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Ricavi per le PMI del commercio e dei servizi, Confesercenti Modena: dati meno severi rispetto al 2009

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Ancora calma piatta sul versante delle vendite nelle piccole superfici al dettaglio della provincia di Modena. Si conferma la situazione già evidenziata nel primo trimestre: i dati restano sì negativi, ma per i principali settori del commercio il rosso appare meno grave grazie ai timidi segnali di risalita. ”Auspichiamo che l’attuale tendenza – fa sapere Confesercenti Modena – possa trovare a partire già dai prossimi mesi, nuove ed ulteriori conferme”.

Dopo avere raggiunto complessivamente tra fine 2008 e l’intero 2009 picchi negativi a due cifre, al 30 giugno 2010 i numeri appaiono significativamente meno severi. Dall’analisi condotta dall’Osservatorio di Confesercenti Modena che ha preso in esame i ricavi di circa mille piccole imprese del territorio modenese, operanti nei settori del commercio alimentare al minuto ed extra alimentare, dell’ingrosso e dei pubblici esercizi, dei servizi d’intermediazione, emerge un dato complessivo che si attesta a –1,5%, sullo stesso periodo del 2009, confermando sostanzialmente l’andamento dei primi tre mesi dell’anno. Si colloca al di fuori di questo quadro il settore dei servizi alla persona che registra un andamento in peggioramento rispetto al 2009, anno in cui i ricavi si contraevano del 5%, mentre ora flettono di un ulteriore 7,8%.

Per gli altri settori invece l’andamento che si riscontra per le imprese è meno pesante, nonostante il permanere di molte preoccupazioni. È il caso soprattutto del settore dei pubblici esercizi: il -4,9% peggiora il già pesante -4,4% registrato nei primi tre mesi dell’anno, confermando in questo modo una tendenza già emersa nitidamente nel corso dell’anno precedente. Questo dato riflette la sommatoria di due fattori: il taglio alle spese per pasti fuori casa che hanno attuato le famiglie a causa della crisi e l’aumento dell’offerta data dall’apertura negli ultimi anni di numerosi locali di somministrazione anche al di fuori della rete tradizionale, citiamo gli agriturismo, i circoli/club ed altre forme più o meno originali. Stante questa situazione è prevedibile che il mercato nel prossimo futuro selezionerà le strutture che potranno reggere e superare questa crisi. Si tratterà di quegli esercizi che sapranno unire qualità, efficienza, capacità di offrire l’eccellenza, la tipicità, l’attenzione alla sostenibilità ambientale e, non da ultimo, l’innovazione. “Per questo – rileva Confesercenti – auspichiamo ci si sia da parte del Pubblico la volontà di sostenere concretamente quelle imprese che vorranno investire per meglio affrontare le sfide che porrà il mercato”.

Si abbassano del 2% i ricavi del minuto alimentare confermando una tendenza che emerge anche dai dati nazionali forniti dall’ISTAT; mentre risulta essere più contenuto il calo nel commercio extra alimentare che si attesta su un -1,7% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. Sta invece recuperando relativamente il commercio all’ingrosso che, dopo diversi trimestri, fortemente negativi – il picco maggiore venne raggiunto l’anno passato con un -15,2% – nel periodo aprile-giugno ha fatto registrare un +1,5%.

La ricerca evidenzia poi un dato comunque degno di forte attenzione: in questo quadro negativo, si notano ben 390 imprese su un totale di circa 1.000 che aumentano i ricavi, alcune in maniera anche significativa. Si tratta di imprese che investono in innovazione, che cercano, e trovano, nuove nicchie di mercato, che sperimentano nuove leve di marketing, che investono in promozione, che sanno interpretare le tendenze di un mercato difficile e volubile e che sono quindi in grado di intercettare le nuove domande dei consumatori. A tutte queste imprese va assicurata il massimo sostegno ed incentivo a procedere in questa direzione. Vanno poi utilizzate come esempio di “buone pratiche” per cercare una contaminazione più vasta del settore del commercio, del turismo e pubblici esercizi e dei servizi.

“Lo scenario continua però ad essere fragile e dunque oggettivamente esposto a nuove involuzioni. Diventa perciò fondamentale che questi seppur timidi segnali di ripresa siano, a livello nazionale, sostenuti da una politica economica finalmente orientata alla crescita e al rilancio dei consumi. Sul piano locale invece, nonostante i pesanti tagli che si riversano sui bilanci, chiediamo di orientare le prossime scelte all’interno di un quadro di inevitabili e rigorose priorità in cui contenere il più possibile il ricorso alla leva fiscale per le PMI. Oltre, che sostenere con maggior convinzione e progettualità l’innovazione nelle piccole e medie imprese nel terziario. Tutto ciò deve avvenire attraverso la programmazione di azioni mirate e la destinazione di risorse, da sviluppare in una logica di sistema con l’attivazione di sedi di confronto tra tutti i soggetti impegnati sul territorio: Istituzioni, Università, Centri deputati alla promozione e al sostegno dell’innovazione di impresa e Associazioni di categoria”, ha dichiarato Tamara Bertoni, Direttore Generale di Confesercenti Modena.