Nei giorni scorsi la Fiom/Cgil modenese ha svolto incontri con i partiti per presentare le motivazioni dello sciopero con manifestazione del 7 ottobre e della manifestazione nazionale a Roma di sabato 16 ottobre. I temi centrali alla base di queste iniziative sono gli accordi separati, le deroghe al Contatto Nazionale, la mancanza di democrazia nei posti di lavoro conseguente al mancato coinvolgimento dei lavoratori sulle decisioni che li riguardano direttamente.
Abbiamo prospettato il rischio che si delinei un sistema che per uscire dalla crisi, per attrarre investimenti, si devono ridurre i diritti, le tutele dei lavoratori.
In occasione di quegli incontri, il Partito Democratico, a differenza degli altri partiti di centrosinistra coinvolti dalla Fiom, ha dichiarato che per scelta dello stesso Partito non aderiva a manifestazioni indette da altri, ma che ci avrebbe fatto pervenire una nota sulle proprie posizioni di merito.
Una posizione che ritengo legittima e comprensibile e ho quindi atteso con interesse il documento di merito annunciato.
Documento che si è fatto però attendere a lungo, e che solo dopo ulteriori sollecitazioni, mi è pervenuto. Nel merito delle questioni poste dalla Fiom/Cgil il documento del PD diceva poco. Dava l’impressione di essere stato scritto alla luce delle mie dichiarazioni nella conferenza stampa del 5 ottobre, e aveva contenuti che possono andare bene per tutte le stagioni: si dava le responsabilità della situazione attuale al Governo, su questo non si sbaglia mai, si richiamava a un processo unitario fra le Organizzazioni sindacali quale unica modalità per difendere i diritti del mondo del lavoro. Ma su quali basi questa unità si dovrebbe realizzare è tutto ancora da esplorare. Quasi che per il PD questo sia un aspetto ininfluente.
Nei giorni scorsi il Consiglio Comunale di Modena ha votato un Ordine del Giorno che, pur mantenendo un suo equilibrismo interno, con alcuni punti che andrebbero meglio approfonditi, ha assunto alcuni orientamenti che ritengo positivi.
In modo particolare per quanto riguarda la rappresentatività e la democrazia sindacale, la difesa dei diritti, il no alla compressione di diritti e tutele come strumento per uscire dalla crisi, l’invito al Governo e a Cisl e Uil ad abbandonare atti unilaterali, la difesa del contratto nazionale e infine la condivisione dei temi che stanno alla base della manifestazione della Fiom del 16 ottobre. Questi sono tutti aspetti che non possono che dare un valore a questo OdG.
A questo punto mi sorgono alcune domande. Un partito che per bocca del suo segretario nazionale vuole essere punto di riferimento del mondo del lavoro, cosa pensa dei temi che stanno alla base della manifestazione Fiom/Cgil di domani sabato 16 ottobre?
In particolare cosa pensa il PD su:
1) La politica degli accordi separati che Governo e Cisl e Uil stanno portando avanti dopo la sottoscrizione dell’accordo quadro sulla contrattazione il 22 gennaio 2009.
2) La disdetta da parte di Fim e Uilm del CCNL del gennaio 2008, accordo sottoscritto anche dalla Fiom, disdetto 2 anni prima della sua scadenza.
3) Le deroghe peggiorative al Contratto Nazionale: ritiene il PD che possa essere la strada per il futuro? O piuttosto è la strada per azzerare il Contratto Nazionale, sostituendolo in futuro con tanti piccoli contratti aziendali?
4) Il fatto che tutto questo avvenga senza che i lavoratori, diretti interessati, siano coinvolti, senza che sia chiesto loro cosa ne pensano.
Il PD ritiene che sia plausibile, o che sia una barbarie nei loro confronti?
Queste sono le cose che vorrei sapere, con grande umiltà chiedo al PD se è possibile un momento di chiarezza.
Queste sono le cose che vogliono sapere i 5.000 lavoratori che hanno manifestato il 7 ottobre a Modena e che vogliono sapere le centinaia di migliaia di lavoratori che manifesteranno domani a Roma in modo pacato ma fermo.
(Giordano Fiorani, segretario generale Fiom/Cgil Modena)