per la forte vocazione interdisciplinare che, oltre a caratterizzare l’attività di ricerca, ha alimentato la costituzione di corsi di laurea sia di primo che di secondo livello nuovi nel panorama dell’offerta formativa dell’Ateneo e della regione. La costituzione in forma di unità sperimentale offre peraltro l’opportunità di anticipare il percorso di integrazione dell’attività didattica e di ricerca che vedrà coinvolte in un futuro prossimo tutte le strutture dell’Ateneo ed è un segnale rilevante delle scelte strategiche di sviluppo della sede reggiana”.

La nascita di questi Dipartimenti, poi, risulterà determinante per incrementare i rapporti già molto buoni intrattenuti con un territorio che comincia a prendere coscienza della rilevanza di una forte presenza accademica.

“L’attivazione dei due Dipartimenti, caratterizzati da una accentuata omogeneità delle aree disciplinari in cui operano i docenti ad essi afferenti, – commenta il Pro Rettore per la sede di Reggio Emilia prof. Luigi Grasselli – costituisce un rafforzamento delle strutture di ricerca su cui si articola la presenza accademica nella sede di Reggio Emilia. Inoltre, la nascita di questi Dipartimenti, la cui istituzione fa salire a 4 il numero dei Dipartimenti nella sede d’Ateneo di Reggio Emilia (insieme al Dipartimento di Scienze Agrarie e al Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria), faciliterà e intensificherà l’interazione e la collaborazione con le associazioni, le imprese e le istituzioni presenti nel territorio e permetterà di rispondere più puntualmente alle loro esigenze, fornendo un valido contributo di saperi, professionalità e competenze che potranno accompagnarne la crescita e l’innovazione”.