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Mozione PDL in Regione sul caso Sakineh


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Il testo della mozione presentata dal Gruppo regionale PDL all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna per la salvezza di Sakineh Mohammadi Ashtiani.

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa Matteo Richetti

MOZIONE

L’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna;

PREMESSO

– Che La lapidazione è un tipo di pena di morte , diffusa fin dall’antichità, nella quale il condannato è ucciso attraverso il lancio di pietre. Spesso tale supplizio avviene con la partecipazione della folla. La lapidazione è stata usata fin dall’antichità per punire prostitute, adultere, assassini e, nella tradizione islamica, la finalità di tale pratica è sostanzialmente l’espiazione pubblica della colpa del reo e la formalizzazione del diritto alla vendetta, infatti gli stessi accusatori del condannato partecipano attivamente al lancio delle pietre;

CONSIDERATO

– che una donna di 43 anni, madre di 2 figli, SAKINEH MOHAMMADI-ASHTIANI, rischia nella Repubblica Islamica dell’Iran l’esecuzione per lapidazione (dopo aver già ricevuto come punizione pubblica, e in presenza di uno dei suoi figli, 99 colpi di frusta) rea, agli occhi delle autorità Iraniane, di adulterio, che non viene considerato un semplice comportamento riprovevole ma un delitto criminale;

– che a seguito della mobilitazione internazionale delle ultime settimane contro la sua esecuzione l’l’Ambasciata iraniana a Londra ha rilasciato una dichiarazione in cui si afferma che la condanna di Sakineh Mohammadi Ashtiani sarà eseguita tramite lapidazione. Tuttavia, l’iter processuale e legale non è chiaro, dal momento che il suo avvocato non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulla commutazione della condanna a morte;

ATTESO

– che durante il processo, Sakineh Mohammadi Ashtiani ha ritrattato una “confessione” rilasciata sotto minaccia durante l’interrogatorio e ha negato l’accusa di adulterio. Due dei cinque giudici hanno ritenuto la donna non colpevole, facendo presente che era già stata sottoposta a fustigazione e aggiungendo di non aver trovato le necessarie prove di adulterio a suo carico. Tuttavia, i restanti tre giudici, tra cui il presidente del tribunale, l’hanno ritenuta colpevole sulla base della “conoscenza del giudice”, una disposizione della legge iraniana che consente ai giudici di esprimere il loro giudizio soggettivo e verosimilmente arbitrario di colpevolezza anche in assenza di prove certe e decisive. Giudicata colpevole dalla maggioranza dei cinque giudici, Sakineh Ashtiani Mohammadi è stata condannata alla lapidazione.

IMPEGNA LA GIUNTA

-ad aderire alla mobilitazione promossa dal Governo italiano, mediante esposizione sul Palazzo della Giunta e/o dell’Assemblea legislativa, di una gigantografia della Signora Sakineh Mohammadi Ashtiani, come hanno già fatto altre Regioni;

– a sostenere il Governo, di concerto con le altre Regioni, nell’azione diplomatica sull’Ambasciatore dell’Iran in Italia affinché anche il peso della diplomazia del nostro Paese possa sensibilizzare le autorità iraniane a commutare la condanna inflitta a Sakineh Mohammadi-Ashtiani; impedendo un nuovo atroce omicidio di stato.

 

Luca Bartolini, Luigi Giuseppe Villani, Enrico Aimi, Alberto Vecchi, Gianguido Bazzoni, Marco Lombardi, Galeazzo Bignami, Fabio Filippi, Andrea Leoni, Mauro Malaguti, Andrea Pollastri