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Sondaggio Cna: sarà la microimpresa a guidare la ripresa


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Sarà la microimpresa l’elemento catalizzatore della ripresa e della creazione di nuovi posti di lavoro. E’ quanto emerge da un’indagine effettuata per conto di CNA Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria dall’Istituto Freni Ricerche Sociali e di Marketing di Firenze che ha intervistato un campione di 800 cittadini e 242 piccoli imprenditori. I risultati dell’indagine su come i cittadini percepiscono la microimpresa sono sorprendenti: la micro e piccola impresa non solo guiderà la ripresa, ma crescerà ancora numericamente, proprio perchè oggi ormai il posto di lavoro bisogno crearselo. Le micro imprese stanno nascendo in settori nuovi e proprio in questi saranno in grado di creare nuovi posti di lavoro: ICT, green economy, servizi ecologici e ambientali, servizi alla persona. Il problema per queste imprese è costituito dal peso dell’inefficienza della pubblica amministrazione che, nella percezione degli imprenditori e dei cittadini rappresenta un vero e proprio impedimento allo svolgimento dell’attività: un apparato vetusto che ostacola la libertà di impresa, ne rallenta il passo e grava come costo senza alcuna contropartita. La microimpresa, nata dal territorio e nel territorio radicata, rappresenta una fonte di benessere e occupazione decisamente superiore a quella rappresentata dalle grandi industrie. Non soltanto agli occhi dei titolari/soci delle microimprese, ma anche di gran parte dei cittadini, l’autentico protagonista dell’avventura economica e’ proprio il lavoratore autonomo.

Nel giudizio degli intervistati le microimprese, “i piccoli cuori pulsanti dell’economia”, creano ricchezza e posti di lavoro in silenzio, senza ricevere agevolazioni e sussidi, rischiando in proprio, resistendo non solo a “regole del gioco” che cambiano in continuazione, ma anche alla concorrenza sleale e all’illegalità. La microimpresa, pur esposta ai venti della crisi internazionale in misura molto superiore alla grande impresa, ha contribuito sino ad oggi in modo decisivo alla tenuta dell’economia e dell’occupazione.

Alla domanda “secondo lei quanto è importante la micro impresa per l’economia nazionale?”, il 50,4% risponde molto ed il 45% abbastanza. Giudizi ugualmente positivi sull’importanza delle micro imprese nella vita sociale. Positiva è anche la considerazione su quanto le piccolissime imprese, in questa fase di recessione, contribuiscono alla tenuta dell’economia: molto per il 32,3% degli intervistati, abbastanza per il 46,3%. Un ruolo decisivo, inoltre, viene riconosciuto alle micro imprese sul fronte della tenuta occupazionale: questa la percezione dell’87% degli intervistati. Tanto che per la maggioranza degli intervistati, quando l’economia tornerà a crescere, le micro e piccole imprese saranno in grado di creare nuovi posti di lavoro (lo dice il 68,9%). La micro e piccola impresa soffre molto di piu’ la crisi che non la grande (53%).

Davvero scarsa l’attenzione che il Governo concede alle esigenze delle micro imprese, pressoche’ inascoltate e non sostenute: per il 71% degli intervistati il Governo guarda soprattutto, se non esclusivamente, agli interessi delle grandi imprese. “Un atteggiamento – sottolinea Paolo Govoni, Presidente di CNA Emilia Romagna – che certamente non aiuta queste imprese e le lascia da sole nel loro sforzo di continuare a credere nella ripresa, salvaguardare l’occupazione e l’innovazione. Possiamo solo auspicare che la nomina del nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, consenta di attivare le necessarie politiche per rilanciare il nostro sistema imprenditoriale”.