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Cisl ER: diritto allo ‘ius soli’ per i figli di immigrati nati in Italia


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“Riconoscere lo ‘ius soli’ ai giovani di seconda generazione, ossia ai figli di immigrati nati in Italia, perché sono figlie e figli che si sentono e sono italiani, essendo nati e cresciuti in questa terra”.

Così il segretario generale della Cisl emiliano-romagnola, Giorgio Graziani, sollecitando la riforma della legge 91/92 sulla cittadinanza, quale “primo passo verso la piena integrazione dei giovani di seconda generazione nel territorio e con la popolazione”.

In particolare, la Cisl dell’Emilia-Romagna discuterà di riforma della cittadinanza e politiche migratorie innovative in occasione di Festainsieme, la due giorni con e a favore dei giovani di seconda generazione, organizzata a Rimini per sabato 2 e domenica 3 ottobre in collaborazione con le proprie associazioni: di immigrati Anolf, per la terza età attiva e solidale Anteas; l’istituto per la cooperazione e lo sviluppo Iscos ed il patronato Inas.

Il programma:

Sabato 2 ottobre, ore 15 (palazzo del Turismo, p.le Fellini 3) tavola rotonda sul tema con: Giorgio Graziani, seg. gen. Cisl ER; Elisa Marchioni, deputata PD; Sergio Pizzolante, deputato PDL; Teresa Marzocchi, assessore Politiche sociali e migratorie Regione ER; Mauran Oussaifi, Anolf nazionale ass. giovani II generazione; Piero Ragazzini, seg. naz. Cisl.

Domenica 3 ottobre, ore 10 (parco Don Pippo, via santa Cristina località Casetti) Festainsieme con animazione per bambini, cibo, musica, balli, giochi e canti per famiglie immigrate e non, iscritti ed operatori sindacali, giovani di seconda generazione e tutti quelli che vorranno partecipare.

Infine, in nome di quella che considera “una campagna di civiltà”, la Cisl dell’Emilia-Romagna promuove la diffusione a Parlamento, istituzioni, responsabili della politica e della società civile del seguente appello dei giovani di seconda generazione perché sia loro riconosciuto il ”diritto alla cittadinanza e dovere alla cittadinanza attiva”: “Anche noi siamo italiani. Non siamo immigrati, non veniamo da un altro paese, non abbiamo attraversato frontiere, siamo italiani, siamo qui dall’inizio della nostra vita”.

“Con questo appello –conclude Graziani- i giovani di seconda generazione chiedono di non essere più considerati e chiamati stranieri, di non essere più costretti al permesso di soggiorno, di non essere più invisibili, discriminati e senza futuro”.

In Emilia-Romagna i giovani di seconda generazione, di età compresa tra o e 20 anni, sono 139.000 sul totale della popolazione emiliano-romagnola di 4.395.606”.