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Casa gestita da MIT a Bologna, Defranceschi (5 Stelle): fondo regionale per sostentamento


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Il 30 gennaio 2010, la Giunta comunale di Bologna, guidata dal “dimissionario Flavio Delbono, approvò in extremis una convenzione con il Movimento italiano transessuali (MIT) per concedere un appartamento in comodato gratuito ai trans che decidono di sottrarsi allo sfruttamento sulla strada”.

Ne dà notizia il consigliere regionale Andrea Defranceschi (5 stelle) in un’interrogazione, in cui ricorda che questo provvedimento sarebbe stato motivato con la necessità di agevolare l’applicazione dell’art.18 del Dlgs 286/1998 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero), che “prevede la protezione delle vittime di tratta a patto che esse denuncino i loro sfruttatori”.

Defranceschi aggiunge che la “casa rifugio” potrebbe ospitare quattro persone, “comunque una goccia nel mare”, che quella che prenderà avvio a Bologna sarà la prima di queste esperienze in tutta Italia, che la casa rappresenta “un importante progetto pilota” per un percorso di legalità e reinserimento sociale e che l’esistenza di questa “struttura-paracadute” sarebbe legata alle sorti dei finanziamenti pubblici.

Il consigliere chiede quindi alla Giunta regionale se non ritenga indispensabile destinare “da subito” un fondo per il sostentamento della casa gestita a Bologna dal MIT e se consideri opportuno promuovere questa esperienza in altre province della regione.