La seduta del Consiglio dell’Unione delle Terre d’argine di ieri, lunedì 27 settembre, aveva quattro argomenti all’ordine del giorno: dopo la presa d’atto della sostituzione all’interno del gruppo Pd di Stefania Gasparini con Maria Grazia Lugli (capogruppo del Partito Democratico è così diventata Daniela Depietri) la discussione è stata però pressoché integralmente dedicata alla delibera presentata in aula dall’assessore al Bilancio Giuseppe Schena e relativa all’assestamento di Bilancio di previsione 2010 dell’ente.Schena ha spiegato che si è realizzato nella prima parte dell’anno un avanzo positivo di 264 mila euro, reso possibile da economie e riorganizzazioni soprattutto nel settore del Personale: tra le variazioni più significative, riguardanti il settore scolastico ed educativo, da segnalare un minore trasferimento da parte dello Stato di 93 mila e minori spese per 67 mila euro mentre la revisione al ribasso delle entrate da sanzioni per violazioni al Codice della strada comporterà un minore introito nelle casse dell’Unione di 100 mila euro. I 264 mila euro di avanzo verranno utilizzati per abbattere le spese per investimenti (100 mila euro) e i restanti per rimpinguare il Fondo di riserva. “Dopo i primi anni di difficoltà – ha concluso Schena – ora si è affinata la capacità di previsione e quindi lo scostamento tra Preventivo e Consuntivo è via via diminuita. E comunque l’equilibrio del Bilancio dell’ente è quello che si può trovare anche nei documenti contabili dei quattro comuni che ne fanno parte. E non dimentichiamo che nonostante le difficoltà a Carpi sono state aperte tre nuove sezioni di scuola dell’infanzia”.
Alvaro Pescetelli (PdL per le Terre d’Argine) ha sottolineato aprendo il dibattito il tema delle consulenze, chiedendosi se fosse possibile evitarle valorizzando il personale interno e la sua preparazione. Schena gli ha risposto che le consulenze vere e proprie sono ridotte al lumicino, le altre attività così definite sono soprattutto servizi di tipo pratico, ad esempio i controlli di qualità degli alimenti per la refezione scolastica. Un giudizio positivo su questa delibera è venuto dal consigliere Riccardo Bassi (Riformisti) mentre Roberto Benatti (PdL) ha invece ricordato come buona parte dei risparmi (180 mila euro) siano dovuti al blocco dei contratti e altri 100 mila alla riorganizzazione del personale. “Non dimentichiamoci poi dei 50 mila euro di minori trasferimenti della Regione e dei 47 mila spesi invece per emergenza neve e scioperi. E infine mi sembrano tanti i 20 mila euro in Bilancio per le commissioni bancarie”. Daniela Depietri, neocapogruppo Pd, ha ribadito come l’Unione consenta anche in momenti di crisi come gli attuali di risparmiare e ridimensionare ma al contempo mantenere e adattare il livello dei servizi, ad esempio nella scuola. “Anche le minoranze dovrebbero tenere alta la bandiera dell’Unione, visto pure che il Governo invita a potenziare queste realtà amministrative”. Giuseppe Schena in sede di controreplica ha spiegato infine che i 47 mila euro citati da Benatti sono dovuti quasi esclusivamente all’emergenza neve dell’inverno scorso che ha costretto a chiusure delle scuole, mentre la dirigente Patrizia Mantovani ha spiegato rispetto alle commissioni bancarie che la cifra citata da Benatti è probabilmente sovradimensionata e nel prossimo futuro andrà a diminuire grazie alle modifiche alla procedura adottate.
La delibera è stata alfine approvata da Pd, Verdi, Riformisti, Sinistra per le TdA, contrari invece i rappresentanti di Lega nord, PdL e Rilanciamo le Terre d’Argine.