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Il Consiglio comunale sassolese approva il RUE


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Seduta fiume del consiglio comunale ieri sera 20 luglio, aperta ancora una volta da un minuto di silenzio su richiesta del presidente del consiglio Francesco Rubino, dedicato questa volta all’anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.

La prima interrogazione presentata era ad opera di Franca Cerverizzo, lista Sassuolo con Pattuzzi, dedicata ai cartelli in dialetto, Sasòl, collocati all’ingresso della città. Siamo un Comune virtuoso, ha detto Cerverizzo, che assiste a nuovi tagli orizzontali da parte del governo mentre sarebbe auspicabile tagliare dove sono gli sprechi. In questa situazione di risorse calanti comunque anche la spesa per la cartellonistica e la segnaletica pubblicitaria è destinata a scendere. Chiedo quindi di sapere il costo dei cartelli in dialetto e chiedo inoltre di conoscere le sponsorizzazioni e i patrocini concessi dal Comune dall’inizio dell’anno.

Ha risposto l’assessore al bilancio Paolo Vincenzi: i cartelli Sasòl collocati agli ingressi della città sono 15 e sono costati 3270 euro. I patrocini onerosi concessi sono raccolti in tre pagine di elenco che viene consegnato all’interrogante, mentre per quanto riguarda le sponsorizzazioni, in attesa di sapere dalla nuova finanziaria se sarà ancora possibile per gli enti come il nostro concederle, abbiamo in essere soltanto quella col Sassuolo calcio, disposta in maggio ed erogata proprio in questi giorni, per complessivi 130mila euro.

Franca Cerverizzo si è dichiarata soddisfatta della risposta e si è riservata di rivolgere un ulteriore interrogazione.

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Ancora Franca Cerverizzo ha interrogato la giunta, in seguito al recente consiglio comunale dedicato all’ospedale di Sassuolo, per conoscere alcuni dati riguardanti il reparto di ostetricia e ginecologia, relativi alle interruzioni di gravidanza e alla RU486, la pillola del giorno dopo.

Chiedo di conoscere, ha specificato, l’organico del reparto di ostetricia e ginecologia, il numero di obiettori di coscienza e il personale coinvolto in interruzioni di gravidanza, gli interventi effettuati dal 2007 al 2010 e quanti sono stati i ricorsi alla RU486 finora.

Ha risposto l’assessore Luca Cuoghi, con delega alla sanità. Il personale del reparto è composto da 12 persone, 6 delle quali obiettori di coscienza che non sono stati coinvolti nelle attività di interruzione di gravidanza. Che sono state 266 (di cui 154 ad opera di residenti) nel 2007; 299 (di cui 173 residenti) nel 2008; 264 (136 residenti) nel 2009; 111 (di cui 60 residenti) fino a questo punto del 2010.

Buona parte dell’attività svolta, come si vede, è sovradistrettuale, perché per questo tipo di intervento le donne spesso si rivolgono ad ospedali diversi dalla sede di residenza (nel 2009 addirittura più del 50%). Allo stesso modo ci sono donne di Sassuolo che si sono rivolte fuori sede e quindi è stata svolta un’indagine sulle interruzioni di gravidanza di residenti nel distretto sassolese che si sono rivolte ad altre strutture regionali: considerando tutte le donne residenti nel distretto di Sassuolo che si sono rivolte alla struttura locale o ad altre in regione i numeri complessivi sono 254 nel 2007; 263 nel 2008; 213 nel 2009.

La RU486 invece è a disposizione dell’ospedale di Sassuolo dal maggio di quest’anno e nessuno ne ha mai fatto richiesta.

Anche in questo caso Franca Cerverizzo si è dichiarata soddisfatta riservandosi ulteriori interrogazioni dopo la lettura dei dati.

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La terza interrogazione a firma del consigliere Susanna Bonettini e altri del Pd, è stata illustrata da Sandro Morini e riguardava le spese sostenute per la proiezione delle partite dei Mondiali di calcio presso il locale Area di Sassuolo.

Le attività di promozione sociale, ha spiegato Morini, sono regolate da leggi e norme nazionali e regionali. Esiste un albo a cui iscriversi. I mondiali in città sono stati trasmessi da diversi locali. Per quanto riguarda il locale Area, la richiesta di quello che di fatto è un patrocinio oneroso, è stata inoltrata dall’associazione 41049, costituita il 1 giugno 2010. Un atto di indirizzo rivolto a Sgp ha autorizzato l’erogazione di 2mila euro per questo evento. Non risulta che l’associazione di promozione sociale 41049 sia iscritta a nessun registro provinciale. Chiedo quindi di sapere chi materialmente fa parte dell’associazione e a che titolo è stato concesso il contributo.

Ha risposto l’assessore al marketing territoriale Claudio Casolari. Effettivamente non essendoci un’iscrizione all’albo non è stato possibile ritenere valida la richiesta di patrocinio. Ma il progetto era interessante e stavo appunto cercando un locale che permettesse di creare un momento di aggregazione legato alle partite dei mondiali di calcio. Ho quindi colto questa proposta e deciso di aderire. Il contributo è servito all’affitto dei materiali necessari per la videoproiezione di 56 partite del mondiale, con complessive 4206 presenze. I picchi ci sono stati nelle partite dell’Italia (diverse centinaia di persone) ma in generale avrei voluto anche maggiore partecipazione. L’associazione 41049 include il presidente Alan Barbieri, il vicepresidente Christian Misia e il segretario Mauro Daviddi e confermo che non è iscritta a nessun albo.

Insoddisfatto il consigliere Morini. Da una parte, ha detto, si modificano e si irrigidiscono i regolamenti per le associazioni esistenti e operanti sul territorio da anni; dall’altro basta la valutazione di merito dell’assessorato per superare gli stessi regolamenti e le leggi e concedere un contributo. Non era certo questa l’unica sede che trasmetteva i mondiali di calcio. Questo accade proprio mentre si opera per stravolgere il regolamento per la concessione delle sedi alle associazioni regolari e iscritte. Non condivido il rapporto con l’associazionismo che ha questa giunta.

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Ancora Sandro Morini del Pd ha interrogato la giunta a proposito della giuria del Premio letterario Città di Sassuolo.

Questo premio, ha detto, richiede la presenza di una giuria di esperti che valutino gli scritti degli autori e degli studenti partecipanti. Una giuria con persone di qualità e cultura in ambito letterario. Veniamo da annate in cui l’amministrazione precedente è stata accusata proprio a proposito di questa giuria di operare senza equità e senza basarsi su dati di curriculum oggettivi. Vedo quest’anno nella giuria la presenza di professori, giornalisti e scrittori, alcuni dei quali hanno deciso di devolvere il compenso, ma mi incuriosisce la presenza di Maria Cristina Vandelli, che mi pare abbia come unico titolo importante l’esperienza politica con la lista Il Coraggio di cambiare. A meno che non si voglia sostenere che la mutazione di quella lista in associazione culturale qualifichi chi la presiede. Chiedo le motivazioni della scelta e di conoscere il curriculum della giurata.

Ha risposto l’assessore alla cultura Luca Cuoghi, confermando che la motivazione della scelta risiede proprio nell’appartenenza all’associazione culturale Il Coraggio di cambiare, che nel corso dell’anno ha realizzato diversi momenti e incontri culturali e letterari. La giuria viene scelta fra chi ha qualche titolo nell’ambito culturale sassolese e l’associazione e il suo presidente ce l’hanno. Non sono in possesso di un curriculum e non ritengo sia la sede per fornire dati personali sensibili.

Insoddisfatto il consigliere Morini: l’interrogazione chiedeva chiaramente che si presentasse il curriculum. Questa è una nomina di cui vergognarsi.

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Il quinto punto all’ordine del giorni riguardava un’interrogazione di Sonia Pistoni del Pd al sindaco, a proposito dell’assessore al bilancio Paolo Vincenzi.

Abbiamo appreso dalla stampa nei mesi scorsi, ha detto Pistoni, che Banca Mediolanum ha ritirato il mandato e operare a Paolo Vincenzi, con segnalazione alla Consob. Il 30 aprile il Pd ha inviato una lettera a protocollo riservato al sindaco e al presidente del consiglio comunale, invitando a chiarire i termini della vicenda in consiglio comunale e chiedendo se si intendeva ritirare la delega a Vincenzi in attesa di pronunciamenti definitivi. Non è arrivata alcuna risposta, quindi abbiamo mandato una lettera personale al sindaco in maggio. Il sindaco è venuto in commissione a ribadire quanto già detto a mezzo stampa, che si tratta di vicenda privata senza influenza sull’attività di giunta.

Riteniamo però che servano chiarimenti in consiglio comunale e che il sindaco riferisca la vicenda nel dettaglio. Si tratta di un amministratore della città perdipiù con delega al bilancio. Chiediamo da quanto il sindaco era al corrente dell’accaduto e se non ritenga utile a questo punto ritirare la delega a Vincenzi in attesa del parere degli enti preposti.

Il sindaco Luca Caselli ha ribadito di aver formalmente risposto in commissione. Ho appreso l’accaduto direttamente da Vincenzi due giorni prima che la notizia comparisse sui giornali, ma non è il mio modo di fare politica quello di entrare nelle vicende personali né quello di esporre esseri umani alla gogna in consiglio comunale. Non ho nessuna intenzione di revocare il mandato a Vincenzi, che ringrazio invece per l’ottimo lavoro che sta facendo. Non c’è nessun atto civile o penale che lo riguarda. Gli autori di questa interrogazione si assumeranno la responsabilità delle affermazioni fatte, in particolare del passaggio in cui si dice “perdipiù assessore al bilancio”, che francamente non ho capito e vorrei mi fosse spiegato. Mi trovo a dover parlare in consiglio comunale della vita privata di un mio amico personale e credo che chi ha rivolto queste accuse e insinuazioni sia davvero senza vergogna, perciò ho suggerito a Vincenzi di querelare chiunque abbia superato i limiti.

Non c’è stato nessun attacco personale a Vincenzi, ha replicato Sonia Pistoni. Il Pd non ha usato la gogna mediatica ma si è mosso con discrezione, con una lettera a protocollo riservato e una personale, senza avere risposta. Quanto detto ai capigruppo a questo punto non basta, si deve informare il consiglio e la città della scelta della giunta, che si fa garante dell’operato del suo assessore. Siamo in un periodo delicato in cui alla politica è richiesta la massima trasparenza e la questione non può essere minimizzata. Vincenzi nella sua posizione gestiva denaro di clienti e oggi come assessore al bilancio gestisce il denaro della comunità sassolese, mi pare chiaro un collegamento. Riteniamo che la sua conferma sia sbagliata, chiediamo di revocare o modificare la delega in attesa degli eventi. Non siamo soddisfatti.

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Al sesto punto Maria Savigni del Pd ha interrogato l’assessore alla cultura a proposito delle manifestazioni estive di Animaparco, animazioni nei parchi per i bambini. Per la giunta l’animazione mi sembra un punto chiave, ha spiegato Maria Savigni, e il periodo estivo è particolarmente favorevole per promuovere aggregazione e reti di relazioni. Animaparco in passato disponeva circa 40 incontri nei parchi cittadini, giochi e laboratori più eventi di lettuere animate. Ci sono stati 50, 60 bambini di media, con punte di 100. Di solito le associazioni interessate venivano contattate a primavera per stilare un calendario e poi venivano risentite al termine delle iniziative per discutere dei risultati. Stavolta le associazioni stesse lamentano la mancanza di programmazione e coordinamento. L’uso corretto dei parchi e delle strutture come suggerito non è stato preso in considerazione. Ci sono aree verdi senza acqua corrente in cui sono stati programmati giochi d’acqua, parchi in cui l’erba non è stata tagliata nei giorni delle attività, comitati che non sono stati avvertiti del giorno dell’evento nel loro parco. Il numero di attività è stato ridotto proprio quest’anno, quando la crisi ha certamente costretto più famiglie a casa. L’associazione Momo 2003 che gestiva le attività di gioco organizzava 40 eventi ogni estate, è scesa a 8. In tutto ci sono solo 25 eventi in programma, organizzati con numerosi disguidi e senza adeguata informazione. I volantini sono arrivati a fine scuola.

Ha risposto l’assessore alla cultura Luca Cuoghi. Momo 2003 in maggio ha presentato effettivamente una richiesta di patrocinio per 40 incontri a 9500 euro di contributo, per coordinamento e organizzazione. Abbiamo scelto di affidare il coordinamento al Centro per le famiglie, professionalità già nell’organico comunale. Ma tutti i soggetti sono stati coinvolti, compreso Momo 2003 che ha avuto la gestione di 8 incontri più festa finale e circa 1500 euro.

In più ci sono Animapiazza, il cinema all’aperto, le attività a Montegibbio, le letture di Corti-letto a cura dell’associazione Librarsi. Complessivamente gli eventi sono di più.

Sono stati pubblicizzati con volantini distribuiti in tutta la città, inseriti nel programma Sassuolo che vive e vengono richiamati con comunicati ogni giorno. Non abbiamo segnalazioni di disguidi, per noi i comitati stanno lavorando bene come sempre.

Maria Savigni si è dichiarata non soddisfatta. Le iniziative gratuite non sono tante, a Montegibbio sono laboratori a pagamento. Alla fine sono 25 incontri. Nella programmazione di Momo 2003 veniva valorizzata in particolare la rete di relazioni e incontri fra cittadini, ma anche la collaborazione fra forze istituzionali e volontari sul territorio. Questo è un lavoro che il Centro per le famiglie non è stato in grado di fare. Il contributo all’associazione Momo2003, con 4 operatori più i costi dei materiali, è irrisorio, di fatto lavorano gratis e volontariamente. I disguidi ci sono stati e ne abbiamo avuto segnalazione.

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Esaurite le interrogazioni e fatto l’appello, il sindaco ha dato comunicazione della nomina dei componenti del collegio sindacale di Sgp srl. I nomi coincidono con quelli dei revisori del Comune, ha spiegato il sindaco, scelta legittima e utile dal punto di vista tecnico.

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Al punto successivo l’assessore al bilancio Paolo Vincenzi ha dato comunicazione di un utilizzo del fondo di riserva, per la cifra di 6mila euro, impiegato per retribuire un’azienda a cui è stato affidato un servizio sperimentale di contrasto alla cimice dell’olmo. Sono arrivate molte richieste e segnalazioni per questo insetto presente in grandi quantità, ha spiegato Vincenzi. Attualmente la lotta alla sua proliferazione si svolge con mezzi meccanici, aspirando le cimici. Un intervento non prevedibile in anticipo, ma conseguente a un forte disagio.

Sonia Pistoni del Pd ha eccepito sull’uso del fondo di riserva. E’ dal 2000 più o meno che la cimice dell’olmo crea problemi, ha detto, e quindi l’evento è prevedibile, non richiede uno stanziamento di emergenza. Come si programma la lotta alla zanzara tigre si poteva fare per questo. Chiedo quali garanzie di successo fornisce la ditta, visto che si tratta di un procedimento sperimentale, l’unico per ora ritenuto efficace sugli adulti, mentre la prevenzione sulle larve poteva garantire altri risultati.

Il sindaco Luca Caselli ha a sua volta spiegato che il problema emerge al momento in cui la quantità di cimici si fa insostenibile. Le indicazioni fornite dalla Regione, ha detto, sono poco efficaci. La ditta non può garantire successo in un progetto sperimentale. Ma vista l’impossibilità di usare insetticidi e disinfestanti, l’unica soluzione attualmente praticabile è questa.

Il presidente del consiglio Francesco Rubino ha quindi chiesto l’anticipo del punto 11 riguardante il Regolamento urbanistico edilizio, per agevolare i tecnici presenti alla seduta del consiglio fino a tarda ora. La maggioranza si è detta d’accordo, la minoranza, il Pd in particolare, ha chiesto invece in questo caso di rinviare il punto sul regolamento per l’assegnazione delle sedi alle associazioni di volontariato, un tema, ha detto Susanna Bonettini, importante e delicato su cui abbiamo preparato numerosi emendamenti e che richiede tempo per la trattazione.

Il presidente Rubino non ha accettato la richiesta del Pd e ha messo ai voti l’anticipo del punto dedicato al Rue.

Hanno votato a favore Pdl, Lega e lista Per Sassuolo, contrari Pd e Sassuolo con Pattuzzi.

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E’ stato quindi trattato il punto 11 relativo al Rue.

In premessa l’assessore all’urbanistica Claudia Severi ha ringraziato gli uffici e i tecnici che hanno svolto una grande mole di lavoro. Il Rue adottato nel 2009, ha detto, arriva oggi all’atto finale dell’approvazione dopo l’esame di numerose osservazioni e la produzione delle necessarie controdeduzioni. Dalla riapertura dei termini per le osservazioni ne sono arrivate 51, molte delle quali articolate in più punti, per un totale di circa 280 questioni da risolvere. Il 43% selle osservazioni è stato accolto integralmente o parzialmente e ha richiesto perciò variazioni al documento e alla cartografia. Altre modifiche sono state apportate d’ufficio per rendere il Rue meglio applicabile: sono state corrette ripetizioni, errori, contenuti tecnici sono stati trasferiti in allegati a tema unitario. Il risultato è uno strumento più snello e meglio organizzato, con un apparato principale che contiene le norme e sei allegati a tema su definizioni, requisiti cogenti, costi di costruzione, edifici non storici abitabili in zona rurale, centro storico, documentazione costitutiva da allegare per i tecnici.

E’ stata aggiornata anche la cartografia, con modifica della scala che ha portato alla produzione di 5 tavole ben leggibili in luogo di dieci, con un evidente risparmio.

Il ringraziamento a chi ha lavorato è sentito, anche perché si è trattato di raccogliere uno strumento appartenente alla precedente amministrazione, contraria alla nostra e su cui ci eravamo espresso negativamente, cercando di inserire i nostri rilievi e la nostra visione della città. Non deve sfuggire il grande sforzo fatto.

Antonio Caselli del Pd ha rivolto una domanda ai tecnici presenti, in particolare all’architetto Vincenzo Vandelli che si è occupato della parte riguardante il centro storico, chiedendo quale visione complessiva emerge dal Rue a proposito di questa zona, quali saranno i primi interventi, se si va verso una fase innovativa o conservativa.

Vincenzo Vandelli ha spiegato la necessità di adeguare lo strumento. Oltre vent’anni fa, quando la programmazione urbanistica ha cominciato il suo processo di revisione, il centro storico si presentava più degradato. Nel frattempo è stato fatto molto e ora ci sono zone di maggior pregio e altre ancora da sistemare. Il piano le ha indagate tutte e ha operato una riclassificazione dell’intero centro storico. Abbiamo indicato chiaramente gli edifici di tipo vincolato, con vincoli vecchi e nuovi, in modo da agevolare ogni tecnico che deve disporre interventi. Abbiamo raccolto un’indicazione principale che è quella di mantenere la natura residenziale del centro storico, siamo andati sul campo, abbiamo accolto suggerimenti.

La prospettiva del centro è difficile da dire. Lo strumento aiuta perché chiarisce le procedure, ma buona parte delle scelte future in realtà le determinerà il mercato.

Sandro Morini del Pd ha ricordato l’esposto alla Procura della Repubblica che l’attuale maggioranza presentò circa un anno e mezzo fa, all’epoca minoranza, contro il Rue, per irregolarità formali, archiviato, ha detto, proprio in questi giorni. Avevamo invitato a presentare delle scuse che non sono arrivate e oggi ci troviamo ad approvare solo il Rue, di vari documenti in itinere, tra cui quello fondamentale sarebbe il Poc. Proprio il Rue doveva essere l’unico da rifare, se era contestabile come diceva la minoranza di allora. E’ un modo di fare politica che non condivido, credo nella politica responsabile e consapevole. Non entro molto nel merito del Rue perché la stessa Severi ha parlato di aggiustamenti formali e semplificazioni, mentre in passato su questo stesso documento si diceva fuoco e fiamme.

Il tema rilevante è quello dell’accelerazione: Claudia Severi ha detto che con un documento snello saremo più veloci. Ma emerge un dato macroscopico. All’ufficio preposto il dirigente è vacante, il responsabile dello sportello unico ha chiesto il trasferimento e torna come consulente due giorni la settimana; l’ufficio ambiente è stato smantellato. Questa è la struttura al servizio dei cittadini che non potrà certo dare risposte rapide. Aggiungiamoci la sismica, con due professionisti a termine che credo produrranno altri rallentamenti.

Dovremmo discutere invece della parte del Rue riguardante il centro storico. Si poteva fare di più, si è lavorato al miglioramento della zona, anche con questa giunta, si potevano cogliere opportunità di pubblico-privato attualmente bloccate.

Camilla Nizzoli del Pdl ha dichiarato che il precedente strumento, il Rue elaborato dall’amministrazione degli anni scorsi, presentava errori materiali e cartografici, anche gravi. Abbiamo appurato che era disordinato, pieno di errori e poteva dare adito a incomprensioni. Lo abbiamo sistemato, semplificato, abbiamo tagliato parti doppie. Mancavano quattro edifici storici inclusi invece nel Psc. Mettiamo qui un punto fermo con questo regolamento operativo, cuore dell’intero sistema territoriale di Sassuolo.

Giuseppe Megale del Pd ha riconosciuto il valore dei tecnici che hanno lavorato al Rue, gli stessi, ha detto, che lavoravano con noi e che io apprezzo e ammiro. Questa giunta li ringrazia in modo particolare facendoli andare via. Sono i cittadini che mi spingono a formulare domande: chi è il capo struttura tecnico del Comune? Chi allo sportello unico? Chi all’ufficio ambiente? Perché sono stati messi in condizione di togliere il disturbo? Il Rue è una macchina complessa, servirebbe una guida adeguata. Altrimenti è come dare al sottoscritto la moto di Valentino Rossi, con risultati evidentemente differenti.

Susanna Bonettini ha obiettato sulla lunghezza dei tempi per arrivare all’approvazione. La proroga alla raccolta di osservazioni era fino a novembre 2009, ora siamo in luglio 2010, mio sembra tanto tempo. Ho partecipato alle commissioni e non rilevo i tanti errori denunciati nel documento.

Claudia Severi ha replicato alle obiezioni. Morini, ha detto, prende un granchio, perché questo non è lo stesso strumento adottato dalla precedente amministrazione, ma il documento a cui la stessa giunta precedente aveva già applicato una variante generale, evidentemente consapevole degli errori da correggere. Non è quindi il documento che avevamo impugnato di fronte al Prefetto. Non devo scuse perché non ho fatto alcuna denuncia. Sia come presidente della commissione controllo e garanzia che come consigliere mi sono sentita in dovere all’epoca di rilevare le differenze fra il documento approvato in consiglio e quello presentato in Provincia, e ho fatto presente questi casi al Prefetto.

Il Poc era per ora in approvabile, ha avuto dalla provincia tante riserve che non esiterei a definirle una bocciatura complessiva. Lo affonderemo da settembre in poi. Mi spiace che per strabismo politico non vogliate riconoscere il grande sforzo fatto su un documento non nostro. Il testo da voi adottato risultava illeggibile, con commi ripetuti, sbagliati rimandi ad articoli e norme di legge, precisazioni puntigliose e ambigue, errori e conflitti di competenza col Psc. I tempi per centinaia di controdeduzioni a mio giudizio non sono stati lunghi. Rimandiamo al mittente osservazioni becere e faziose.

Gian Francesco Menani, vicesindaco, ha precisato di non sentirsi in dovere di nessuna scusa. Ho fatto all’epoca un esposto alla Procura, ha detto, per rispetto al mio mandato. Avevo perplessità, potevano esserci ipotesi di reato, non ho offeso nessuno.

Andrea Lombardi del Pd ha sostenuto che, tolta la cortina fumogena dei dati tecnici e delle correzioni formali, resta sul tavolo un’amministrazione che ha contestato il lavoro di quella precedente assicurando di rifare tutto e oggi riprende quello stesso documento. Ci sono state osservazioni sulla lingua italiana e sull’organizzazione del testo, ma resta quello. Non è questa l’innovazione, la diversa visione della città. La motocicletta è stata solo riverniciata ma è sempre quella e in più i meccanici non ci sono, vanno e vengono. Il rischio è che prima o poi si rompa.

Stefano Bargi della Lega Nord, ha ritenuto urgente approvare il Rue. Si è parlato molto del passato e poco del documento, ha detto e immagino che il Pd lo approverà visto che sostiene che è uguale al documento della sua passata amministrazione.

Ugo Liberi del Pdl ha sottolineato la complessità e corposità del Rue. E’ un documento troppo laborioso che ereditiamo, ha detto, si poteva fare di meglio ma non vogliamo far perdere altri anni ai cittadini sassolesi. Nasce già obsoleto perchè elaborato in una fase ben diversa della vita economica della città. Arriviamo al primo step di un iter altamente macchinoso e partiamo per un nuovo percorso che dovrà prevedere lo snellimento generale degli strumenti urbanistici.

Il Rue con le relative controdeduzioni e modifiche è quindi andato al voto per l’approvazione.

Hanno votato a favore Pdl, Lega Nord, lista Per Sassuolo e il sindaco. Contrari Sassuolo con Pattuzzi. Astenuto il Pd. Il documento è stato approvato.

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Al punto successivo, in realtà il precedente punto 9 slittato per l’anticipo del tema Rue, l’assessore Giorgio Barbieri ha illustrato i cambiamenti contenuti nei regolamenti di disciplina dell’uso degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Si tratta di una presa d’atto, ha spiegato, perchè questi regolamenti sono già passati al vaglio degli organismi preposti e vengono approvati in tutti i consigli della provincia, per dare uniformità di comportamenti e di disposizioni all’Acer.

Chi usufruisce del diritto a un alloggio popolare evidentemente ha anche dei doveri e obblighi da rispettare. L’obiettivo di questi regolamenti è garantire una decorosa qualità della vita a tutti gli occupanti.

A Sassuolo ci sono 547 alloggi Erp, una dotazione alta, di cui 517 disponibili e 30 in alienazione. Il canone medio pagato è di 153 euro al mese. Tramite l’agenzia casa il Comune propone anche affitti in garanzia per 117 alloggi, di cui 15 sono in assegnazione per le persone coinvolte negli sgomberi.

I regolamenti in approvazione però non riguardano regole di assegnazione, ma di comportamento: uso degli alloggi, mobilità fra abitazioni diverse, sospensioni e dichiarazione di decadenza, autogestione e spazi comuni, ripartizione oneri fra inquilini e proprietari.

Franca Cerverizzo di Sassuolo con Pattuzzi ha proposto un emendamento che disponeva la cancellazione del termine “more uxorio”, a giudizio della consigliera superato dal tempo e dalle normative regionali sulle coppie di fatto.

Susanna Bonettini del Pd ha riconosciuto il grande lavoro fatto con tutte le parti sociali per questi regolamenti. Si è soffermata su un paio di temi riguardanti gli alloggi Erp. Approviamo il ricorso ad alienazioni, per andare a una ricostruzione di alloggi migliori. Chiediamo come si raggiungerà lo stesso patrimonio di edilizia residenziale pubblica una volta alienati i 30 alloggi in vendita.

Antonio Caselli del Pd ha posto la questione del decoro e del rispetto specialmente delle zone comuni. Questo patrimonio di edilizia popolare che è nelle proprietà comunali rende importante l’approvazione di questi regolamenti. Quello che oggi è un patrimonio con l’incuria e il degrado potrebbe un giorno diventare un costo per il Comune. Acer non sempre è in grado di risolvere da sola le situazioni di degrado che si presentano. Sarebbe opportuna una rete di osservatori sulle condizioni degli alloggi, anche perché proprio con questi regolamenti che approviamo ci accolliamo qualche responsabilità in più.

Andrea Lombardi del Pd ha giudicato il tentativo di dare regole comuni equo, necessario e trasparente. Porto però all’attenzione, ha detto, il problema dei tanti che hanno perso la casa e non rientrano nelle graduatorie. A loro vadano il nostro pensieri e le nostre idee. Penso che la manutenzione di queste case potrebbe essere affidata a qujelle stesse persone senza lavoro o con difficoltà economica.

Maria Savigni del Pd ha parlato di materia delicata. Condividiamo le linee genr4rali, vorremmo sapere di più sul sistema sanzionatorio in caso di morosità e il periodo di tolleranza previsto.

Claudio Corrado del Pdl ha dato il suo assenso ai regolamenti, che rispettano, ha detto, e tutelano chi abita in queste case ma anche i cittadini che contribuiscono tutti insieme all’edilizia residenziale pubblica. Speriamo ce ne sia sempre meno bisogno, ma l’edilizia popolare che c’è va tutelata.

Giorgio Barbieri ha dato alcune risposte.

Diamo sostegno, ha detto, alle situazioni difficili. Siamo consapevoli che la casa popolare per tutti non c’è e il problema è evidente e grave. Le regole le dobbiamo fare e poi lavorare per farle rispettare. In questo settore è molto difficile, c’è tanta confusione, in alcuni edifici ci sono situazioni degradate oltre misura. Difficile anche il rapporto fra Acer e inquilini, spesso all’insegna spesso del muro contro muro.

Sui regolamenti riguardanti l’Edilizia residenziale popolare è stato messo ai voti prima l’emendamento di Franca Cerverizzo.

Favorevole Franca Cerverizzo, lista Sassuolo con Pattuzzi. Contrari tutti gli altri.

Quindi sono stati messi ai voti i regolamenti stessi. Favorevoli Pdl, Lega, lista Per Sassuolo, Pd. Astenuta la lista Sassuolo con Pattuzzi.

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A seguire il consiglio ha dibattuto sull’opportunità di continuare le discussioni nonostante l’ora tarda. La richiesta del presidente del consiglio Francesco Rubino era per continuare a causa di punti importanti e urgenti, che avrebbero consentito di spostare in avanti l’orario di chiusura.

Dal Pd contestazioni sul concetto di importanza e urgenza.

Alla fine il sindaco Caselli ha fatto la proposta di trattare due punti inseriti a integrazione dell’ordine del giorno originario del consiglio comunale e riguardanti la viabilità di San Michele e le regole per gli esercizi di somministrazione cibi e bevande. Il suggerimento del sindaco è stato accettato.

Il vicesindaco Gian Francesco Menani ha illustrato il protocollo di intesa raggiunto con la Provincia di Modena per cercare di risolvere i problemi di viabilità fra Pontenuovo e San Michele. Sono previste, ha spiegato Menani, tre cose: la rotatoria all’ingresso di San Michele sulla strada per Castelvecchio; una variante a Pontenuovo per alleggerire il traffico su via Montanara; la modifica a due sensi della traversa sul Secchia per consentire il passaggio fra le due sponde del fiume ai veicoli.

Claudio Corrado del Pdl ha rivolto un plauso soprattutto, ha detto, alle proposte di alleggerimento del traffico in accesso al polo scolastico.

Sandro Morini del Pd ha contestato l’urgenza dell’approvazione di questa intesa, raggiunta, ha detto Morini, a febbraio e proposta solo oggi. Sono opere delicate. La zona intorno a via Muraglie dove si dovrebbe fare una variante stradale, è piena di vincoli di ogni tipo, idrogeologici, urbanistici, paesaggistici.

La rotonda a San Michele è realmente urgente ma è su terreno della Provincia e quindi bisognerebbe sollecitare loro alla realizzazione, perché il Comune soldi per un’opera del genere attualmente non ne ha. L’idea di sistemare la diga per renderla transitabile nei due sensi è sbagliata, perché finirà per scaricare su san Michele tutto il traffico in discesa dalle zone montane reggiane, diretto al polo scolastico e all’ospedale. Appesantisce il traffico, non lo alleggerisce. Non ci sono ipotesi di costo, le idee possono anche essere interessanti ma vanno suffragate con progetti e fatti.

Davide Ricci del Pd ha chiesto la reale fattibilità delle opere contenute in questo accordo. Siamo ih una zona delicata, sfido anche tecnici esperti a saper valutare adeguatamente l’impatto ambientale di queste proposte. Temo che siano lavori che durerano anni.

Sonia Pistoni del Pd ha chiesto di sapere se per la giunta queste realizzazioni a Pontenuovo costituiscono la priorità del punto di vista viario a Sassuolo. Quale sarà, ha aggiunto, l’impatto di queste eventuali opere sull’asta fluviale?

Andrea Gandini della Lega ha sottolineato i gravi problemi di viabilità della zona di Pontenuovo. Ben venga un progetto per risolvere, ha detto, e se c’è impatto ambientale si lavorerà per risolvere il problema.

Il vicesindaco Menani ha dato alcune risposte: la priorità viaria per noi, a parte la rotatoria su via Regina Pacis, è questa, il raccordo per alleggerire Pontenuovo. L’impatto ambientale lo vedremo quando ci sarà il progetto. Concordo con Morini sulla delicatezza dell’opera. Nel Psc c’era un tracciato irrealizzabile, ora sappiamo che è difficile ma stiamo provando a rielaborarlo.

La bozza di protocollo di intesa con la Provincia per la strada per Castelvecchio e la zona di Pontenuovo è stata messa ai voti.

Favorevoli Pdl, Lega, Sindaco, lista Per Sassuolo. Astenuti Pd e Sassuolo con Pattuzzi.

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Il punto successivo riguardava i nuovi criteri di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni degli esercizi di somministrazione alimenti e bevande ai sensi delle leggi e deliberazioni regionali.

L’assessore al marketing e attività produttive Claudio Casolari ha spiegato che si tratta di un percorso che si svolge in tutti i Comuni, concertato con associazioni di categoria e sindacati., per uniformare i criteri riguardanti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande.

Vengono inizialmente individuate due aree distinte: centro storico e resto della città.

Gli obblighi sono leggermente più stringenti per il centro storico. In generale riguardano spazi, igiene, sicurezza, inquinamento acustico, qualità dell’offerta e altro.

Fra le modifiche rispetto ai criteri precedenti, alcuni adottati specificamente da Sassuolo, l’obbligo di mettere a disposizione anche dei non clienti i servizi igienici (che Sassuolo ha invece trasformato in facoltà discrezionale dell’esercente); l’obbligo di partecipare alle otto aperture straordinarie domenicali e alle aperture connesse ad eventi e manifestazioni; l’adozione di pratiche di sostenibilità tra cui l’acquisto di elettrodomestici di classe A e A+ (previsto a Sassuolo solo in caso di cambio di titolarità dell’esercizio); obbligo di un responsabile igienico sanitario per locale. Significativo e dibattuto l’obbligo previsto di almeno una presenza con conoscenza della lingua inglese (o in alternativa l’obbligo di frequentare un corso di lingua entro 12 mesi), come del menù proposto in lingua italiana e inglese e ancora, l’uso dove indicati di prodotti dop, igp tipici locali.

La lista Per Sassuolo e la Lega, ad opera di Anna Maria Anselmi, hanno presentato un emendamento che a fianco dell’obbligo della lingua inglese specifica anche l’obbligo della conoscenza dell’italiano, rivolto in particolare alle imprese avviate da stranieri.

Carla Ghirardini del Pd ha giudicato l’idea generale positivamente. L’obiettivo, ha detto, è la trasparenza, la qualità del mercato, la libera concorrenza, la libertà di impresa. Trovo che ci sia un po’ troppo uso della parola obbligo, preferirei si invita o si dà facoltà. L’obbligo di aperture straordinarie per esempio va contro la libertà di un’impresa commerciale, che sa fare i conti col suo mercato. Si rischia inoltre una disparità fra le regole imposte ai nuovi esercizi e a quelli già aperti. Non ci sono indicazioni sul sistema sanzionatorio.

Stefano Bargi della Lega ha giudicato i criteri indicati come accettabili. L’emendamento sull’italiano, ha detto, per noi è un’ovvietà.

Sandro Morini del Pd ha giudicato il regolamento un passo importante che cambierà il sistema degli esercenti. In alcuni punti mi pare quasi ammorbidito rispetto alle indicazioni regionali. Resta penalizzante l’obbligo di un responsabile igienico sanitario per ogni locale, anche quelli con la stessa proprietà.

Francesco Battani del Pdl ha sottolineato, al di là dei regolamenti migliorativi e degli obblighi, la necessità di maggiori controlli. Ci sono cose più importanti del menù in doppia lingua, ha detto, ma più utili, specie in questo periodo in cui vediamo numerosi episodi di sofisticazione alimentare.

Massimo Benedetti del Pdl ha giudicato penalizzante un regolamento con troppe imposizioni alla libera impresa. L’obbligo di proporre prodotti locali, ha detto, è difficoltoso e condizionante. L’obbligo della lingua inglese è un po’ forte per certi esercizi nostrani.

Claudio Corrado del Pdl ha sostenuto che la qualità della proposta in centro storico richiede di elevare in generale l’asticella della qualità. Ci piaccia o no è un modo per aiutare i nostri esercenti ad adeguarsi a un mutamento che è già in essere.

Giuseppe Megale del Pd ha contestato le imposizioni previste. Non so se questo impianto regge dal punto di vista normativo, ha detto, e mi aspetto ricorsi contro certe imposizioni che ricordano un’impostazione sovietica. Capisco le buone intenzioni, ma i regolamenti devono poter essere applicati per essere efficaci.

Claudio Casolari ha fornito alcune risposte. Gli obblighi sono stati votati dalle amministrazioni di tutta la provincia, molte delle quali di centro-sinistra. Sono indicazioni che vengono spesso dalle stesse associazioni di categoria. La sperimentazione di questo regolamento dura un anno e poi verrà verificata con le stesse associazioni, quindi c’è tutto lo spazio per correzioni di rotta. Vogliamo elevare lo standard dell’intero settore. L’obbligo di aperture straordinarie viene reclamato dalle stesse associazioni di commercianti, che vedono a volte svanire l’efficacia delle proposte a causa di zone disadorne e saracinesche chiuse. Basta la comunicazione preventiva comunque per sottrarsi all’obbligo. Le sanzioni sono le stesse che già esistevano. I controlli sono difficili e con poco personale, ma crediamo che il miglior controllo lo effettui il cliente, scegliendo un locale rispetto a un altro grazie alla sua qualità. Ci aspettiamo effettivamente ricorsi, ma intanto affrontiamo questo passaggio, sperimentiamo e poi valuteremo l’efficacia.

Subito prima della votazione Massimo Benedetti del Pdl ha chiesto l’inserimento di un ulteriore emendamento, chiedendo di inserire la parola invito invece di obbligo di frequentazione di un corso di lingua inglese entro 12 mesi.

Il primo emendamento, di Lista per Sassuolo e Lega, è stato votato da Pdl, Lega, Per Sassuolo, Sassuolo con Pattuzzi, sindaco. Astenuto il Pd.

Il secondo emendamento, di Massimo Benedetti, è stato approvato all’unanimità.

Il regolamento è stato approvato coi voti favorevoli di Pdl, Lega, lista Per Sassuolo, Sassuolo con Pattuzzi, sindaco. Astenuto il Pd.

(resoconto a cura dell’Ufficio Stampa del Comune)