Home Bassa modenese Delitto di Novi, l’Associazione “Doppio Diritto”: cordoglio e indignazione

Delitto di Novi, l’Associazione “Doppio Diritto”: cordoglio e indignazione


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Sulla tragedia che ha colpito la giovanissima Nosheen, in fin di vita per mano del fratello, e soprattutto la madre, Shnez Begh, barbaramente uccisa dal marito la scorsa domenica a Novi di Modena, interviene l’associazione Doppio Diritto, tramite la Vice Presidente Avvocato Elisabetta Aldrovandi.

”Non vi sono parole adeguate per descrivere ciò che è accaduto alcuni giorni fa, a pochi passi da casa nostra, nello stesso territorio e nel contesto socio-culturale che appartiene a tutti noi, nel quale quotidianamente viviamo e che ritenevamo fosse condiviso da tutti. Ci si chiede come sia possibile che un marito possa uccidere con inaudita ferocia la madre dei suoi cinque figli, e come uno dei fratelli possa ridurre in fin di vita la sorella, per punirle di un’onta, di una disubbedienza, che nulla hanno a che fare con il nostro modo di vivere e concepire la libertà, ma che per altre persone rappresentano un imperdonabile affronto: quello di ricevere il rifiuto per un matrimonio combinato. Che una storia così assurda non sia descritta in un qualche consunto foglio di cronaca nera del ‘500, ma che sia realtà di pochi giorni fa qui, in provincia di Modena, deve far pensare, deve smuovere le coscienze, perché tutti noi, ogni giorno, viviamo a stretto contatto con gli immigrati, li incontriamo per strada, nei negozi, ovunque. Ed essere consapevoli che essi, tutti indistintamente, condividano i princìpi dell’assoluta uguaglianza tra uomo e donna e dell’autodeterminazione dell’individuo, rappresenta un interesse di noi tutti. Come Associazione Doppio Diritto, da circa tre anni, ci adoperiamo per aiutare le donne vittime di violenze, non solo in famiglia ma in ogni contesto sociale : manifestiamo dunque i sensi del nostro più’ profondo cordoglio per la povera Shnez Begh, e la nostra più’ totale vicinanza alla giovane Nosheen, con l’auspicio di poter sopravvivere alla tragedia che l’ha colpita, e possa costruirsi, qui in Italia, una vita libera ; le auguriamo soprattutto di poter scegliere e che nessuno mai le possa imporre percorsi di vita obbligati , soprattutto nelle cose più’ importanti della vita , tra le quali c’e’ anche il matrimonio. Indigniamoci, certo, ma non dimentichiamo che anche un solo, sporadico caso di negazione della libertà umana, ancor più grave se accade in famiglia, è uno sfregio non solo a chi lo subisce, ma a tutti noi che crediamo nella libertà e nel rispetto dell’individuo quali capisaldi di una società civile”.