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Cooperazione allo sviluppo: l’assessore Bortolazzi riceve Omar Mih del Fronte Polisario per il Saharawi


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L’assessore alla cooperazione allo sviluppo Donatella Bortolazzi ha ricevuto questa mattina a Bologna il rappresentante del Fronte Polisario in Italia Omar Mih, per il primo incontro ufficiale della nuova legislatura.

Una conferma della sensibilità e della disponibilità della Regione nei confronti della causa del popolo africano è venuta da parte dell’assessore Bortolazzi, che ha accolto anche l’invito a visitare i luoghi dove l’Emilia-Romagna realizza da anni significativi progetti di sostegno umanitario e cooperazione allo sviluppo. La situazione di stallo politico e le ricorrenti violazioni dei diritti umani; l’emergenza umanitaria nelle tendopoli, acuita dalla drastica riduzione degli aiuti umanitari da parte dei Paesi occidentali a causa della crisi economica (nel 2010 l’Italia ha ridotto da 7 milioni a 300mila euro il proprio contributo); il rischio che miseria e condizioni di vita disumane facilitino il proliferare dei fondamentalismi: queste le preoccupazioni che Omar Mih ha portato all’attenzione dell’assessore regionale nel delineare il quadro della situazione del popolo Saharawi oggi.

L’Emilia-Romagna accoglie quest’anno 120 bambini provenienti dal deserto di Tindouf, dove durante l’estate le temperature raggiungono gli oltre 50° di giorno. I piccoli Saharawi hanno tra gli 8 e 12 anni, restano in Emilia-Romagna circa due mesi (da fine giugno a fine agosto) e vengono ospitati sia nelle strutture delle associazioni che presso famiglie, distribuite su tutto il territorio regionale. Tra di loro ci sono anche 10 bambini disabili (accolti all’associazione Rio de Oro presso il Comune di Novafeltria – Rimini). Tutte le spese di accoglienza, viaggio e allogio sono a carico delle associazioni regionali di solidarietà col popolo saharawi, che organizza il progetto in collaborazione con il Polisario e con l’Associazione nazionale di solidarietà.

Per due mesi la Regione Emilia-Romagna offre ai piccoli “ambasciatori di pace” l’iscrizione al Servizio sanitario regionale, la visita pediatrica completa, controlli clinici e di laboratorio, eventuali altre prestazioni sanitarie. I bambini sono sottoposti a esami diagnostici, non eseguibili nel loro Paese, sulla base delle richieste del Ministero della Salute saharawi. Durante il soggiorno vengono realizzate diverse iniziative culturali per sensibilizzare la popolazione sulla causa Saharawi e sulla loro pacifica lotta per il diritto internazionale. Le associazioni coinvolte sono: Kabara Lagdaf di Modena; Jaima Saharawi di Reggio Emilia; Help for Children di Parma; Ass.ne Nati Liberi di Ferrara; Comitati di Solidarietà di Rimini e Riccione; Associazione Rio de Oro delle Marche. A questi vanno aggiunte le Ong Auser e Nexus, comitati cittadini, cooperative sociali e singole famiglie.

I progetti di cooperazione in corso in Saharawi Sono sette i progetti di cooperazione internazionale cofinaziati dalla Regione con un impegno di circa 220mila euro nel 2009 e realizzati in loco da associazioni, Ong ed enti locali dell’Emilia-Romagna, attualmente in corso nei campi profughi Saharawi in Algeria: formazione di giovani e donne saharawi per l’avvio di piccole cooperative e imprese, acquisto di dromedarie e capre da latte, che forniscono una preziosa integrazione alimentare per un centinaio di bambini, malati e anziani denutriti; prevenzione e trasferimento di competenze sanitarie, in particolare nel settore materno infantile, interventi per la prevenzione delle malattie dell’apparato urinario nei bambini, sostegno al settore scolastico. Innovativo il progetto pilota, realizzato da CISP (Comitato internazionale per lo Sviluppo dei popoli) che fornisce assistenza tecnico-logistica alla Mezza luna rossa Saharawi per la conservazione e la distribuzione di prodotti alimentari freschi alle donne e bambini delle tendopoli.