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Al via nuovi progetti per la riduzione del digital divide a Reggio e provincia


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Grazie alla rete di collaborazione tra enti locali e realtà sociali ed economiche del territorio, si sviluppano le iniziative per la riduzione del digital divide promosse dai progetti di Leva giovani del Comune di Reggio, che negli ultimi tre anni, con l’attivazione dei corsi di Nonno Bit e Nonna Byte per l’alfabetizzazione informatica della popolazione più anziana, ha coinvolto quasi 200 studenti delle scuole superiori reggiane nell’insegnamento dell’utilizzo delle nuove tecnologie a oltre 400 cittadini.

Ora, grazie alla sensibilità di alcune realtà del mondo educativo, sociale e imprenditoriale, le opportunità per aiutare i meno giovani a familiarizzare con il computer e in particolare con gli strumenti di navigazione in Internet trovano nuovo sostegno grazie al contributo di Coop consumatori Nordest, che ha inserito il finanziamento di queste attività nel programma “Vantaggi per la comunità”, legato ai punti spesa dei suoi consumatori.

I soci Coop di Reggio Emilia e provincia hanno raccolto oltre 170 mila euro che saranno utilizzati per incrementare il numero di corsi annuali d’informatica, per potenziare gli internet point pubblici e le aree wifi ad accesso gratuito da utilizzare per l’attività formativa. In una situazione economica difficile come quella attuale, l’intervento di Coop consumatori Nordest non rappresenta una semplice dazione di denaro o di altri strumenti premiali, ma la precisa volontà della cooperativa di sostenere realtà progettuali che hanno contenuti valoriali di cui si ravvisi nella società una forte necessità. La cifra raccolta testimonia perciò la condivisione dell’attenzione che la cooperativa dimostra verso i progetti che promuovono nei giovani l’esperienza del volontariato e della cittadinanza attiva, così come l’importanza dell’intreccio culturale fra generazioni, espresso in modo particolare nei progetti volti all’alfabetizzazione informatica “dei più grandi”.

I progetti sono stati presentati oggi alla stampa dagli assessori all’Educazione del Comune di Reggio Emilia Iuna Sassi, all’Istruzione della Provincia Ilenia Malavasi, alla Cultura e Giovani di Castelnovo ne’ Monti Francesca Correggi. Per Coop consumatori Nord est, erano presenti Claudio Toso, direttore Soci, e Raul Borciani, presidente del distretto sociale Reggio Emilia e Quattro Castella, i quali hanno annunciato che il progetto reggiano sarà proposto da Coop Nord est ad altri Comuni italiani.

A REGGIO – per la città verranno create 30 nuove postazioni per la didattica informatica tramite l’acquisto di 10 computer portatili e 20 computer fissi. Verrà infatti attivata in maniera permanente una vera e propria rete di aule telematiche per supportare il percorso di riduzione del divario digitale, in luoghi quali la Gabella di via Roma, i centri sociali Mirandola, Montenero, Orti Spallanzani, Catomes Tot, le biblioteche di San Pellegrino, Rosta Nuova, Ospizio e Santa Croce, il Centro Madreperla e il Café di piazza Secchi realizzato nell’ambito della riqualificazione ex Lucchetto nel quartiere della stazione. Per la prima volta anche nelle scuole reggiane sarà realizzato un intervento di questo tipo, nell’ottica di proporre una scuola “aperta” alle tecnologie e alle conoscenze sempre più spesso frequentate dai ragazzi, oltre che alla città e alle sollecitazioni della comunità. L’obiettivo, ha sottolineato l’assessore Sassi, è di utilizzare a tempo pieno computer e altri strumenti informatici, aprendo le scuole anche in orario serale, come avverrà sin d’ora alla primaria Leopardi di via Kennedy.

IN PROVINCIA – Lo stesso avverrà nei distretti di Castelnovo ne’ Monti, Val d’Enza, Correggio, Bassa Reggiana e Scandiano–Rubiera, dove verranno realizzate aule informatiche. Gli obiettivi principali – hanno sottolineato Malavasi e Correggi – è di sostenere capacità e voglia di fare dei giovani, tra i più penalizzati in questo periodo di generale difficoltà, in particolare nelle zone periferiche della provincia. E la risposta è stata notevole, se si pensa che nei dieci comuni dell’Appennino coinvolti per la prima volta 60 ragazzi e ragazze hanno già dato la propria disponibilità.

La riduzione del digital divide costituisce un tema di grande rilevanza, legato alla piena inclusione sociale e alle pari opportunità dei cittadini. Se infatti i bambini e i ragazzi del nostro tempo sono dei “nativi digitali”, gli anziani e spesso anche molti adulti, sono per lo più analfabeti o “immigranti” nel mondo digitale e sono per questo privati di una quantità di competenze – dalla redazione di documenti scritti alla partecipazione ai forum di discussione – che rischiano di privarli di alcune delle principali occasioni di informazione, lavoro e intrattenimento offerte dalla società contemporanea. Per questo il Comune di Reggio ha attivato il progetto Nonno Bit e Nonna Byte, una delle iniziative che ha riscosso maggior successo e ha fatto registrare un’alta domanda di insegnamento dell’informatica.

L’iniziativa ha guadagnato l’attenzione anche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha attivato iniziative di supporto al progetto tramite l’impiego di studenti universitari per l’insegnamento agli adulti e il monitoraggio delle metodologie didattiche impiegate. Per i prossimi mesi, grazie alla collaborazione tra Comune di Reggio Emilia, Università e Coop Nordest, le attività legate all’alfabetizzazione informatica verranno ulteriormente estese.

Il progetto Nonno Bit e Nonna Byte rientra nelle iniziative di Leva giovani, progetto di educazione alla cittadinanza lanciato dal Comune di Reggio alcuni anni fa per coinvolgere i giovani del territorio in azioni di impegno civico e volontariato a beneficio della comunità che continua a far registrare adesioni importanti. La rete che si è andata costituendo, con collaborazioni tra Comune, istituzioni e realtà sociali del territorio, contribuisce in modo rilevante alla diffusione e al sostegno di questa importante esperienza civica ed educativa.

Nel solo periodo estivo appena trascorso, sono stati 135 ragazzi che hanno deciso di mettere il loro tempo gratuitamente a disposizione della città. Mentre negli ultimi tre anni, da quando il progetto è partito, i giovani levisti sono stati oltre 1.500 su tutta la provincia per un totale di 121 iniziative di volontariato attivate, abbinate alla distribuzione di oltre 10mila Carte giovani.