Intervento del presidente dell’associazione Maria Cristina Vandelli in occasione della presentazione a Sassuolo, il prossimo 11 settembre, del secondo romanzo di Alberto Bracci Testasecca “Volevo essere Moccia”. La Vandelli mette l’accento sui giovani, indicandoli come una risorsa, e sulle politiche giovanili che non devono ridursi al solo aspetto ludico-aggregazionale.
In una società che propone modelli “prestampati” che i giovani tentano di imitare si finisce per trascurare chi vive le problematiche e i rischi tipici di una generazione che fa i conti con la velocità con cui tutto si consuma ai giorni nostri.
Non si può ridurre o semplificare il tema giovani con aperitivi e feste ma questa tematica merita maggior attenzione, attraverso analisi ed approfondimenti, perché sono proprio le giovani generazioni quelle che vivranno il domani.
Le politiche giovanili, quindi, non dovrebbero guardare al solo aspetto “ludico-aggregazionale” ma anche intervenire su tematiche più impegnative quali l’abbandono scolastico, la difficoltà relazionale, problemi come la droga, l’anoressia e la bulimia fornendo un supporto anche alle famiglie e interagendo con quelle realtà che si occupano di giovani come le parrocchie e le associazioni.
L’occasione per parlare della generazione cresciuta leggendo i libri di Federico Moccia e appassionandosi ai reality show sarà sabato 11 settembre quando avremo ospite a Sassuolo, presso la libreria Mondadori di piazza Garibaldi, Alberto Bracci Testasecca autore di “Volevo essere Moccia”, libro che ha riscosso un notevole successo soprattutto per il tema trattato. Con lui Andrea Benoldi insigne psicologo che fornirà un’interessante e divertente spiegazione del testo in chiave psicanalitica e la giovane attrice Federica Montecchi che leggerà dei pezzi tratti dal romanzo.
Abbiamo scelto di cominciare la stagione delle presentazioni di libri del Coraggio di Cambiare da questo romanzo che parla di tematiche legate ai giovani proprio perché siamo consapevoli che i giovani rappresentano, anche in situazioni di disagio, un’enorme risorsa e la loro formazione – che passa anche dai modelli proposti – è la chiave per un futuro migliore.
Come consuetudine, l’autore consegnerà una copia del suo libro alla biblioteca comunale “Natale Cionini” di Sassuolo.