«Per quanto riguarda gli adempimenti della Provincia, l’impianto di bitume di Savignano sul Panaro può partire, anche domani». Lo ha affermato Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, rispondendo, mercoledì 6 ottobre in Consiglio provinciale, a una interpellanza di Fabio Vicenzi (Udc) che ha chiesto chiarimenti sulla situazione, sulla sicurezza dell’impianto e se «sia legittimo e opportuno impedirne la realizzazione».
Vaccari, ripercorrendo le diverse fasi della vicenda, ha chiarito che la Provincia ha sottoposto l’impianto a tutte le verifiche di carattere ambientale, imponendo alla proprietà «tutta una serie di prescrizioni aggiuntive rispetto a impianti simili presenti a Modena e Bologna, strutture che – ha precisato Vaccari – l’Unione europea considera a basso impatto. Le istituzioni devono dimostrare la capacità di governare questi processi, evitando inutili rimpalli».
Nell’agosto scorso la Provincia ha concesso il via libera alle modifiche dell’autorizzazione degli scarichi idrici migliorando, attraverso una serie di prescrizioni, le prestazioni ambientali, soprattutto a tutela delle acque. La Provincia, lo scorso anno, per ridurre le emissioni in atmosfera e l’impatto sull’ambiente, secondo le indicazioni emerse da un’apposita conferenza dei servizi, aveva imposto alla ditta l’innalzamento del camino, migliorando anche in questo caso le prescrizioni già presenti nella precedente autorizzazione, e introdotto nuovi obblighi anche di carattere gestionale e ulteriori controlli.
Nel territorio modenese sono presenti una dozzina di impianti simili a quello di Savignano: a Modena, Campogalliano, Formigine, Marano, Pavullo, Prignano e Spilamberto. Impianti periodicamente controllati dall’Arpa.
Nel corso del dibattito Luca Gozzoli (Pd), dopo aver sottolineato il problema «di una amministrazione che subentra dopo le elezioni e deve mantenere le promesse dichiarate in campagna elettorale», ha ricordato che «occorre preoccuparsi anche di una trentina di lavoratori che rischiano il posto di lavoro», mentre Dante Mazzi (Pdl) ha replicato citando una serie di atti amministrativi: «non è vero che l’impianto può partire domani e nemmeno che si è perso un anno, visto che alcune autorizzazioni sono arrivate solo di recente. Per esempio non sono ancora state realizzate tutte le opere richieste dalla Provincia. Prima dei posti di lavoro viene la sicurezza e la salute dei cittadini». Livio Degliesposti (Lega nord) ha chiesto se sarà il Comune a dover eventualmente risarcire i danni all’impresa per il mancato avvio.
Al termine della discussione Vicenzi ha affermato che alla luce della risposta dell’assessore «sembra non ci siano problemi all’avvio immediato. Basta strumentalizzazioni, quindi. Ora mi aspetto che il sindaco conceda finalmente l’agibilità all’impianto per il bene della comunità di Savignano».