La scorsa notte, nell’ambito dei servizi di pattugliamento stradale predisposti dal Comando della Compagnia Carabinieri di Pavullo, un giovane operaio di 21 anni, residente a Montese, è stato arrestato ed associato presso la Casa Circondariale di Modena poiché veniva trovato in possesso di 800 gr. di marijuana già essiccata e pronta per essere immessa sul mercato.
Nel corso della perquisizione domiciliare, a casa del giovane è stato inoltre rinvenuto il materiale idoneo al confezionamento delle dosi, bustine di cellophane, bilancini di precisione, ed altro.
L’ultima operazione s’inserisce nell’ambito di un piano ben preciso di lotta senza tregua al consumo ed allo spaccio di stupefacenti che i Carabinieri della Compagnia di Pavullo, comandanti dal Cap. Antonio Di Cristofaro, stanno perseguendo da diverso tempo nei Comuni di montagna. Basti pensare che nelle ultime due settimane i Carabinieri di Pavullo hanno tratto in arresto 3 spacciatori, scoperto due coltivazioni abusive di cannabis e sequestrato oltre un chilogrammo di sostanza stupefacente. Quantità che, se immessa nella “piazza”, avrebbe consentito il confezionamento di circa 2.500 dosi. Purtroppo, questo ennesimo fatto di cronaca conferma che il consumo di sostanze stupefacenti è un fenomeno sempre più diffuso e praticato, soprattutto tra la popolazione giovanile. Infatti, sono proprio i giovani che fanno ricorso alle droghe, soprattutto hashish e marijuana, ritenendole erroneamente droghe leggere, ma che in realtà sono veri e propri allucinogeni, il cui principio attivo il THC-tetraidrocannabinolo determina dipendenza fisica e psichica.
L’informazione sulle conseguenze legali che determina il consumo – o peggio lo spaccio – di stupefacenti, è stata un’attività posta in essere dal Cap. Antonio Di Cristofaro che ha tenuto numerose conferenze nelle scuole. “Informare i giovani nelle scuole – riferisce il Capitano – rappresenta un metodo certamente necessario, ma non più sufficiente per evitare che i ragazzi vengano ammaliati dalle sostanze stupefacenti. Occorre, infatti, che vi sia maggiore intesa e partecipazione, ciascuno secondo le proprie possibilità, da parte di tutti quei soggetti legittimati in tal senso, soprattutto delle famiglie, il cui ruolo educativo e formativo è imprescindibile”.