Il Coordinamento Precari della Scuola di Modena ha organizzato sabato sera una protesta simbolica in occasione dello spettacolo di Paolo Rossi. Alcuni attivisti del Coordinamento all’inizio dello spettacolo hanno aperto davanti al palco uno striscione con su scritto: “200 mila licenziamenti: ecco la nostra fortuna. Coordinamento Precari Scuola Modena”.
Il riferimento è al tema della festival, dedicato quest’anno alla fortuna. Lo striscione è stato applaudito dal pubblico con una vera e propria ovazione. Il Coordinamento ha poi lanciato ripetutamente lo slogan: “La scuola pubblica non si tocca la difenderemo con la lotta”.
Il Coordinamento Precari della Scuola di Modena ritiene che solo con la lotta, nell’unità nella lotta dei lavoratori del pubblico e del privato, si possano respingere gli attacchi del governo e di Confindustria. Per questo una delegazione del Coordinamento Precari della Scuola era presente al presidio notturno organizzato venerdì dalla Rsu Fiom Ferrari di Modena: sabato mattina eravamo al fianco degli operai durante i picchetti davanti ai cancelli della fabbrica. Come gli operai della Ferrari hanno sempre portato la loro solidarietà alle nostre lotte – con una presenza costante ai nostri presidi e alle nostre iniziative – così cercheremo di essere al loro fianco nella lotta contro gli attacchi che stanno subendo da parte di Marchionne a Confindustria.
Riteniamo ipocrite le esternazioni del Pd e delle altre forze del centrosinistra contro i tagli alla Scuola pubblica. Se è vero che oggi il governo Berlusconi è il responsabile del più grande licenziamento di massa (200 mila precari perderanno il lavoro in tre anni), è altrettanto vero che lo smantellamento della scuola pubblica viene da lontano: vi hanno contribuito precedentemente i governi di centrosinistra. Basta pensare ai 40 mila tagli dell’ultimo governo Prodi o al decreto “Bersani” che per primo ha trasformato le scuole in fondazioni di diritto privato.
Sono numerose le iniziative in programma nei prossimi mesi: ma siamo consapevoli che solo con la mobilitazione di massa e a oltranza sarà possibile ottenere il ritiro dei tagli. L’esempio ce lo dà il Sud Africa, dove i lavoratori del pubblico impiego hanno scioperato per due settimane riuscendo a strappare aumenti salariali, nonostante anche là come in Italia le leggi limitino fortemente il diritto di sciopero.