Corretto pensare al centro storico come a un tutt’uno: commercio, rivalutazione degli edifici storici, e vivibilità. Recuperare luoghi storici serve al turismo, alla bellezza dei luoghi, all’aspetto generale che si presenta ai visitatori. Nello stesso tempo la commistione col commercio, è sacrosanta. A Milano convivono grandi marchi della moda, in palazzi storici, così come a Roma o a Bologna.
A Modena invece aprono solo catene di negozi di telefonia, i grandi atelier, quello che incuriosisce, che rende i luoghi il vero salotto della città, quelli mancano completamente. Certamente il fatto che i grandi nomi non scelgano il centro di una città come la nostra la dice lunga. Ma di fronte a location più adatte, a luoghi storici dove inserire eleganza nell’eleganza può darsi che qualcosa potrebbe cambiare. Fare la lotta con i grandi centri commerciali su prodotti come telefonia, o profumeria, non fa gioco. LA diversificazione è il segreto per poter convivere e integrarsi.
L’idea di Confesercenti è positiva e va in questa direzione. L’unica obiezione che mi sento di fare è sulla questione dei parcheggi: studiando ovviamente dove farli e come farli, perché non intralcino la possibilità di camminare e visitare il centro, occorre però pensare ad una pianificazione, affinchè sia facile arrivare in centro, e a costi che siano sostenibili. Pena lo svuotamento completo di queste zone che meritano invece di essere vive e vivibili.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)