Rivolto a ragazzi e ragazze stranieri dai 14 ai 17 anni da poco arrivati in Italia e residenti a Reggio Emilia, da quattro anni il corso estivo di cultura e lingua italiana “Tra i banchi d’estate” offre ai ragazzi di origine non italiana di Reggio Emilia e provincia l’opportunità di apprendere, mantenere o approfondire la conoscenza della lingua italiana, nel periodo di chiusura delle scuole.
Promossa dal Comune di Reggio Emilia con la collaborazione della Rete delle scuole superiori e il contributo della Fondazione Manodori, l’edizione 2010 del corso era rivolta ai ragazzi non ancora iscritti alle scuole superiori e a quelli usciti dall’età dell’obbligo scolastico (17 anni), non sempre inseriti nei circuiti scolastici.
L’iniziativa si è conclusa oggi, nella sede municipale, con la presentazione alla stampa dei risultati dell’attività svolta nel corso dell’estate e la consegna a ragazze e ragazzi degli attestati di partecipazione. Vi hanno partecipato gli assessori comunali alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini e all’Educazione Iuna Sassi, il presidente della Fondazione Manodori Gianni Borghi, il presidente provinciale Uisp, associazione che da quest’anno collabora all’iniziativa, Mauro Rozzi. Erano inoltre presenti i dirigenti scolastici degli Istituti Scaruffi e Galvani, insegnanti dello Scaruffi e del Filippo Re impegnate nel gruppo di progetto della Fondazione Manodori, che promuove corsi anche durante l’anno scolastico, e i docenti dei corsi Tra i banchi d’estate.
“Oggi si conclude la quarta edizione di un’iniziativa che abbiamo visto crescere negli anni e diventare patrimonio acquisito della città – ha detto Corradini -, un’iniziativa che a Reggio Emilia è ormai quasi scontata ma che in molte altre realtà italiane non avviene. Le numerose collaborazioni al progetto ci fanno sperare in un sempre maggiore coinvolgimento di forze economiche private che intendono investire nei giovani cittadini di origine straniera.” L’assessore Sassi ha invece esortato i ragazzi presenti a continuare a scommettere su se stessi: “Giocatevi tutte le vostre carte e sollecitate anche i vostri genitori a partecipare agli altri corsi analoghi a questo. È importante sia per voi che per la nostra città”. Il presidente Borghi, ha sottolineato come una giusta formazione sia decisiva per l’integrazione ed ha ricordato il convinto sostegno della Fondazione Manodori a queste iniziative che investono sui giovani, definiti da Borghi la “ricchezza dell’umanità”.
Le attività, ospitate dall’Istituto ‘Secchi’, sono state organizzate in quattro classi, ciascuna delle quali ha proposto settimanalmente 9 ore di italiano Lingua seconda, 3 ore di laboratorio teatrale e 3 ore di laboratorio di conoscenza della città.
I tre livelli delle classi erano pensati per principianti assoluti arrivati da poche settimane, per coloro che hanno un minimo di conoscenza linguistica e per chi era già in possesso di discrete competenze linguistiche.
Questi gli obiettivi del percorso: offrire un orientamento a chi arriva dal Paese d’origine durante l’estate, finalizzato ad accelerare l’ambientamento scolastico e formativo; fornire un supporto di tipo linguistico che permetta ai ragazzi di inserirsi nel nuovo contesto con maggiori strumenti, riducendo la percentuale di insuccesso scolastico; offrire opportunità per una maggiore conoscenza della città e delle risorse del territorio; ridurre il rischio di isolamento e marginalità dei ragazzi stranieri neo arrivati rispetto al resto dei coetanei.
L’individuazione degli studenti avviene con un lavoro di rete tra scuole superiori, Ctp, associazioni che si occupano dell’insegnamento dell’italiano per migranti (Passaparola, Città migrante, Italiano per tutti), Polaris e Officina educativa (servizio che si occupa anche dei ragazzi delle scuole medie inferiori). Il passa parola tra i ragazzi consente inoltre di coinvolgere amici e conoscenti neo arrivati.
A supporto dell’attività didattica è stato organizzato un laboratorio teatrale che spinge i ragazzi ad approfondire le relazioni e a farsi carico del lavoro di gruppo, mettendosi in gioco e affrontando situazioni nuove vissute come importanti esperienze di crescita.
Un laboratorio curato da Uisp prevede invece una serie di uscite sul territorio per meglio conoscere la città e i suoi servizi.
In classe è sempre privilegiata la lingua della comunicazione, dando rilevanza soprattutto alla produzione orale, che spesso è un ostacolo nell’uso della lingua seconda (in particolare per gli alunni cinesi).
Le lezioni sono iniziate il 30 giugno e terminate oggi, 10 settembre, si sono svolte dalle 9 alle 12, per 8 settimane e un totale di 120 ore.
Considerando la collaborazione con la Rete delle scuole superiori che si sono occupate dei ragazzi già iscritti, il progetto ha coinvolto 76 ragazzi (21 femmine e 55 maschi), principalmente residenti nel Comune di Reggio Emilia. Sono stati inoltre ‘intercettati’ altri 25 ragazzi, anch’essi iscritti, ma che hanno frequentato in modo non continuativo. Da sottolineare l’incremento di iscrizioni nel mese di agosto, segno che durante l’estate gli arrivi dei ricongiungimenti famigliari aumentano notevolmente.
L’età media degli alunni è di 16-17 anni. Si sono presentati anche cittadini oltre i 18 anni, che hanno chiesto più volte di poter frequentare le lezioni, successivamente indirizzati alle associazioni che si occupano di insegnamento della lingua italiana con le quali il servizio ha collaborato per organizzare almeno altri 8 corsi estivi per adulti oltre i 18 anni.
I ragazzi che hanno frequentato il corso provengono da 21 diversi Paesi, tra i quali prevalgono Pakistan, Cina, Ghana, Ucraina e Moldavia. Tra gli altri paesi sono presenti in ordine numerico Colombia, Albania, Georgia, Marocco, Nigeria, S.Domingo, Siria, Sri Lanka, India, Burkina, Egitto, Romania, Kosovo, Perù e Afghanistan.
La diversa provenienza degli studenti ha contribuito alla crescita dei ragazzi grazie al continuo scambio di punti di vista e di opinioni in una lingua prima sconosciuta ma che diventerà presto la nuova lingua di comunicazione.
Presenza dei volontari
Sono 14 i giovani che hanno partecipato alla Leva estiva “Tra i banchi d’estate” realizzata con l’ufficio Giovani comunale. I “levisti” seguono il lavoro delle docenti dando un contributo ricco e competente. È significativa la partecipazione di levisti di origine straniera per i quali, insieme ai coetanei reggiani, il percorso è stato un’importante occasione di conoscenza reciproca; la loro presenza inoltre è stata un ottimo ponte di comunicazione tra ragazzi che hanno vissuto la stessa esperienza di migrazione “involontaria”, di spaesamento geografico e soprattutto linguistico.
Quest’anno, tramite il progetto “Alternanza scuola-lavoro” è stato sperimentato con successo anche il coinvolgimento di due tirocinanti delle scuole superiori che hanno partecipato attivamente e con molto entusiasmo.
Scoprire e conoscere la città
Durante il corso sono state programmate alcune uscite in luoghi significativi della città: biblioteca Panizzi, Comune informa, centro di orientamento Polaris, Teatro Valli, Musei civici, piscina comunale, parchi cittadini. Queste visite hanno l’obiettivo di far conoscere ai ragazzi le risorse offerte dalla città, avere indicazioni precise sul loro percorso scolastico e poter in futuro usufruire di questi servizi.
Con la collaborazione dell’Ausl, sono stati invitati esperti del Servizio sanitario i quali hanno informato i ragazzi sull’utilizzo dei servizi sanitari, poco conosciuti anche a causa di modelli organizzativi diversi.
A fine settembre è stato organizzato un orienteering in città anche per “ritrovare” in modo autonomo i luoghi conosciuti durante il percorso estivo.
Scuole e corsi di formazione a cui i ragazzi si sono iscritti
La maggior parte dei ragazzi frequentanti il corso estivo si è iscritta negli istituti secondari di secondo grado della città e molti di loro frequenteranno anche i corsi di lingua italiana del Ctp. Le scuole a cui si sono maggiormente iscritti sono Istituto tecnico Iti Nobili, Istituto professionale Iodi, Istituto professionale Filippo Re, Istituto professionale Ipsia Galvani e Istituto tecnico Scaruffi.