Home Ambiente Progetto Moniter, Favia e Defranceschi (5 stelle): negare apertura nuovi inceneritori

Progetto Moniter, Favia e Defranceschi (5 stelle): negare apertura nuovi inceneritori

# ora in onda #
...............




Il 14 settembre 2010 si è svolto il workshop di presentazione dei primi risultati del progetto Moniter “Sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti agli impianti di incenerimento dei rifiuti solidi urbani”, nel cui ambito sono stati presentati dalla Regione Emilia-Romagna i rapporti conclusivi di monitoraggio sugli inceneritori ubicati nel territorio regionale.

Ne danno notizia in un’interrogazione i consiglieri regionali Giovanni Favia e Andrea Defranceschi (5 stelle), sottolineando che lo studio presentato riguardava i dati raccolti tra il 2003 ed il 2006, che “non può essere considerato conclusivo”, che verrà replicato per i dati del triennio 2007-2009 e che avrebbe evidenziato “una certa incidenza fra il numero di nascite pretermine e la vicinanza degli inceneritori alla residenza delle donne” in stato di gravidanza, incidenza che, secondo i consiglieri, verrà sottoposta, per stessa ammissione dell’assessore regionale alle politiche per la salute, ad un’ulteriore verifica.

Favia e Defranceschi citano anche alcune affermazioni dell’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana, per esempio che “l’utilizzo della discarica nei prossimi anni sarà sempre più una modalità di smaltimento residuale, in ossequio alle norme europee” e che “l’obiettivo è quello di incentivare una politica ‘virtuosa’: questo significa diminuirne la produzione, aumentare il riciclo e ridurre la parte che attualmente viene portata in discarica o all’inceneritore e in questi anni abbiamo già ottenuto buoni risultati”.

A questo proposito, i consiglieri affermano che nel 2009 la riduzione della produzione di rifiuti, su base regionale, sarebbe stata di appena l’1%, che in Emilia-Romagna sono attivi 8 inceneritori ed altri sono in fase di progettazione o costruzione, che lo studio Moniter ha effettuato attività sperimentale solo per l’inceneritore del Frullo, in comune di Granarolo dell’Emilia (BO), che le aziende che gestiscono gli inceneritori sono le stesse che si occupano di rifiuti solidi urbani e ricevono sovvenzioni per l’incenerimento e che l’Emilia-Romagna è autosufficiente per quanto riguarda lo smaltimento dell’indifferenziato.

Favia e Defranceschi chiedono quindi alla Giunta regionale se non ritenga opportuno inserire nel comitato scientifico di Moniter anche altre personalità, come la professoressa Patrizia Gentilini, se non consideri utile integrare nella prossima redazione del Moniter anche le motivazioni scientifiche riguardanti l’incidenza degli effetti della presenza di inceneritori sulle nascite pretermine e se non concordi sulla necessità di negare la messa in funzione di nuovi inceneritori, in quanto completamente inutili alle necessità del territorio regionale.