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La Regione all’expo di Shangai

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Una partecipazione, quella della Regione Emilia-Romagna all’Expo 2010 di Shanghai, “concordata con il governo per promuovere su scala internazionale il ‘sistema Italia’, evidenziando le eccellenze imprenditoriali del Paese e delle singole Regioni”. Costo totale per la Regione due milioni e 72mila euro, per la maggior parte destinati alle imprese emiliano-romagnole, “per sostenerle e aiutarle, in un momento tanto difficile, a investire e a crescere sul mercato internazionale”. Così l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli ha risposto oggi, in apertura di seduta dell’Assemblea legislativa, ad alcune interrogazioni in merito alla presenza della Regione all’Expo di Shangai e alle spese sostenute. Sulla cifra complessiva, il costo della delegazione (sei persone, di cui due amministratori, il presidente Errani e l’assessore Muzzarelli) è stato di 22mila euro.

“L’Emilia-Romagna – ha ribadito Muzzarelli – ha imprenditori che stanno sviluppando affari in Cina: per la Regione è fondamentale sostenerli, tanto più in un momento di grandissima difficoltà per l’economia come questo. Abbiamo dato quindi soldi alle imprese per fare impresa, un’impresa moderna, all’avanguardia, capace di competere sul mercato estero. Voglio sottolineare – ha aggiunto Muzzarelli – che questo sostegno, questi stimoli da parte della Regione sono stati estremamente apprezzati dal mondo imprenditoriale”.

La partecipazione all’Expo 2010 è stata inoltre un’occasione importante per “instaurare rapporti politici di collaborazione”. Per quanto riguarda la sede della Regione a Shangai “si tratta in realtà di un ufficio all’interno della Tongji University, che vanta anche una forte collaborazione con l’Università di Bologna. Cinque imprese emiliano-romagnole sfruttano già quest’ufficio, che per noi rappresenta un piccolo ‘incubatore’. Se non alziamo lo sguardo – ha concluso l’assessore – , se non giochiamo questa partita adesso, se non accettiamo la sfida della green economy, il rischio è di rimanere tagliati fuori nei prossimi anni dal sistema internazionale”.

L’impresa dell’Emilia-Romagna in Cina: i dati

L’export emiliano-romagnolo in Cina ha registrato un aumento del 160% dal 2000 al 2009 e un valore nel 2009 di 880 milioni di euro, e nel primo trimestre 2010 ha segnato una crescita del 41% rispetto allo stesso periodo del 2009. Sono oltre 90 le imprese della regione presenti in Cina con un’attività commerciale e produttiva stabile, di cui circa 60 localizzate nell’area di Shanghai. Il buon andamento delle esportazioni verso la Cina è da attribuire in gran parte alla voce “macchine ed apparecchi meccanici”. Con oltre 36 miliardi di euro di vendite all’estero nel 2009 l’Emilia-Romagna risulta la seconda regione esportatrice italiana e conferma l’alta qualità delle sue esportazioni (il 50% dei prodotti ha un alto contenuto tecnologico, contro il 42,4% del Nord Est italiano).

La Regione a Shangai: la partecipazione

E’ avvenuta su tre livelli. Primo, con la presenza al Padiglione Italia, in accordo con il governo, dove per 15 giorni a rotazione si sono presentate anche altre 12 Regioni italiane. Secondo, lo stand di Bologna (l’Expo Bureau di Shanghai 2010 ha selezionato la città come un “case history d’eccellenza”: il capoluogo emiliano-romagnolo è rimasto in ‘esposizione’ per tutta la durata della manifestazione). Terzo, la Tongji University, con cui la Regione Emilia-Romagna ha un accordo strategico, che prevede lo scambio di studenti e ricercatori, la realizzazione di progetti di ricerca comuni, la possibilità per le imprese regionali di trovare un punto stabile di dialogo con la Cina. Inoltre sono stati realizzati incontri business to business, azioni promo, visite aziendali. 116 imprese hanno partecipato alle iniziative organizzate dalla Regione; 120 sono stati gli incontri di affari nel periodo della visita istituzionale realizzazione di 29 eventi promozionali.

I costi

2.072.000 euro il costo totale sostenuto dalla Regione, così articolato:

1) per l’attività espositiva (sei mesi) nell’intero periodo dell’Expo per lo stand di Bologna, scelta come città d’eccellenza: 350mila euro di finanziamento della Regione su un investimento complessivo di 698mila euro

2) per costi inerenti allo stand della Regione Emilia-Romagna (con immagini delle eccellenze e musiche di Verdi e Pavarotti, depliant in inglese e cinese) al Padiglione Italia: 295mila euro. “Lo stand della Regione Emilia-Romagna – ha precisato Muzzarelli – è stato il meno costoso fra tutte le Regioni italiane”

3) per valorizzare il sistema produttivo e culturale della Regione sono stati inoltre cofinanziati progetti, concordati e cofinanziati da altri attori regionali, per un totale di 239mila e 500 euro

4) attraverso un apposito bando sono stati selezionati e cofinanziati 14 progetti di promozione imprenditoriale e commerciale presentati da aggregazioni di Pmi (86 imprese coinvolte in totale), che sono stati realizzati (e in parte sono tuttora in corso) in Cina durante l’Expo. Il contributo regionale alle imprese del bando ATI è pari a 1.072.545 euro

5) 72mila euro a una società di consulenza per promozione e sviluppi commerciali delle 30 imprese selezionate attraverso una manifestazione di interesse

6) costi strettamente correlati della missione del periodo 7-13 settembre: 22mila euro per 6 persone

7) per incontri, convegni, allestimenti: 21mila euro