Abbiamo assistito all’approvazione in Consiglio Provinciale dei criteri che dovranno ispirare la revisione del POIC, il maggiore strumento di programmazione della rete commerciale: il POIC. Si apre ora la fase più delicata quella cioè in cui si dovrà elaborare la normativa che governerà lo sviluppo del commercio in Provincia di Modena per i prossimi anni. In questo quadro di difficoltà generalizzata del comparto commerciale intendiamo essere interlocutori attivi sulle politiche attuate e sulle proposte che verranno sia dalla Provincia che dai comuni sia singoli che come unione e chiediamo che ci sia un confronto serrato e costante a livello provinciale teso a verificare lo stato di avanzamento della revisione del Poic
Invitiamo inoltre la Provincia ad una maggiore attenzione rispetto al passato sulle dinamiche di programmazione delle medio-grandi strutture di vendita (dai 1500 ai 2500 mq per comuni sup. a 10000ab e da 800 ai 1500mq per i comuni inferiori a 10000ab).
Occorre sapere che nell’arco temporale 1998 – 2007 sul fronte degli ipermercati in regione si è raggiunta una superficie complessiva di 260.260 mq. con un incremento del 42%, che per i supermercati è stato 46% raggiungendo una superficie complessiva di 628.000 mq., mentre le grandi superfici specializzate hanno raggiunto una superficie complessiva di 339.299 mq. con un incremento del 29%; nel solo 2009 abbiamo registrato 5.836 iscrizioni di nuove di ditte nel settore del commercio al minuto, a fronte di 7.825 cancellazioni, con un saldo negativo pari a 1.989 unità
Partendo da questi fattori, diventa dunque necessario affermare che si è esaurita la fase di espansione quantitativa della rete distributiva che ha caratterizzato il nostro territorio, le nostre richieste vanno nella garanzia di un equilibrio della rete distributiva con interventi tendenti esclusivamente a valorizzare percorsi di riqualificazione e rivitalizzazione del commercio tradizionale in aree di centro storico, aree periferiche ovvero a combattere i processi di desertificazione che interessano alcune aree della nostra provincia come quelle montane; il calo dei ricavi e la riduzione dei margini incidono negativamente sulla loro capacità di investire sul futuro, producendo in questo modo un depauperamento del patrimonio imprenditoriale del settore con la chiusura di numerose piccole e medie imprese commerciali.
Da questo discendono, in maniera schematica, le priorità sulle quali chiediamo di agire con gli strumenti normativi:
– qualificazione di una rete già estremamente articolata nelle sue diverse forme, quale condizione per favorirne l’innovazione;
– allontanamento del pericolo della nascita di outlet nella nostra provincia, con la loro simulazione di centri storici si rischierebbe di creare ulteriori problemi ai centri delle nostre città (cosa che sta già accadendo in quelle province dove gli outlet si sono insediati);
– un blocco alla previsione di nuovi insediamenti, se non funzionali alla razionalizzazione ed innovazione delle superfici già esistenti;
– revisione delle grandi e medie superfici già programmate (alcune addirittura già dal POIC del 2000) e non ancora realizzate. Evidentemente si tratta di previsioni lontane dalla reale esigenza del territorio, forse all’epoca distorte da una visione troppo ottimistica delle possibilità di crescita della nostra economia, se non quando finalizzate alla sola necessità di monetizzare oneri di urbanizzazione;
– abbassamento dei range di incremento programmati attualmente esistenti stante la situazione economica finanziaria di crisi in cui versano molte aziende del territorio che limita la fase degli investimenti e produce una forte contrazione dei consumi, perché la crisi avrà purtroppo ripercussioni sui consumi per una durata maggiore dei tempi di vigenza del nuovo POIC.
Invitiamo pertanto la Provincia ed i comuni a perseguire un percorso tendente al ridisegno urbanistico-commerciale CONCRETO, rispondente alle REALI esigenze del territorio in un ottica di equilibrio della rete distributiva nella Provincia e quindi che tenga anche in considerazione evasione di consumi da un territorio comunale all’altro.
Ci fa piacere che la Provincia abbia assunto, su nostra proposta, la REGIA di questa revisione; la invitiamo, pertanto, a perseguire un ruolo non “notarile” bensì di governo effettivo delle logiche che sottendono al mantenimento degli obiettivi di equilibrio della rete.
(Confesercenti, Lapam-Licom, Cna, Ascom-Confcommercio, Fam)