La musica: una panacea per l’anima. Lo sanno perfettamente i professionisti dello staff di animazione di Coop Sociale Elleuno che gestisce con Cooperativa Scarl le case protette comunali Virgo Fidelis e Villa Calvi, rispettivamente nel quartiere San Donato e Borgo Panigale di Bologna. Recentemente gli anziani ospiti presso il Centro Diurno Virgo Fidelis sono stati accompagnati a visitare il Museo della Musica di Bologna.
Gli anziani sono rimasti a dir poco entusiasti della visita: in questi giorni lo staff di animazione sta provvedendo a ripercorrere con la mente gli attimi di apprendimento e allegria vissuti al museo: anche per far sedimentare le nozioni apprese.
In generale la musica, in tutte le sue fattispecie (anche nella sua teoria e storia museale) rappresenta uno mezzo fondamentale per stimolare l’anziano.
Utilizzata da Coop Elleuno anche la vera musicoterapia: ovvero, “l’uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.”
I principi base della pratica musicoterapeutica sono:
1. il paziente è parte attiva della terapia;
2. la centralità del rapporto di fiducia e l’accettazione incondizionata rispetto al paziente;
3. l’adattamento e la personalizzazione della tecnica volta per volta;
4. scambio reciproco di proposte tra paziente e musicoterapeuta;
5. stabilimento di un legame tra il musicoterapeuta e il paziente grazie al suono.
Il musicoterapeuta è quindi un mezzo attraverso il quale un paziente si apre e “tira fuori”le proprie emozioni. La musica dà alla persona malata la possibilità di esprimere e percepire le proprie emozioni, di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d’animo attraverso il linguaggio non-verbale.
Poiché sostanzialmente la musicoterapia è una modalità di approccio alla persona, si configureranno ambiti diversi di applicazione della metodica a seconda che l’utente sia singolo o gruppo, paziente o discente. Un’ulteriore moltiplicazione dei modelli musicoterapici si avrà poi in relazione alle finalità che si vogliono perseguire.
Dida foto: anziani in viista al Museo della Musica di Bologna