Ho letto con interesse i pareri dei commerciati del Mercato Albinelli, e devo dire che capisco le difficoltà degli operatori che vi lavorano di fronte alla prospettiva dei prolungamenti d’orario d’apertura. Anche perché come sempre, se manca una prospettiva più generale d’intervento, il timore di aprire nel bel mezzo di una città semivuota è dietro l’angolo.
Limitarsi a registrare consensi o pareri contrari però non dovrebbe essere parte del ragionamento politico di un’amministrazione che abbia una sua idea e visione sul futuro della città. Il compito dovrebbe essere quello di dare prospettiva al ragionamento, perché ad esempio chi può, magari decida di investire su questo prolungamento d’orario, sapendo che altre iniziative si accompagnano ad esso.
Ma a me sfugge proprio questo progetto sulla città, non vedo nelle scelte fatte un’idea generale, ma solo iniziative fra loro slegate. E fra queste metto anche il discorso del Mercato Albinelli: una questione aperta da un’associazione di categoria, che non ha visto però nell’amministrazione un corpo dialogante, ma solo un notaio che raccoglie opinioni e sancisce i numeri di parte e controparte. AL contrario la voglia di fare andrebbe supportata non con una decisione immediata per il si o per il no, che evidentemente sarebbe azzardata, ma attraverso la voglia di cogliere un impulso e da esso pensare a come fare per collocarlo in un progetto più generale di città viva, vivibile e ricca di proposte.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)