Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Bologna hanno sottoscritto l’accordo integrativo del Programma Unitario di Valorizzazione (PUV) di Bologna, che prevede la riqualificazione, la valorizzazione e la razionalizzazione di un consistente portafoglio di immobili pubblici, che verranno così restituiti alla città per nuovi usi e servizi. L’accordo, firmato dal Sottosegretario di Stato, On.le Luigi Casero per il MEF, dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Maurizio Prato e dal Commissario straordinario del Comune di Bologna, Anna Maria Cancellieri, sancisce la conclusione dell’iter di valorizzazione per 10 dei 19 immobili presenti nel PUV: Ex Direzione Lavori; Compendio Monte Paterno; Ex Batteria Dat Alemanni; Ex Infermeria Quadrupedi di S. Vittore; Ex Polveriera Val D’Aposa; Caserma Mameli – Locali ex Birreria (aliquota); Postazione CPB S. Pancrazio; Caserma Masini; Ex Teatro della Caserma Minghetti (aliquota); Caserma Sani. Si tratta di un importante portafoglio immobiliare che, grazie a questo accordo, è pronto per essere immesso sul mercato.
In caso di alienazione l’accordo riconosce al Comune di Bologna una quota pari al 15% del ricavato attribuibile alla rivendita degli immobili valorizzati.
E’ stato inoltre condiviso che la Caserma Chiarini e la Caserma S. Mamolo, compresi nel PUV Bologna, vengano interamente destinate ad usi governativi ed assegnate rispettivamente al Ministero dell’Interno e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. In particolare, la Caserma S. Mamolo diventerà un polo unico di servizi ed attività istituzionali del MIBAC, concentrando al suo interno tutti gli uffici, con un conseguente risparmio in locazioni passive.
Per quanto concerne i restanti immobili del PUV l’accordo prevede che il processo di valorizzazione sia portato a compimento dalla prossima Amministrazione ordinaria attraverso un piano operativo dedicato.
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L’Accordo tra Ministero dell’Economia e delle Finanze, Agenzia del Demanio e Comune di Bologna che costituisce un passo molto significativo nel processo di trasformazione di aree ex-militari a Bologna.
A seguito dell’Accordo, che integra il protocollo d’intesa siglato il 31 marzo del 2009 i beni che sono stati inclusi nel Programma Unitario di Valorizzazione intraprendono diversi percorsi attuativi:
• la ex Caserma San Mamolo (convento SS. Annunziata) e la ex Caserma Chiarini (via Mattei) continueranno ad essere sede di attività dello Stato: la prima diventerà un polo di servizi e attività istituzionali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la seconda verrà ancora utilizzata dal Ministero dell’Interno.
• La ex Caserma Masini in via S. Stefano, l’ex teatro della caserma Minghetti in via Castelfidardo, i locali ex birreria della caserma Mameli a porta San Felice, i locali ex Direzione Lavori in via Triumvirato, i compendi già militari di Monte Paderno, via del Terrapieno (ex batteria Alemanni), via di Barbiano (ex infermeria quadrupedi San Vittore), via Roncrio (ex polveriera Val D’Aposa) e Borgo Panigale (ex postazione San Pancrazio) potranno essere alienati dall’Agenzia del Demanio per essere poi recuperati per nuovi usi e servizi rivolti alla città.
• La ex Caserma Sani, tra via Ferrarese e via Stalingrado, potrà essere alienata per consentire la realizzazione delle previsioni del vigente Piano Operativo Comunale: nuove abitazioni (in parte sociali), altri usi complementari alle abitazioni (uffici, commercio di vicinato, esercizi pubblici) assieme alla cessione al Comune di aree verdi per l’uso pubblico, edifici per uso scolastico e civile, strade, parcheggi e percorsi ciclabili.
• le aree di maggior rilievo strategico, costituite da Caserma Mazzoni (al Molino Parisio), Prati di Caprara (tra Santa Viola e l’Ospedale Maggiore), area ex Staveco (viale Panzacchi), potranno invece essere trasformate solo a seguito della loro inclusione in un Piano Operativo Comunale (da approvare a cura della prossima Amministrazione ordinaria) che ne confermi destinazioni, capacità edificatorie e contributo in termini di dotazioni per la città.
Con questo Accordo si chiude quindi una fase molto importante del lavoro necessario alla restituzione di queste aree alla città: la fase di studio delle aree, e di valutazione del loro valore (come parti di città, come beni culturali, come beni economici), una fase svolta in parallelo con la loro destinazione a livello urbanistico, che è contenuta negli strumenti di pianificazione (PSC, POC e RUE) approvati dal Comune tra il 2008 e il 2009.
L’Agenzia del Demanio procederà ora (entro il mese di ottobre) alla indizione delle aste pubbliche che potranno essere aggiudicate già entro quest’anno.
La nuova fase di questo processo di valorizzazione vedrà coinvolte, oltre al Comune, le imprese che decideranno di investire in questa grande operazione di riqualificazione urbana per realizzare gli importanti obiettivi di interesse pubblico di questo complesso processo di trasformazione della città di Bologna.
Il testo integrale dell’Accordo è disponibile sul sito: www.comune.bologna.it