Home Nazionale Via D’Amelio diciott’anni dopo l’attentato, Napolitano: “Fare piena luce su stragi”

Via D’Amelio diciott’anni dopo l’attentato, Napolitano: “Fare piena luce su stragi”


# ora in onda #
...............




“Indispensabile è il convinto e forte sostegno alle nuove indagini in corso sulla terribile stagione delle stragi che sconvolse il Paese nei primi anni novanta”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato ad Agnese Borsellino, nell’anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo, nel quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i membri della sua scorta. “Con armonia d’intenti e pieno spirito di collaborazione -scrive il capo dello Stato alla vedova del magistrato- le istituzioni tutte debbono contribuire a fare piena luce su quegli episodi rispondendo così all’anelito di verità e giustizia che viene innanzitutto da chi, come lei e i suoi famigliari, è stato colpito negli affetti più cari, ma nello stesso tempo e più che mai dall’intero Paese”. Ma questa mattina nel giorno della memoria, via D’Amelio si presentava semi deserta: poche persone presenti al ‘presidio delle agende rosse’ della società civile. A metà mattinata sono stati i bambini (dai 3 ai 7 anni) dell’associazione Ubuntu, del centro salesiano Santa Chiara e dell’associazione Ragazzi di strada dello Zen, ad animare la strada con canti e balli. Aymen, otto anni, originario del Marocco ha spiegato ai cronisti chi erano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Due eroi che salvavano tutta la città, poi un assassino li ha sparati”. Alle 17 un corteo raggiungerà l’albero Falcone dopo il minuto di silenzio. Secondo Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo, “ci sono personaggi nelle istituzioni e negli alti vertici dello Stato che hanno perso il diritto di commemorare e di piangere Paolo”. Rispondendo a chi gli chiedeva le ragioni di una scarsa partecipazione della società civile alle manifestazioni in memoria dell’eccidio l’eurodeputata ha replicato: “Mi sono stufata di sentire contare le persone, che non sono numeri ma individui. A luglio le scuole sono chiuse e non ci sono pullman che portano a Palermo gli studenti. Qui c’è la gente che sceglie di esserci e poi ci sono state manifestazioni sabato e domenica scorsi che hanno registrato una grande partecipazione della società civile, ma nessuno ne parla”. Per la sorella del giudice antimafia “la società non è assente. Mi rifiuto di accogliere questa provocazione, perché farlo sarebbe un regalo alla mafia”. Non risparmia critiche invece sull’assenza delle istituzioni in Via D’Amelio: “Si vanno a chiudere in caserma, ma è qui che sono morte sei persone – ha detto Rita Borsellino -. L’assenza dello Stato in via D’Amelio è una cosa scandalosa. Forse non vengono -ha poi spiegato – per paura delle contestazioni, ma è loro dovere essere qui e affrontare eventuali critiche”. Duro il commento di Salvatore Borsellino, fratello del giudice e animatore del Movimento delle agende rosse: “Io e il mio movimento siamo qui per impedire alle istituzioni di porre le proprie ipocrite corone in via D’Amelio, profanando questo luogo sacro. Prima dovrebbero assicurare giustizia e verità sulle stragi”. E ha aggiunto: “Un governo che compie atti di intimidazione nei confronti dei collaboratori di giustizia, che etichetta i magistrati come deviati mentali non può venire qui a porre ipocrite corone”. Il presidente del Senato Renato Schifani è arrivato questa mattina alla caserma Lungaro di Palermo rendendo gli onori agli agenti di scorta uccisi nella strage del luglio ’92. Poi si è trattenuto brevemente con i loro familiari. Schifani ha ricordato Paolo Borsellino in un messaggio inviato alla vedova Agnese: “A lui dobbiamo tanto” perché “il suo contributo alla lotta alla mafia ha segnato un punto di svolta fondamentale nell’azione di difesa della democrazia da parte dello Stato”. Il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, parlando a Palermo, ha detto: “Lo sapevamo già da tanti anni che non è stata solo una strage di mafia, il problema processuale è quello di trovare gli elementi. L’importante è tendere per all’accertamento della verità e la giustizia. Questo è un imperativo morale che dobbiamo sempre avere. I familiari delle vittime hanno il diritto di sapere”. E se Fabrizio Cicchitto (Pdl) fa appello alla “sobrietà e responsabilità in una giornata come questa”, Vannino Chiti (Pd) sottolinea come la memoria Borsellino sia “un richiamo alto ai nostri doveri di cittadini”. Chi partecipa alla manifestazione organizzata a Palermo è l’Italia dei Valori. ”E’ questa un’occasione importante – ha detto Antonio Di Pietro- per onorare la memoria e l’infaticabile impegno con il quale il magistrato siciliano portò avanti la sua battaglia in difesa dello Stato di diritto, arrivando a pagare il prezzo più alto”.

Fonte: Adnkronos