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Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano: l’ospedale e la viabilità della montagna 1000 anni fa


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Nel Medioevo, prima di divenire ospedale, l’edificio di San Lorenzo di Centocroci era stato un ricovero per viandanti, pellegrini e mercanti, che vi trovavano un prezioso servizio di accoglienza e assistenza. Poi assunse appunto la funzione principale di luogo di cura dei malati, punto di rilievo del passo su cui si trovava e al quale diede il nome, per essere in seguito abbandonato fino a far perdere addirittura le tracce della sua esatta ubicazione.

C’è voluta una ricognizione archeologica, effettuata nell’inverno scorso, per individuare con precisione il sito al passo dell’Ospedalaccio, in prossimità del valico del Cerreto, sul confine tra Emilia e Toscana. E per identificare tutti i principali percorsi riportati nelle carte antiche, alcuni dei quali (ad esempio la vecchia via “Parmesana” che partiva da Sassalbo) sono oggi abbandonati e quasi irriconoscibili.

Ora, una campagna di scavi, condotta nel mese di agosto, organizzata dal Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Università di Pisa, con la collaborazione di diversi enti locali e del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, ha iniziato a ricercare gli elementi per una più approfondita conoscenza della vicenda dell’edificio e per acquisire nuove e importanti informazioni sulla viabilità medievale tra i due versanti dell’Appennino. Una campagna diretta sul campo dal dottor Massimo Dadà con la partecipazione di studenti dell’Ateneo pisano e attuata nell’ambito del progetto “Viabilità tra Pianura Padana e Tirreno: Archeologia e Storia tra Canossa e Luni”.

Proprio dei risultati della campagna e dei possibili sviluppi futuri della ricerca daranno conto in una conferenza pubblica che si terrà sabato 4 settembre alle ore 16,30 presso il Ristorante Giannarelli di Passo del Cerreto, il dottor Dadà e la professoressa Maria Letizia Gualdi dell’Università di Pisa. Interverrà anche il presidente del Parco Nazionale Fausto Giovanelli, per inquadrare l’iniziativa nella cornice delle numerose azioni di recupero della memoria storica e della cultura della montagna e per illustrare le intenzioni del Parco in merito ad una possibile futura musealizzazione del sito di San Lorenzo di Centocroci che, in ragione della vicinanza con il tracciato della Grande Escursione Appenninica (Gea), presenta forti potenzialità per una valorizzazione anche in chiave turistica.

L’occasione è ghiotta per studiosi, appassionati e curiosi anche perché alla presentazione seguirà una visita guidata al campo di scavo accompagnata dai responsabili.