Home Modena Sant’Anna Modena, il Pd: “Condizioni di vita bestiali”

Sant’Anna Modena, il Pd: “Condizioni di vita bestiali”


# ora in onda #
...............




“Una situazione indescrivibile, un sovraffollamento impressionante, condizioni di vita bestiali sia per i detenuti che per gli agenti”. Questo il primo commento della consigliera regionale del Pd Palma Costi al termine della visita effettuata ieri alle carceri modenesi. L’esponente del Pd era accompagnata da Bernardetta Graziani, consigliera comunale radicale di Pavullo; Maurizio Dori e Stefano Goldoni, consiglieri comunali del Pd di Modena; Tarves Tangerini del Pd.

“La situazione in assoluto più grave è quella del carcere di Sant’Anna – spiega Palma Costi – e conferma quello che da tempo andiamo dicendo sul sovraffollamento degli istituti penitenziari modenesi che continuano a ricevere detenuti da ogni parte d’Italia senza avere un numero sufficiente di agenti di custodia. Celle di 9 metri quadrati dove vivono in tre, medici e infermieri che lavorano in infermeria senza aria condizionata, condizioni igieniche assolutamente precarie. Una sezione del carcere, occupata da 72 detenuti, è affidata al controllo di un solo agente. Ma anche alla casa di lavoro di Saliceta S.Giuliano – precisa l’esponente del Pd – dove peraltro la situazione non è così drammatica, i reclusi sono costretti a fare la doccia gelata perché da due mesi non c’è acqua calda. Insomma, una situazione insostenibile”.

Il carcere di Sant’Anna dovrebbe ospitare 221 detenuti. Ce ne sono invece 453 di cui 230 in attesa di giudizio. Le donne sono 23, di cui una incinta al 6° mese di gravidanza. Gente che vive per 18 ore al giorno in cella e ha a disposizione solo tre docce comuni. Gli agenti in servizio effettivo di custodia sono 159 ma la pianta organica ne prevede 226. Gli educatori sono 4 invece degli 8 previsti. Un solo psicologo. Alla Casa di lavoro di Saliceta San Giuliano i detenuti – un centinaio – vivono in nove stipati in celle da 40 metri quadrati. Undici di loro hanno patologie psichiatriche ma non c’è nemmeno uno psicologo. Gli agenti sono 36 ma ce ne dovrebbero essere 48.

A Castelfranco – catalogato dal ministero come carcere a custodia attenuata – vivono in 111 tra detenuti e internati. Il problema è che 64 di questi sono tossicodipendenti e 20 hanno problemi psichiatrici. Gli agenti sono 40 ma dovrebbero essere 59.

“Insomma una situazione intollerabile per un paese civile – commenta Palma Costi – che invece viene giudicata del tutto normale dagli esponenti del centrodestra. Mi piacerebbe che il consigliere Leoni facesse anche lui un giro nelle nostre carceri e si rendesse conto di persona, invece di magnificare un’azione di governo che è completamente assente”.