“L’estensione della raccolta differenziata e domiciliare che abbiamo presentato nei giorni scorsi con Iren corrisponde agli impegni che questa Amministrazione ha preso con gli elettori e con i cittadini.
Il programma elettorale ne è conferma e non c’è alcun cambiamento rispetto a quanto annunciato: la riflessione che abbiamo compiuto sulla raccolta porta a porta, che ha ottimi risultati nella Settima Circoscrizione, ci ha portati a elaborare un modello di raccolta flessibile e integrato che tenesse conto di varie modalità, porta a porta incluso. Lo abbiamo detto fin dai tempi della proposta di referendum contro il porta a porta – che davanti a questa evidenza è caduto – e lo abbiamo ripetuto nel programma elettorale.
Il porta a porta non è stato abbandonato, ma esteso e riguarda il 65% del territorio comunale.
Oggi ci sono infatti circa 50mila persone nel forese e in aree periurbane, che stanno effettuando la raccolta domiciliare spinta: per dare un’idea, è un numero di residenti pari a quelli della città di Mantova. Nei prossimi mesi, inoltre, gli sfalci in tutta l’area urbana (altre 110 mila persone) e il cartone per le attività commerciali in centro storico (circa 2.000) verranno raccolti con questa modalità.
A questa tipologia si affiancano, secondo le zone e le utenze, altre varianti di raccolta, con ecopunti e oasi, che comunque avvicinano il punto di conferimento a tutte le famiglie.
Le novità che verranno introdotte dal prossimo settembre fino al 2012 nel resto del territorio reggiano andranno a coinvolgere 120mila persone: tutte le famiglie reggiane verranno contattate direttamente, questo sì, porta a porta, da addetti che spiegheranno come comportarsi per differenziare i rifiuti.
Questo passaggio, che parte dalla consapevolezza e dalla formazione dei cittadini, è fondamentale per il successo del nostro sistema, che non esclude miglioramenti futuri.
L’obiettivo di questa raccolta è di abbassare drasticamente la quota di rifiuto indifferenziato.
Vogliamo raggiungere gli obiettivi fissati in tempi brevi e in modo sostenibile, nonostante condizioni mutate come l’aumento demografico e il calo delle risorse.
Reggio Emilia non è Ponte delle Alpi (che ha l’83% di differenziata, però 8.499 abitanti), bensì è un comune capoluogo ampio e complesso arrivato a 170mila abitanti, con un incremento demografico costante, risorse drasticamente in calo e un risultato già molto importante, essendo l’unico capoluogo di provincia sopra ai 150mila abitanti ad aver superato il 50% di differenziata.
L’obiettivo del 60% di differenziata è un obiettivo prudenziale, data l’aumentata complessità della città, ma comunque alto come dimostra ciò che accade nelle altre città. Conto che lo supereremo, arrivando al 65%, e che ci daremo un obiettivo successivo.
Ma occorre che sgomberiamo il campo da un’ambiguità corrente secondo cui solo il porta a porta eviterebbe la presenza di un impianto inceneritore. È falso.
Il Modello Reggio di raccolta rifiuti che stiamo adottando e che raggiungerà gli obiettivi necessari porta direttamente al Trattamento Meccanico Biologico, scelta impiantistica che ho preso pubblicamente con i cittadini, che è scritta nel programma elettorale e che di nuovo confermo”.
Graziano Delrio, Sindaco di Reggio Emilia