“Signore e signori benvenuti alla nuova trovata della sinistra modenese: con una città che sta precipitando nel baratro, gli amici del fu PCI-PDS-DS e ora PD hanno dato il via alla kermesse dei “salotti generali”. Spazio di approfondimento, riflessione, chiacchiere, cinguettii e pasticcini. E per chi non l’avesse capito, data l’internazionalizzazione in corso da tempo nella nostra città, aggiungiamo un welcome to Modena. Per ora basti l’inglese, per l’arabo, visto l’andazzo, ci stiamo attrezzando”. Così il Consigliere regionale del PDL Enrico Aimi intervenuto nuovamente su Effetto Modena che “considerati i tempi di durata previsti – ha subito ironicamente puntualizzato – potrebbe essere ribattezzato in “effetto Messico”, con tutto rispetto per la patria di Pancho Villa. Con una città che sta colando a picco sotto tutti i punti di vista, i compagni sanno solo filosofeggiare e, non a caso, il Festival Nazionale della filosofia è proprio qui. Evidentemente si sono calati talmente nella parte, che hanno trasformato la filosofia stessa, in pura prassi politica.
E dunque si conferma la diagnosi per la sinistra modenese, unanimemente chiara: ”narcolessia cronica”; la cura, solo palliativa, è quella degli annunci, delle chiacchiere e dell’aria fritta. Quello dei compagni modenesi – ha rincarato ancora Aimi – non è solo un atteggiamento, ma è diventato negli anni un autentico stile di vita: lanciare ai cittadini suggestive e pie illusioni, presentate però con tutti i crismi della reale fattibilità. La lista delle promesse, tutte sonoramente non mantenute, è infatti piuttosto lunga: dal treno Gigetto, alla Porta di Ghery, dall’ex area AMCM a Cittanova 2000, dall’area ex Fonderie fino ai progetti affidati all’Architetto Mario Botta. Tutte promesse faraoniche – ha aggiunto il coordinatore vicario del PDL modenese – finite nel nulla; si è costantemente passati dai paroloni all’aria fritta. Ce n’è dunque abbastanza per arrossire di vergogna. A questo punto non ci resta che prendere atto che quella degli eredi politici di Togliattigrad è diventata a tutti gli effetti una tradizione, quella del nulla essendo loro lontani anni luce dalla politica del fare. L’unica idea strampalata che sono riusciti a tirar fuori dal colbacco, sono i salotti generali, utilissima occasione per scambiarsi reciproche pacche sulle spalle dinanzi allo zero realizzato sin qui. E far da corollario a tutto ciò – ha concluso Aimi – la qualità della vita nella nostra città che, complice anche una presenza senza controllo di immigrati clandestini a dar man forte al crimine, continua a peggiorare con un preoccupante aumento del degrado. E a sinistra cosa fanno: pigolano, si guardano l’ombelico, strillano contro Berlusconi, lanciano promesse da marinai e poi, puntualmente, tornano a dormire beati. Nei loro salotti generali”.