Due dati fra loro lontani geograficamente, ma strettamente legati: il pronto soccorso del policlinico che scoppia, e l’ospedale di Castelfranco che diventerà “altro”. Che non tutti gli ospedali possano offrire la stessa assistenza d’eccellenza e specializzazione è chiaro a tutti. Perché il primo soccorso invece, quello più urgente, debba al contrario allontanarsi dalle persone, è molto meno chiaro. E’ vero che molti codici bianchi arrivano erroneamente in Pronto Soccorso. Ma è anche vero che non si può forzare nessuno a fare scelte differenti. Giusta l’informazione ai pazienti, giusto sensibilizzare, ma alla fine la scelta del singolo è difficile da intercettare. Allora vogliamo davvero lavorare su un PAL senza tener conto dei dati di affluenza, lavorando sul come dovrebbe essere? Spendere soldi per fare realtà di continuità assistenziale a Castelfranco, depotenziando sempre più il Pronto Soccorso e l’Ospedale, e poi mancano i fondi per far lavorare a pieno regime il Pronto Soccorso del Policlinico, mentre Baggiovara, nuovo gioiello modenese, stenta a decollare. E’ quello che vogliamo avere tanti cittadini che si rivolgono al Pronto Soccorso nel capoluogo? Il PAL dovrebbe vedere al luce ascoltando quello che il territorio ha davvero da dire, al contrario, pare che ci si stia raccontando un film che i cittadini non conoscono, seppure lo stiano dicendo a gran voce.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)