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A Reggio amministratori da diversi Paesi per conoscere politiche e servizi di coesione sociale, educative e sanitarie

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Oggi, venerdì 22, e domani, sabato 23 ottobre, sono a Reggio Emilia i rappresentanti di città europee ed extra europee che intendono partecipare al programma Intercultural cities, promosso dal Consiglio d’Europa e del quale Reggio Emilia è capofila e la sola città italiana a far parte del network.

Il programma Intercultural cities, che coinvolge ad oggi 11 Paesi europei, sarà esteso ad altre città, con l’obiettivo di sviluppare il dialogo interculturale. L’Europa è attenta e sostiene in particolare il lavoro delle Amministrazioni locali poiché, in considerazione delle difficoltà palesate in questi anni dai Governi, le considera soggetti maggiormente in grado di garantire gestioni positive della presenza dei migranti.

La visita di studio che si tiene a Reggio Emilia – unica città europea prescelta per gli scambi di ‘governance’, insieme a Neuchatel – segue l’inizio del nuovo programma Intercultural Cities. I partecipanti comprendono città che provengono da Stati Uniti, Canada, Messico, oltre che dall’Europa: Figueras (Spagna), Sherbrooke (Canada), Ginevra (Svizzera), Turnouth (Belgio), Amadora (Portogallo), Città del Messico (Messico), Montgomery (Usa), Dublino (Irlanda), Copenaghen (Danimarca), Lisbona (Portogallo).

L’assessore alla Coesione e Sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini ha presentato oggi alla stampa la visita di studio insieme alla coordinatrice di Intercultural Cities per il Consiglio d’Europa Irena Guidikova (foto).

“L’esperienza delle città nell’ambito dell’integrazione interculturale – ha detto Corradini – è ormai un crocevia necessario per impostare efficaci politiche per la convivenza. Partendo dalla considerazione che la presenza di immigrati è ormai un dato stabile, a Reggio Emilia stiamo costruendo un’esperienza che guarda alla realtà ed è attenta alle difficoltà che emergono di giorno in giorno. L’attenzione al rispetto delle regole e, insieme, ai diversi aspetti della convivenza, consente di essere interlocutori credibili nel chiamare la città nel suo complesso a un progetto unitario e condiviso”.

“Le realtà di medie dimensioni come Reggio Emilia e Neuchatel sono i punti di riferimento europei per le politiche di integrazione interculturale – ha aggiunto Irena Guidikova -. I modelli tradizionali, infatti, sono ormai percepiti come insufficienti e anche le grandi città metropolitane guardano alle pratiche in atto nelle città medie, laboratori di integrazione capaci di realizzare sinergie tra servizi, politiche pubbliche di cittadinanza e partecipazione attiva alla vita sociale. È per questo che il progetto Intercultural cities, nato da città come Reggio, ha raccolto adesioni su tutto il territorio europeo, da Oslo agli Urali, ed ora anche in altri continenti”. Facendo riferimento al ‘Reggio approach’ applicato nelle scuole dell’infanzia reggiane, Guidikova ha poi sottolineato che la diversità culturale deve essere concepita come una risorsa e che l’integrazione è possibile se i cittadini, di ogni età, che sono considerati “soggetti adulti, responsabili e competenti”.

Al centro della visita in corso a Reggio Emilia vi sono politiche ed esperienze di coesione sociale, educative, sanitarie e di convivenza. Nella giornata di domani, sabato 23 ottobre, alle ore 16, nella Sala del Tricolore, è previsto un incontro conclusivo aperto alla città dal titolo “Le città interculturali: una migliore gestione della diversità e dell’integrazione”, dove saranno messe a confronto le esperienze realizzate nelle diverse realtà.

All’incontro, che sarà aperto dal sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e dall’assessore comunale alla Coesione e Sicurezza sociale Franco Corradini, parteciperanno tra gli altri Taiichiro Nishikawa, sindaco del Dipartimento di Arakawa (Tokyo), Gérard Bouchard, docente universitario che illustrerà il modello di integrazione realizzato nel Quebec, e Robert Palmer, responsabile della Direzione Cultura della Commissione europea.

In precedenza (ore 15.30), nella Sala rossa del municipio, a un gruppo di cittadini di origine straniera residenti a Reggio Emilia saranno consegnati gli attestati di partecipazione al progetto ‘I colori del dono’, promosso da Centro interculturale Mondinsieme e associazioni di volontariato per promuovere la donazione di sangue e organi presso le comunità straniere.