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Cisl Scuola Emilia Romagna lancia l’allarme

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“Con 10.000 in più rispetto allo scorso anno il sistema scolastico regionale non può sopportare un taglio finale di circa 900 posti docente e di oltre 650 posti ATA (assistenti tecnico-amministrativi), le conseguenze alla fine dell’anno sarebbero gravissime. Pensiamo, ad esempio, alle minori possibilità di promuovere l’integrazione degli alunni extracomunitari, ai ragazzi disabili in classi di 27-28 alunni e all’assenza, in parecchie realtà , dei servizi di valida vigilanza ed assistenza ( la riduzione ATA vede il taglio di 560 posti di collaboratore scolastico)”.

E’questo l’allarme lanciato questa mattina da Anna Cicognani, Segretaria Generale della Cisl Scuola dell’Emilia Romagna, durante il Consiglio Generale regionale di categoria che si oggi a Bologna presso la sede di via Milazzo 16 alla presenza del Segretario Generale nazionale Cisl Scuola, Francesco Scrima, e del Segretario Generale Cisl Emilia Romagna, Giorgio Graziani.

“Un piano triennale dei tagli disastroso – ha rincarato la dose la sindacalista della Cisl – che quest’anno nella nostra regione ha visto una riduzione di 1193 posti docente e 651 ATA e a cui si è posto solo parzialmente rimedio, grazie anche alla forte pressione sindacale operata dalla Cisl Scuola, con la concessione del Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) di 151 posti docente. Una piccola boccata d’ossigeno per sdoppiare alcune classi di scuola primaria e superiore, d’istruzione per adulti ( 135 posti) e per istituire 34 posti di scuola dell’infanzia in realtà dove i bambini non avevano trovato risposta alla richiesta di frequenza”.

Dati drammatici in un quadro generale sempre più condizionato dalle esigenze di un contenimento della spesa che evidenziano un forte ritardo nell’avvio di riforme da tempo necessarie e un taglio agli organici che continuano a creare pesantissime riduzioni alle supplenze annuali e temporanee, cronicizzando e aggravando ulteriormente il dramma sociale dei precari.

“In questi mesi – ha concluso la Cicognani – la Cisl Scuola ha agito concretamente e fuori dal clamore mediatico ottenendo risultati da non sottovalutare. Ad esempio, abbiamo voluto che anche quest’anno venissero messe a punto misure per garantire qualche tutela economica e giuridica, attraverso il decreto salva precari. Inoltre, di fronte al blocco del turn over in tutti i settori pubblici e alla volontà del Governo a non procedere, con l’azione del nostro sindacato siamo riusciti ad ottenere 16.500 posti di nomine in ruolo in Italia (di cui 811 docenti e 474 posti ATA in regione ), risultato che ha permesso di stabilizzare una quota di personale precario. Ora cercheremo di procedere su questa strada, senza isterismi di parte, ma convinti che la concretezza, l’impegno e la serietà alla fine porterà i suoi frutti”.