Home Politica Bilancio Regione Emilia Romagna, Leoni (PDL): manovra Errani non guarda al futuro

Bilancio Regione Emilia Romagna, Leoni (PDL): manovra Errani non guarda al futuro


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“Valorizzare le eccellenze ed il grande tesoro economico rappresentato dalle aziende della regione quotate in borsa, e di tutte quelle che fanno grande nel mondo il comparto agroalimentare. Mettere la Regione al servizio delle imprese genererà benefici a vantaggio di tutta la collettività. Questi sono gli architravi che dovrebbero sostenere il bilancio della Regione Emilia Romagna. Un bilancio che purtroppo, così com’è, si presenta vecchio ed inadeguato a garantire crescita e sviluppo”.

Lo ha affermato il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, intervenuto nel dibattito sulla manovra di assestamento del bilancio della Regione Emilia Romagna.

“In Regione ci sono ancora troppe spese inutili. La Giunta si è accorta solo ora che molte consulenze si potevano risparmiare? Perché si continua a non sfruttare le competenze e la professionalità dei quadri interni alla Regione? La manovra economica del governo Berlusconi ha il pregio di rappresentare una reale inversione nel modo di spendere i soldi pubblici che d’ora in poi sarà basato sul principio di responsabilità”.

Al termine dell’intervento il Consigliere Leoni ha rivolto un appello alla giunta Errani affinché sia tutelata, valorizzata e promossa la filiera agro alimentare che per la Regione rappresenta “uno dei biglietti da visita più qualificati e importanti con i quali noi ci presentiamo nel sistema globalizzato. È di qualche settimana fa la protesta di chi la terra la lavora davvero e non esita a denunciare cosa arriva sul nostro territorio nazionale e regionale a livello di prodotti alimentari che in modo truffaldino vengono poi spacciati per ‘fatti in Italia’. Tanto è stato fatto per quanto attiene la rintracciabilità del prodotto ma evidentemente quello che è stato scoperto dai nostri agricoltori ci dice che non è sufficiente. L’Emilia Romagna è un punto di eccellenza a livello mondiale nel campo agroalimentare e io credo che la Regione debba essere il soggetto capofila, coinvolgendo, attraverso l’istituzionale di un tavolo di confronto, tutte le altre realtà istituzionali competenti, perché si dichiari una guerra senza quartiere al falso “made in italy. Non vogliamo più vedere arrivare sulle nostre tavole un finto ‘parmigiano reggiano’ prodotto in Australia”.