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A Gavassa seconda assemblea sulle politiche per i rifiuti

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Prosegue il confronto con i cittadini reggiani sulle politiche per i rifiuti e in particolare sul Piano di gestione dei rifiuti, avviato dai Comuni di Reggio Emilia, Correggio e San Martino in Rio e dall’Amministrazione provinciale. Dopo l’assemblea del 12 marzo scorso, ieri sera nella palestra di Gavassa si è svolto il secondo incontro, nel corso del quale il sindaco Graziano Delrio ha illustrato il percorso urbanistico e amministrativo per arrivare alla realizzazione dell’impianto per il Trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti in una zona a vocazione industriale della frazione e ha indicato i prossimi passaggi del confronto, che continuerà in particolare con i residenti di Gavassa nei prossimi mesi. L’architetto paesaggista Andreas Kipar, tra i maggiori esperti europei, ha presentato alcune ipotesi progettuali di ambientazione dell’impianto.

All’incontro erano presenti anche il sindaco di San Martino in Rio Oreste Zurlini, l’assessore provinciale alla Pianificazione Roberto Ferrari e l’assessore alla Programmazione territoriale del Comune di Correggio, Paolo Pozzi.

Delrio ha annunciato l’apertura di due tavoli di approfondimento e confronto con i cittadini, i cui lavori saranno avviati nelle prossime settimane: uno sul tema del contesto urbano e ambientale in cui si inseriranno l’impianto Tmb e l’area industriale ecologicamente attrezzata previsti dal Prg vigente e confermati dal Piano strutturale comunale adottato; l’altro sulla valutazione dell’impatto del traffico, sulla sicurezza e la percorribilità di via Tirelli, strada che attraversa le aree interessate dai nuovi insediamenti. Il sindaco ha poi spiegato che per la realizzazione dell’impianto Tmb sarà necessaria una variante urbanistica che, come avviene per le altre delibere urbanistiche, verrà approvata dalla Giunta comunale, adottata dal Consiglio comunale, pubblicata per 60 giorni al fine di consentire le osservazioni da parte dei cittadini, quindi approvata dallo stesso Consiglio comunale. Dopo l’estate è prevista la messa a punto del progetto impiantistico, che verrà a sua volta presentato. Approvate localizzazione e variante, nell’arco di 6-7 mesi si prevede la definitiva realizzazione dell’impianto Tmb.

“L’impiantistica – ha sottolineato il sindaco Delrio – resterà limitata e contemplerà esclusivamente al Trattamento meccanico biologico dei rifiuti. Questo sarà scritto in tutte le delibere, in modo chiaro. La localizzazione riguarderà esclusivamente un tipo di impianto Tmb”.

Si valuta anche la sottoscrizione di un Patto tra enti locali, l’azienda di servizi Iren Emilia, imprenditori agricoli e industriali di Gavassa: “Un patto a tre – ha detto Delrio – vincolante per chi lo sottoscrive, perché serve un’alleanza e una condivisione del progetto, inteso come risorsa per il territorio. Le infrastrutture verdi e di mobilità sostenibile oggi possono coesistere con infrastrutture industriali, come dimostrano varie esperienze in Europa. Così vogliamo che sia per il contesto verde di ambientazione del Tmb”.

“Il percorso sulle politiche per i rifiuti e sull’inserimento ambientale dell’impiantistica per il Tmb prosegue quindi in piena trasparenza e confronto con i cittadini – ha aggiunto Delrio – Contestualmente al percorso sull’impiantistica, proseguiamo con il potenziamento della raccolta differenziata, sulla base di quello che è il ‘Modello Reggio’, un’esperienza consolidata che ci ha posti anche nel 2010, secondo Legambiente, al primo posto in Italia fra i comuni con più di 150.000 abitanti. La raccolta differenziata era al 33 per cento nel 2000, a giugno 2010 abbiamo raggiunto il 53,7 per cento; l’incremento è del 64,5 per cento nelle zone del Forese e dell’ex settima Circoscrizione in cui si attua la raccolta domiciliare. Il superamento della soglia del 50 per cento di raccolta differenziata consente fra l’altro l’abbattimento di 149 chilogrammi di Co2 procapite. Tale andamento ci consentirà di raggiungere nel 2012 il 60 per cento di raccolta differenziata come previsto dalla normativa europea e nazionale”.

L’architetto Kipar ha illustrato alcune ipotesi di inserimento di un impianto di Tmb standard, che interagisce con il contesto urbano e rurale circostante.

“Non si tratta – ha detto l’architetto – di un’opera verde intorno a un impianto, né della calata di un impianto in un contesto che poi necessita di compensazioni. Sì crea invece un’opera inserita da subito nel paesaggio, con caratteristiche tali da valorizzare il paesaggio stesso. Un Polo ecologico produttivo si crea integralmente, con le sue caratteristiche ecologiche e ambientali. Si costruisce il percorso ambientale prima della tecnologia: non prima il polo produttivo, poi i rimedi, il cui risultato sarebbe qualche albero, magari rinsecchito, intorno a capannoni”.

“Non è questione di ‘verde’ – ha concluso Kipar – ma di paesaggio, che dovrà presentarsi adeguato non per qualche anno, ma per decine d’anni, cioè per chi viene dopo… Questo tipo di progettazione, l’ambientazione appunto, offre soluzioni, già apprezzate in varie parti d’Europa, per superare il degrado delle aree. Il risultato è definibile come un “sandwich”: un panino, in cui nella parte centrale c’è l’impianto tecnologico, la piattaforma logistica, e attorno il parco, la rigenerazione ambientale e paesaggistica, fruibile dal pubblico, che interagisce e si fonde progressivamente con le zone del lavoro e delle colture agricole. Ciò offre anche l’importante opportunità di ristrutturare la campagna, con attenzione alle risorse naturali, a cominciare dall’acqua. Può nascere così, anche a Gavassa, un Polo ambientale integrato con beneficio per la valorizzazione del territorio”.