Home Modena Modena, Aimi: “Stati generali? Macchè. Questi sembrano piuttosto Stati Caporali”

Modena, Aimi: “Stati generali? Macchè. Questi sembrano piuttosto Stati Caporali”

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“Stati Generali: paroloni che evocano altre epoche, momenti storici, decisioni supreme. Roba da cappello col pennacchio. Forse nella testa di chi li ha ideati c’era anche questo sogno puerile. Come quando da bambini si giocava al Re e alla Regina. Era solo un gioco, ma mentre lo vivevi ti sentivi davvero a Corte. Così è la politica di oggi: vive celebrando e cullando le proprie illusioni. Una città allo sbando che cerca la cura per le proprie miserie”.Lo ha affermato il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi intervenuto per commentare gli Stati Generali indetti dal centrosinistra modenese. “D’altra parte – ha subito rincarato – non si affida la curatela fallimentare al fallito e il paziente avvelenato alle cure dell’avvelenatore. Difficile per il Pdl accettare un confronto inutile nella migliore delle ipotesi. La sinistra si è di fatto affidata alle parole magiche. Un pò come quei medici che al capezzale del moribondo lanciano l’ultima offensiva contro il male prescrivendo con toni roboanti la cura definitiva: “acqua fontis”! Rassicurando momentaneamente gli astanti e il povero malconcio. Ecco cosa sono gli Stati Generali: l’illusione delle proprie speranze, il tentativo di allontanare la nuvola grigia di un consenso sempre più assottigliato, sceso alle scorse elezioni comunali sotto al 50 per cento e riportato oltre la soglia del ballottaggio da una misteriosa bacchetta magica. Noi insieme alla stragrande maggioranza dei modenesi – ha poi sottolineato l’esponente pidiellino – pensiamo che il toro vada preso per le corna, che i sindacati, l’associazionismo, il mondo imprenditoriale e la politica debbano essere coinvolti e che gli Stati generali sono solo un qualcosa di mediatico al quale le sinistre sono ricorse per rialzare le quotazioni di un’amministrazione sempre più in calo di consensi ed esorcizzare i propri fallimenti. La politica degli annunci e degli spot ripetutamente contestata dal centrodestra ci ha portato fino a questo punto. La scarsa considerazione nell’iniziativa da parte dell’opposizione non deve però trasformarsi in un alibi dietro al quale nascondere quello che noi prevediamo come un indubbio fallimento. Altro che Stati generali, altro che ambiziosi progetti per piazze ed irrealizzabili piscine. Modena vuole fatti, concretezza, aiuti per modenesi in difficoltà, stimoli per un centro storico che langue, progetti che vedano negozi in grado di attirare clientela e non squallide rivendite di kebab. La consapevolezza, insomma, unita al pentimento per quanto le ultime amministrazioni hanno realizzato determinando così quegli arretramenti da posizioni di alta classifica ottenute con fatica, creatività e sacrificio verso un centro che odora sempre più di retrocessione. Altro che Stati Generali. E’ il welfare che va rivisto, è questo buonismo che penalizza sempre più le famiglie di italiani e premia gli ultimi arrivati, è la mancanza di una concreta progettualità che vuole prima di tutto anche per questa lunga e laboriosa iniziativa essere più immagine che altro. Il confronto poi avviene nelle aule istituzionali deputate a ciò. Ma che ci andiamo a fare agli Stati Generali se la sinistra ha da sempre un atteggiamento autoreferenziale? Possibile che in tanti anni chi amministra non abbia passato una sola idea dell’opposizione? Bene, siamo arrivati fino qui e ci si chiede aiuto. La soluzione c’e’. Mandarvi a casa il più in fretta possibile e attuare le politiche del centrodestra in tema di valori, economia, socialità, impresa e sicurezza. Così – ha poi concluso AIMI – finiranno anche i teatrini della politica e, diciamolo senza ipocrisia: a noi questi Stati Generali sanno tanto, troppo, di Stati Caporali”.