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‘Mercati Ambulanti’: presentata la nuova guida di Anva – Confesercenti Bologna

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A Bologna città ci sono ben 28 tra mercati settimanali (quasi in tutti i quartieri), mercatini rionali (sono dieci e tutti con chioschi fissi come in piazza Aldrovandi) e mercati specializzati (oltre a quello della Piazzola, il più famoso, ci sono quelli molto frequentati dell’antiquariato in via Santo Stefano, p.zza VIII agosto e via Matteotti, del Vintage in piazza Verdi e delle piante e fiori in piazza San Francesco). A questi si aggiungono i mercati delle 7 tra fiere e sagre (di Santa Lucia, della Madonna di San Luca, di Natale e del Libro) che si tengono nel corso dell’anno. Nei 50 comuni della provincia (esclusi i dieci comuni del Circondario imolese) i mercati settimanali sono 81. E i mercati legati a fiere e sagre assommano ad 84. Quindi, in totale, a Bologna città ci sono 35 mercati, mentre negli altri 49 comuni della provincia ce ne sono 165. In città questo complesso di mercati è animato da ben 1065 banchi, di cui 102 dedicati ai prodotti alimentari. Il mercato della Piazzola da solo ha 371 banchi che vendono solo articoli non alimentari (abbigliamento, calzature, casalinghi, profumi e giocattoli). In provincia i banchi occupati dai mercati toccano quota 6780 e di questi 315 sono solo di prodotti alimentari. In totale, tra città e provincia i banchi allestiti dagli ambulanti sono 7845, di cui 417 (il 5,3 per cento) solo alimentari. In pratica, ogni giorno ci sono 2-3 mila aziende commerciali costituite di 3-4 persone che in meno di un’ora allestiscono un centro commerciale completo di 10-20 mila metri quadri e, a fine giornata, ancora in meno di un’ora restituiscono all’uso pubblico l’area occupata (una piazza o una serie di vie). Non così i grandi ipermercati che una volta costruiti non saranno smobilitati prima di 100 anni.

Una radiografia completa dei mercati bolognesi è contenuta nella guida “Mercati ambulanti – Tradizione e rinnovamento” che l’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti) di Confesercenti Bologna ha realizzato con il contributo della Camera di commercio e che, stampata in 10 mila copie sarà distribuita in tutti i mercati e mercatini della città e della provincia, negli uffici turistici e nelle sedi Confesercenti. La guida è stata presentata a Bologna nel corso del convegno dal titolo “Il ruolo e il futuro dei mercati ambulanti. Le novità della Direttiva Bolkenstein, del Durc e le proposte di Anva-Confesercenti”, al quale hanno partecipato Giacomo Bardi, coordinatore Anva Confesercenti Bologna, Adriano Ciolli, coordinatore Anva nazionale, Dario Domenichini, presidente regionale di Anva Emilia Romagna, Paola Castellini, dirigente del settore Commercio della Regione Emilia Romagna, Loreno Rossi, direttore di Confesercenti Bologna, e i presidenti e i coordinatori Anva delle diverse province emiliano romagnole, da Piacenza a Rimini.

L’ iniziativa, organizzata dall’ ANVA – Confesercenti di Bologna con il contributo della Camera di Commercio, si è focalizzata sui principali problemi che interessano in questo momento la categoria degli operatori del settore dell’ambulantato. Nel corso dell’ incontro sia il Presidente Regionale ANVA Dario Domenichini sia il Coordinatore Nazionale ANVA Adriano Ciolli hanno messo in risalto la necessità di salvaguardare i diritti acquisiti dagli operatori, titolari delle Concessioni Decennali, in relazione all’ emanazione della Direttiva Europea Bolkestein, indubbiamente concepita per realtà profondamente diverse da quella Italiana, che rischiava di azzerare, alla scadenza delle Concessioni, la titolarità dei diritti in capo agli operatori. Sotto tale profilo va segnalata la sensibilità manifestata dalla Regione Emilia – Romagna, ribadita dalla Dottoressa Paola Castellini Dirigente del Settore Commercio della Regione intervenuta al Convegno, impegnata a far si che alla prossima scadenza. variabile in base al momento del rilascio da parte dei Comuni, le Concessioni vengano comunque rinnovate per altri dieci anni. Inoltre i dirigenti ANVA hanno ribadito con forte convinzione l’ esigenza che venga previsto, da una normativa di livello Regionale o Nazionale, il rilascio del DURC o di un certificato di regolarità contributiva, per esercitare regolarmente l’ attività di operatore su aree pubbliche, in modo da poter limitare la concorrenza sleale da parte di soggetti che limitano illegittimamente i loro costi eludendo agli obblighi contributivi.

Si è poi rimarcata l’esigenza di giungere finalmente all’ approvazione di una legge regionale che regolamenti l’ attività svolta dagli hobbysti.