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‘Giornate del Patrimonio’: le iniziative a Modena

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Coincide con le Giornate europee del patrimonio di sabato 25 e domenica 26 settembre anche l’ultimo fine settimana della mostra “Orlando Iori: il dottore di piazza Pomposa”, aperta al Museo civico d’arte di Modena, in viale Vittorio Veneto 5. Nelle giornate, ideate dal Consiglio d’Europa, si potranno visitare con ingresso gratuito anche le collezioni d’arte, tra cui una misteriosa “Madonna col bambino”, i lasciti della donazione Margreth e la gipsoteca Giuseppe Graziosi.

Orlando Iori. La piccola mostra, che riproduce la bottega di Orlando Iori, artigiano artista che riparava strumenti a fiato nel suo laboratorio di piazza Pomposa, si concluderà domenica 26 settembre. Iori ha rappresentato, nel vasto panorama dei musicisti a fiato italiani e stranieri, un punto di riferimento per oltre cinquant’anni, apprezzato per la sua abilità nel trovare soluzioni originali ed efficaci per ogni problema degli strumenti a fiato. Grazie alla donazione di oggetti e strumenti da parte della figlia Enza, il Museo civico d’arte ha potuto ricostruire un angolo della sua bottega, con l’intento di ricrearne la speciale atmosfera vissuta.

Donazione Margreth. Si deve sempre a una donazione, da parte di Alfredo Margreth, la mostra allestita in sala Campori “I Lontana-Formiggini: oggetti di famiglia”, che ricostruisce la vita quotidiana e le attività di una famiglia ebrea dell’alta borghesia. Organizzata in occasione dell’ultima Giornata europea della cultura ebraica, la mostra proseguirà fino al 9 gennaio.

Il “Maestro della pala Grossi”. Le collezioni del Museo si sono recentemente arricchite dell’enigmatica “Madonna con il Bambino in trono e i santi Sebastiano, Gioacchino, Anna, Francesco e Chiara”. Il dipinto, che risale al tardo Quattrocento ed è da anni oggetto di un importante dibattito critico, è stato concesso in deposito alle raccolte civiche dagli attuali proprietari. Sarà sottoposto a una serie di studi per sciogliere parte dei misteri che lo circondano, a cominciare dall’identità dell’autore (il Maestro della pala Grossi o Giovanni Antonio Bazzi).

Gipsoteca Graziosi. Allestita al piano terra del Palazzo dei Musei, accoglie il Fondo Graziosi, formato da gessi originali, calchi, bozzetti in terracotta, bronzi, dipinti, opere grafiche e fotografie di Giuseppe Graziosi (1879-1942). La gipsoteca, oltre a presentare un ampio panorama del percorso creativo di Graziosi, è il punto di partenza ideale per un itinerario attraverso le numerose opere dell’artista presenti nel tessuto cittadino, dalle fontane alle tombe monumentali del cimitero di San Cataldo (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5, ingresso gratuito da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, informazioni 059 2033101).

Filosofia Zen ai Musei Civici. Si intitolano “Dormiveglia” e approfondiscono l’idea di sospensione tra mondo visibile e invisibile, evocando la filosofia Zen, le due installazioni dello scultore giapponese Hidetoshi Nagasawa (immagine) ospitate nell’atrio del Palazzo dei Musei e nelle sale dei Musei civici in viale Vittorio Veneto 5. Sabato 25 e domenica 26 settembre,  sarà possibile ammirare gratuitamente le opere dell’artista giapponese che dal 1967 vive in Italia. Le due installazioni, Gaia e Ariadne, rimarranno esposte fino al 14 novembre. Appartenenti alla maturità dell’artista, ricordano l’essenzialità degli haiku, componimenti poetico-filosofici la cui estrema concisione e semplicità stimolano l’immaginazione e la mente. La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione tra i Musei civici e il consorzio Festival filosofia (Palazzo dei musei, viale Vittorio Veneto 5, informazioni allo 059 2033382).

Palazzo dei musei e al Museo archeologico. Ingresso gratuito sabato 25 e domenica 26 settembre per il Lapidario romano e il Museo archeologico di viale Vittorio Veneto 5, che aderiscono all’iniziativa delle Giornate europee del patrimonio volute dal Consiglio d’Europa. Il Lapidario romano, aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19, espone le testimonianze monumentali delle necropoli di Mutina venute in luce dal secondo dopoguerra ad oggi, tra cui l’imponente ara di Vetilia, ormai divenuta il simbolo della città romana, e il fregio con corteo di divinità e mostri marini, rinvenuto nel 2007 in via Emilia Est e originariamente collocato su un maestoso monumento “a edicola”.

Nella sala dell’archeologia del Museo prosegue la mostra fotografica collegata al progetto “Choose the Piece: il Museo della città come luogo di dialogo interculturale”. I ritratti di Paolo Terzi documentano l’incontro fra il Museo e un gruppo di migranti del Centro territoriale permanente di Modena, ai quali è stato proposto di adottare i più significativi reperti della raccolta archeologica per testimoniare simbolicamente la volontà di condivisione di un comune patrimonio culturale (Palazzo dei musei, viale Vittorio Veneto 5, ingresso gratuito da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, informazioni 059 2033101).

Ghirlandina. Ingresso gratuito alla torre Ghirlandina in occasione delle Giornate europee del patrimonio, ideate dal Consiglio d’Europa. Domenica 26 settembre la torre sarà aperta dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19 e si potranno visitare gratuitamente anche le sale storiche del Palazzo comunale (aperte domenica dalle 15 alle 19, da lunedì a sabato dalle 8 alle 19).

Tutelata dall’Unesco come patrimonio artistico dell’umanità insieme al Duomo e a piazza Grande, da gennaio 2008 è oggetto di lavori di restauro e si presenta ricoperta da un telo realizzato dall’artista Mimmo Paladino, che riproduce su fondo bianco disegni colorati e particolari di sculture che rievocano l’immaginario arcaico e cristiano. Così chiamata per il doppio giro di ringhiere che la incoronano come ghirlande, la Ghirlandina, simbolo della città, è alta 86 metri e unisce canoni architettonici romanici, nella parte a base quadrata coeva del Duomo, con elementi di gusto più chiaramente gotico, come la parte a base ottagonale e la piramide che costituisce la cuspide (iniziate nel 1261 su progetto di Arrigo da Campione e terminate nel 1319). La torre si può visitare ogni domenica fino al 31 ottobre.

Palazzo comunale. Nel Camerino dei confirmati, saletta decorata nel 1770 da Antonio Carbonari e Girolamo Vannulli, è conservata la Secchia rapita sottratta, secondo la tradizione, dai modenesi ai bolognesi durante la battaglia di Zappolino del 1325. Divenuta l’emblema dei valori civici, ha ispirato l’omonimo poema eroicomico di Alessandro Tassoni. Dal Camerino si accede a destra alla Sala del Fuoco, dominata da camino cinquecentesco e adornata dagli affreschi di Nicolò dell’Abate (realizzati nel 1546) che raffigurano la guerra di Modena del 43 a.C. La seicentesca Sala del Vecchio Consiglio ospita gli stalli dei Conservatori e il gonfalone dipinto da Ludovico Lana nel 1633 come ringraziamento per la fine della peste. I dipinti del soffitto sono di Ercole dell’Abate e Bartolomeo Schedoni e narrano episodi della vita di San Geminiano. Dalla Sala del Vecchio Consiglio si raggiunge la Sala degli Arazzi con le sue settecentesche tele che raffigurano la preparazione e la firma del Trattato di pace di Costanza (1183), “manifesto dell’autonomia comunale”.

Terramara di Montale. Un metallurgo batte sull’incudine, una donna prepara le focacce accanto al focolare, un guerriero indossa la sua armatura, l’elegante consorte tesse al telaio e un vasaio modella elaborate forme ceramiche. Sono alcuni dei “quadri viventi” che guideranno i visitatori del parco della Terramara di Montale in un viaggio nella preistoria in programma domenica 26 settembre, con ingresso gratuito. In occasione delle Giornate europee del patrimonio, ideate dal Consiglio d’Europa, al parco archeologico in via Vandelli si potrà partecipare alla rievocazione in costume “La domenica del villaggio” e scoprire attraverso l’esperienza diretta la vita quotidiana di una comunità dell’età del bronzo. Il parco è aperto dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19 (ultimo ingresso alle 18).