Le indagini sull’omicidio avvenuto il 3 ottobre 2010 a Novi di Modena, dove un pakistano ha ucciso la moglie che si era opposta al matrimonio combinato per la figlia, avrebbero evidenziato come la condizione di segregazione e violenza, in cui vivevano la vittima e la figlia, fosse stata denunciata dalle due donne ad associazioni locali a contatto con la comunità pakistana.
Ne dà notizia il consigliere regionale Andrea Leoni (pdl) in un’interrogazione, sottolineando che la mediatrice culturale, presidente della comunità pakistana del distretto di Carpi, avrebbe dichiarato a mezzo stampa che l’80% dei matrimoni all’interno della comunità pakistana sarebbero combinati e di non sapere quando nella stessa comunità si smetterà con questi omicidi.
La stessa presidente avrebbe anche descritto l’omicida come molto attaccato alla religione, tanto da essere il primo a fondare un luogo di preghiera per islamici a Novi.
Leoni ritiene “grave ed inaccettabile” che l’80% dei matrimoni all’interno della comunità pakistana di Carpi avvenga in aperta violazione dei principi di libertà e si dice preoccupato per il fatto che le denunce che la vittima avrebbe avanzato ad associaizoni culturali ed ai mediatori culturali non siano sfociate in provvedimenti nei confronti del marito.
Altrettanto grave – secondo il consigliere – è il fatto che il sindaco di Novi ignorasse l’esistenza di una moschea non autorizzata, realizzata e gestita dall’omicida, ed è inaccettabile – aggiunge – che nel nostro territorio esistano comunità straniere, apparentemente integrate, all’interno delle quali, al contrario, sarebbero diffuse pratiche incompatibili con la nostra Costituzione.
Leoni chiede quindi alla Giunta regionale quale giudizio esprima sulle dichiarazioni della presidente della comunità pakistana, se la famiglia, dove si è consumata la tragedia, fosse seguita dai servizi sociali comunali ed a quali soggetti si fosse rivolta la vittima per denunciare le violenze del marito.
L’esponente del pdl vuole infine sapere dalla Giunta come giudichi il fatto che le denunce fatte dalla donna uccisa e dalla figlia, pur note, non siano sfociate in interventi specifici, se la Regione abbia finanziato progetti tesi all’integrazione degli stranieri attuati a Novi e, in caso di risposta affermativa, a quanto ammontino le risorse ed a chi siano state stanziate, se ritenga opportuno, anche in accordo con gli enti locali, rivedere le politiche per l’integrazione finora adottate dal Comune modenese e quali azioni intenda promuovere per contrastare l’integralismo islamico diffuso sul nostro territorio.